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Possibilmente autoreferenziale

Res publica   26.05.15  

Possibile. La nuova creatura di Civati che suona come Podemos, ma è solo un caso. Più o meno.

Il cerchio rosso ciliegia in cui si inscrive il segno tipografico dell'uguale ricorda da vicino le insegne del movimento che ha sedotto i giovani spagnoli. Il viola di Podemos è uno dei colori che, miscelati con il rosa e l'arancio di tante battaglie della sinistra del terzo millennio in Italia, hanno dato vita al rossastro di Civati.

Il deputato risponde al telefono che è sera e si dice «molto sorpreso» di sapere che il suo simbolo non sia più segreto: «Lo presenteremo a giugno, dopo le Regionali». Si è ispirato a Podemos? «No... Possibile non è la trasposizione di alcun modello straniero». Cosa c'è in cantiere? «Questa cosa, che spiegheremo con calma, la mettiamo a disposizione di tutti coloro che possono essere interessati a condividere con noi un modello di lavoro completamente nuovo, che supera i partiti tradizionali». Maurizio Landini? «La coalizione sociale è per noi motivo di interesse e confronto». E Sel? «È un interlocutore naturale. Ma ci sono anche gli ambientalisti, che devono ritrovare una rappresentanza. E soprattutto ci sono i cittadini».

Verrà il giorno in cui anche la sinistra radicale capirà che in Italia non esiste un problema di mancanza di rappresentanza politica. Cosa manca alla sinistra radicale? Le idee e i voti. Tanti voti.

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