Stephen Shore il fotografo della realtà quotidiana
Il fotografo documentarista Stephen Shore e la sua capacità di confrontarsi con e rendere umanamente interessante il quotidiano, raccontato da Nowness.
Dopo aver iniziato a fotografare all'età di sei anni, Shore ha pubblicato oltre 25 monografie che mostrano il suo interesse per la composizione non convenzionale della realtà quotidiana: macchine parcheggiate, stazioni di servizio, cartelli pubblici, strade desolate, camere d'albergo, pasti non consumati... La sua visione unica nel tempo ha travalicato più volte la linea sottile che passa tra la fotografia del quotidiano e quella documentaristica.
L'interesse di Shore per la vita quotidiana e gli oggetti comuni iniziò quando, all'età di 17 anni, divenne un assistente fotografo presso lo studio e l'epicentro creativo di Andy Warhol, The Factory. I primi lavori di Shore umanizzarono icone pop come Lou Reed, Paul Morrissey e Edie Sedgwick che frequentavano lo studio a Manhattan. Invece di glorificarle, le foto di Shore si focalizzavano sui momenti di svago e rilassamento durante le attese tra le famose riprese girate alla Factory e gli incontri edonistici.