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Il buco nero del trasporto pubblico a Genova

Res publica   22.11.13  

Ecco perché la vertenza di AMT sul trasporto pubblico a Genova non potrà mai chiudersi se non con una completa ristrutturazione dell'azienda che passi, i sindacati se ne facciano una ragione, anche per la sua privatizzazione.

Genova è servita da una metropolitana gestita da AMT, una ferrovia suburbana gestita da Trenitalia, autobus, filobus, cremagliere e ascensori tutti operati da AMT. Nessuno di questi servizi è integrato. Le coincidenze sono un'utopia. I parcheggi di interscambio non sono adeguatamente serviti o mancano del tutto.
Le tre principali stazioni ferroviarie di Genova sono cantieri aperti da anni e lo resteranno a lungo. Le fermate minori sono terra di nessuno.
Esisteva un biglietto integrato mezzi pubblici/treno, ma è stato sostituito da due tariffe diverse che hanno aumentato la confusione e restituito pochissimo ai forzieri del trasporto pubblico.
Il trasporto pubblico ha fallito nel mantenere tariffe calmierate.
Tagliare ogni anno linee e allungare i tempi di attesa alle fermate sembra essere l'unica politica di AMT per ridurre il debito.
AMT ha un elevato tasso di evasione dei titoli di viaggio ed è incapace di farvi fronte.
Il comune di Genova da anni non ha una visione di sviluppo dei trasporti a lungo termine.
La rete notturna di AMT è inadeguata.
Il futuro prolungamento della rete metropolitana è un progetto fumoso e soggetto ai capricci dell'amministrazione comunale di turno.
Le stazioni della metropolitana sono abbandonate a se stesse, tra incuria, degrado e mancanza di segnaletica.
In una città che vive anche di turismo, tra offerta museale, Acquario, crociere e centro storico Patrimonio dell'Umanità UNESCO, AMT non fornisce adeguate indicazioni utili ai luoghi di interesse.
I biglietti della metropolitana si obliterano sui binari. Chiunque anche senza biglietto può salire in metropolitana. I tornelli sono lì per fare figura e i controllori sono più rari della torta di riso.
Il sindaco Doria è incapace di prendere una qualsivoglia decisione. Con poche, confuse, idee e terrorizzato dal poter scontentare qualcuno.
I sindacati sono parte attiva del problema AMT.
Ogni piano di investimento e salvataggio dell'azienda passato, presente e futuro ricade invariabilmente sulle spalle dei cittadini genovesi senza che questi ne traggano alcun beneficio.

Ma non preoccupatevi. Il trasporto a Genova, una delle ultime roccaforti della sinistra conservatrice dove ogni accenno di modernità viene subito come un affronto, resterà pubblico. Inefficiente. In perdita. Inadeguato. E tutti esulteranno disperandosi.

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