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I post con tag "Esa" archivio

Mars Express 20 anni dopo

Geek   31.12.23  
La missione Mars Express dell'ESA
La missione Mars Express dell'ESA

L'ESA celebra l'anniversario della sonda Mars Express, lanciata nel 2003.
In questi decenni Mars Express ha mappato la superficie di Marte, identificando i suoi minerali, analizzando la composizione e la circolazione della sua sottile atmosfera, ha esplorato il suo sottosuolo e studiato come diversi fenomeni interagiscono nell'ambiente marziano.

La fotocamera principale della sonda, l'HRSC, ha rivelato moltissime caratteristiche diverse presenti sulla superficie marziana. Le sue immagini mostrano creste e solchi scolpiti dal vento, voragini sulle pendici di imponenti vulcani, crateri d'impatto, faglie tettoniche, canali fluviali e antiche pozze di lava.
Questa missione è stata incredibilmente produttiva nel corso dei suoi due decenni di attività, fornendo una comprensione molto più completa e accurata del nostro vicino planetario rispetto a quanto mai raggiunto in precedenza.

In principio si prevedeva che la missione durasse un solo anno marziano, ovvero circa 687 giorni terrestri, ma ha continuato a soddisfare e superare i suoi obiettivi. Poiché la missione è stata estesa fino almeno alla fine del 2026, possiamo aspettarci molte altre sorprese nei prossimi anni.

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Un anno di esplorazione spaziale con l'ESA

Geek   14.12.23  
ESA Highlights 2023
ESA Highlights 2023

Il report annuale dell'ESA sullo stato dell'agenzia, sull'esplorazione spaziale, sulla ricerca e sullo sviluppo tecnologico.

Nel 2023 l'ESA ha conosciuto un anno di trasformazione con l'inaugurazione della sua rinnovata sede di Parigi. Al di là dei miglioramenti estetici, questa pietra miliare simboleggia l'evoluzione dell'ESA verso una maggiore agilità e prontezza per la nuova era spaziale. Eventi degni di nota includono i lanci di Juice ed Euclid, insieme all'arrivo di Andreas Mogensen sulla Stazione Spaziale Internazionale. L'anno è servito anche a ricordarci la fragilità del nostro pianeta, catturata dai satelliti di osservazione. L'ESA Highlights 2023 non solo racconta le tappe fondamentali, ma mette anche in luce il lavoro pionieristico, compresi gli sforzi nell'uso sostenibile dello spazio e i progressi nelle tecnologie quantistiche.

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Il viaggio verso la Luna di Artemis I

Geek   18.11.23  

Il 16 novembre 2022 la nave spaziale Orion della NASA è stata lanciata con razzo SLS dallo storico Launch Pad 39B presso il Kennedy Space Center.
Nel corso di 25 giorni e mezzo, Orion ha effettuato due sorvoli lunari, arrivando a soli 129 chilometri dalla superficie del nostro satellite naturale, e nel suo percorso ha raggiunto una distanza massima dalla Terra di 435.000 chilometri. L'11 dicembre ha completato con successo l'ammaraggio assistito da paracadute nell'oceano Pacifico.

A un anno di distanza, la NASA ripercorre i traguardi della missione Artemis I, che ha stabilito nuovi record di prestazioni, superato le aspettative di efficienza e posto nuovi standard di sicurezza per i viaggi di esseri umani nello spazio profondo.
Preludio al ritorno dell'umanità sulla Luna, questa volta per lasciare una presenza permanente, e all'esplorazione di Marte e di altre destinazioni nel sistema solare.

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Guida minima agli asteroidi e ad altre rocce spaziali

Geek   16.08.23  

L'Agenzia Spaziale Europea ha creato un'animazione in claymation che spiega la differenza tra varie rocce spaziali come gli asteroidi, i meteoriti, i meteoroidi e le comete. Da dove provengono, come si formano. Come si muovono. Cosa sono la fascia principale, la fascia di Kuiper e la nube di Oort e che età hanno questi frammenti rocciosi provenienti dallo spazio.

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70 mocktail per celebrare il lancio della sonda spaziale Juice dell'ESA

Wow   29.04.23  
Space Juice ESA
Space Juice ESA

L'Agenzia Spaziale Europea ha dato vita a un concorso culinario in occasione del lancio della sonda spaziale Juice, destinata a esplorare le lune del sistema gioviano Ganimede, Europa e Callisto, candidate ideali per la ricerca di vita extraterrestre. alla ricerca di forme di vita.
Il concorso Space Juice ha raccolto 70 ricette di cocktail analcolici, gli ormai famosi mocktail, ognuna delle quali può essere visualizzata con contenuti aggiuntivi, come video tutorial, schede di ricette supplementari e dietro le quinte della creazione di queste fantasiose bevande.

