Shoah è una parola ebraica che può essere tradotta con catastrofe, desolazione o disastro.
Descrive e circoscrive la tragedia ebraica sofferta in Europa per mano di nazisti e fascisti.
Il termine olocausto deriva dal greco holos e kaustos, significa "tutto bruciato".
L'olocausto è un sacrificio, una rinuncia volontaria per raggiungere uno scopo. In passato, con olocausto, ci si riferiva ai sacrifici richiesti dalla Torah. Gli animali uccisi venivano bruciati sull'altare del tempio e offerti a Dio.
Dopo il 1945 Olocausto ha assunto il significato del genocidio sistematico operato dai nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale, volto a sterminare i diversi, slavi, Pentecostali, rom, sinti, comunisti, contrari al regime, omosessuali, malati di mente, Testimoni di Geova, ebrei, ecc.
Recentemente il termine ha assunto una valenza più ampia, comprendendo genocidi precedenti e antecedenti. Lo sterminio armeno e l'olocausto nucleare giapponese ne sono esempi.
La Shoah può essere intesa come un olocausto, nel moderno significato del termine. Un sottoinsieme che riguarda un unico popolo, in un determinato periodo storico. L'Olocausto non è soltanto la Shoah, andando a comprendere altri popoli e altre sofferenze.
Tuttavia la Shoah non è stata un sacrificio volontario e per questo il termine olocausto va stretto.
E' stata un massacro. L'odio umano e la paura verso chi ti appare diverso nonostante sia tuo fratello.
Il Giorno della Memoria ci ricorda questo. Una data. Un simbolo. Un monito. Un piccolo disagio che fa saltare la programmazione quotidiana dei media per ricordarci una lezione.
Una lezione che ancora non abbiamo imparato del tutto.
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