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Dentro e fuori il salone

Res publica   17.04.10   di Chiara
Milano

A primavera Milano respira l'aria della grande capitale europea grazie al Salone del Mobile e si anima attorno agli spazi del Fuori Salone.

Pensare che tutto è cominciato per il gusto dei designer di ritrovarsi e di bere una birra insieme.
Progettisti e artisti stranieri in cerca di sponsor e produttori davano vita a interminabili happening sotto le stelle.
Una tradizione che negli anni si è sviluppata ed è cresciuta sino a diventare un appuntamento fisso. Forse il più atteso.

Oggi il Fuori Salone è una realtà affermata che non solo sa intrattenere la Milano bene, ma ravviva le periferie, portando un interrotto flusso di persone, divertimento, arte e appeal.
E' il caso di Zona Tortona, che da area dismessa è diventata cuore delle sperimentazioni; oggi un format esportato e venduto in tutto il mondo.

E ancora i pop up store, gli stand "volanti" disseminati nelle strade e nelle piazze della città vanno affiancandosi ai luoghi più tradizionali come il Planetario, la Triennale e Brera.
Quasi una sagra.

Un evento popolar-mondano unico nel suo genere, in grado di agitare lo spirito di una città che fatica a trovare la sua dimensione di metropoli cosmopolita e alla moda.

Non è un caso se Lina Sotis agli inizi degli anni '80 scriveva, "il mobile si vende meglio se profuma di tartufo".

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