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L'interdipendenza economica di Cina e USA spiegata per esempi

Res publica   22.02.10  

Immaginate due signore su una barca, in mezzo ad un lago. La prima si chiama Usa e la seconda Cina.

Cina e Usa sono amiche. E rivali.
Primedonne molto orgogliose che passano le giornate a farsi belle e spettegolarsi addosso. Senza mai farsi mancare l'occasione di spingersi a vicenda pur di primeggiare.

Usa è molto ricca e amante del lusso, mentre Cina è molto pragmatica e austera.

Il peso della grassa e ricca Usa ha provocato un buco nello scafo. Buco che è stato riparato alla buona con un tappo legato ad una cordicella.
Cina, con un perfetto aplomb britannico, si è offerta di tenere la cordicella per permettere a Usa di continuare la traversata nel lusso e senza preoccupazioni.

Ora è del tutto evidente a tutti che Cina può prendersi definitivamente gioco dell'amica rivale.
Basterà infatti tirare la cordicella e il tappo verrà via, affondando tutti i tesori di Usa e facendo fare un bel bagno a quella grassa sbruffona.

E' altresì evidente che così facendo anche Cina subirà la stessa sorte affondando inesorabilmente dietro l'amica rivale.

Il loro destino è indissolubilmente legato.

Bene, a questo punto è sufficiente sostituire, "barca", "buco", "tappo" e "cordicella" con "debito estero", "titoli di stato", "dollaro" e "yuan" per comprendere il perché la Cina non ha alcuna possibilità pratica, quanto meno nel medio periodo, di minare la stabilità economica degli Stati Uniti senza sprofondare a sua volta nel baratro.

Pechino possiede miliardi di dollari in beni americani. In prevalenza titoli di stato del governo di Washington.
Nessuna istituzione o stato al mondo è oggi in grado di assorbire un tale patrimonio se la Cina decidesse di vendere. Forse soltanto l'Unione Europea, con uno sforzo congiunto e unitario, sarebbe in grado di gestire l'impresa. Tuttavia non esiste e probabilmente non esisterà in futuro nessuna volontà politica per farlo.
Va inoltre considerato che la valuta cinese è legata al dollaro. Crollando l'una crollerebbe anche l'altra.

Inoltre gli Stati Uniti sono il primo mercato per i prodotti cinesi. La stabilità americana è quindi fonte di guadagno e ricchezza per Pechino.
A loro volta le aziende USA investono miliardi di dollari in Cina portando know how e capitali. Entrambi indispensabili al gigante asiatico.

Nonostante le spinte nazionalistiche cinesi, il governo di Pechino ha preso atto che questo rapporto di interdipendenza genera e ha generato prosperità e stabilità economica e politica ad entrambi i paesi e che al momento - e probabilmente per molto tempo ancora - non esistono altri interlocutori in grado di modificare questa equazione.

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