Come vincitore è stato scelto il mocktail chiamato Europa Geology, creato da Margherita Gagnoni. La bevanda ha una somiglianza con una sezione trasversale della luna Europa, con il nucleo roccioso e la crosta di ghiaccio. Inoltre, contiene un po' di vita sotto forma di spirulina blu. Tuttavia, per chi non ha a disposizione l'alga, si può utilizzare del colorante alimentare blu.

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I confini dell'universo conosciuto osservati dal telescopio spaziale James Webb

Geek   15.04.23  

La NASA ha condiviso le prime cinque immagini dal telescopio spaziale James Webb lo scorso luglio e da allora gli astronomi sono stati impegnati nell'utilizzo del telescopio per studiare l'universo e scoprire nuove informazioni sull'origine del cosmo. Scott Pelley ha esplorato in dettaglio il JWST e le sue immagini in questo episodio di 60 Minutes.
Insieme all'astrofisico Brant Robertson hanno discusso dell'immagine scattata dal telescopio spaziale che evidenzia la regione di studio denominata JWST Advanced Deep Extragalactic Survey (JADES) e che raccoglie circa 130.000 galassie, la metà delle quali non era mai stata vista prima.
Tra questa miriade di galassie è visibile anche la galassia più lontana dell'universo conosciuto; un piccolo punto rosso chiamato HD1 distante dalla Terra oltre 13,7 miliardi di anni e quindi posteriore al Big Bang di soli 324 milioni di anni.

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La nuova immagine dei Pilastri della Creazione ottenuta dal JWST

Geek   23.10.22  

Il James Webb Space Telescope ha catturato una foto da 122 megapixel della formazione stellare nota come i Pilastri della Creazione.
Fotografati per la prima volta nel 1995 dal telescopio spaziale Hubble, i Pilastri sono formati da colonne di gas interstellare e polveri ai margini della Nebulosa Aquila a circa 5.700 anni luce dalla Terra.
L'immagine ottenuta dal JWST aiuterà i ricercatori ad aggiornare i loro modelli sulla formazione stellare poiché ora saranno in grado di ottenere dettagli più precisi sulle protostelle, nonché rilevare con maggior efficacia i gas e la polvere interstellare della regione, come spiega l'ESA.

Le stelle in formazione lanciano periodicamente getti supersonici di plasma che si scontrano con nubi di polvere, come questi spessi pilastri. Questo a volte si traduce in formazioni di onde, simili a quelle prodotte da una barca mentre si muove attraverso l'acqua. Il bagliore cremisi proviene invece dalle molecole di idrogeno cariche risultanti da queste emissioni. Questa attività è evidente nel secondo e nel terzo pilastro come mostra l'immagine ottenuta dalla Near-Infrared Camera (NIRCam). Si stima che queste giovani stelle abbiano solo poche centinaia di migliaia di anni.

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La Nebulosa Tarantola fotografata dal telescopio spaziale James Webb

Geek   06.09.22  
La nebulosa Tarantola fotografata dal JWST
La nebulosa Tarantola fotografata dal JWST

Il telescopio spaziale James Webb ha catturato in questa immagine composita di 122,5 megapixel la regione dello spazio conosciuta come Nebulosa Tarantola.
La nebulosa si estende per 340 anni luce e include decine di migliaia di stelle in formazione mai viste prima d'ora. Situata nella galassia Grande Nube di Magellano è la più grande regione di formazione stellare conosciuta nel Gruppo Locale, l'insieme di galassie di cui fa parte anche la nostra Via Lattea.

Uno dei motivi per cui gli astronomi sono interessati alla Nebulosa Tarantola è che ha un tipo di composizione chimica simile alle gigantesche regioni di formazione stellare che esistevano quando l'universo aveva solo pochi miliardi di anni e la formazione di protostelle era più alta. Grazie al JWST, gli astronomi possono confrontare i dati ottenuti dalla Nebulosa Tarantola con altre osservazioni di galassie lontane attive durante quel periodo di formazione stellare.

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La via per la colonizzazione dello spazio

Geek   03.09.22  

Robert Curbeam, intervistato da Big Think, esamina come la colonizzazione della Luna e di Marte, e nel futuro dello spazio, passi attraverso la capacità di rendere questi avamposti autosufficienti.
Avere l'intenzione di fondare colonie permanenti nel sistema Solare significa imparare a utilizzare al meglio le risorse che troveremo liberandoci il più possibile dal cordone ombelicale che ci lega alla Terra. Una transizione non soltanto tecnologica.

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