162 voti a favore
Ora basta stronzate, grazie.
Ritorna il balletto delle consultazioni.
Il governo è caduto. Il 1998 è dietro l'angolo.
Sempre gli stessi, sempre uguale.
Siamo una repubblica delle banane, ma in fondo con un logotipo del genere non mi stupisce più di tanto.
Resta solo un po' di amarezza.
Un'altra legge incostituzionale.
Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha chiesto alle Camere una nuova deliberazione per la riforma dell'ordinamento giudiziario.
Per Presidente della Repubblica sono palesi imotivi di incostituzionalità, ma non solo, Ciampi fa un richiamo al modo di legiferare del Parlamento.
Quattro i punti cassati:
I commenti dalla maggioranza sono sconcertanti.
Castelli (ministro della Giustizia) afferma che: "l'impianto generale della legge è costituzionale", "da modificare solo punti marginali".
Dimostrando di non aver assolutamente capito (o forse facendo finta di non capire) il grave richiamo del Presidente Ciampi.
Berlusconi: "E' una buona riforma anche se è una riforma un pò all'acqua di rose. Non è la riforma che ci vorrebbe per il problema della giustizia in Italia che continua ad esistere. E' il passo che siamo riusciti a fare".
Frase al quanto buffa. Se davvero fosse stata una buona legge non sarebbe stata rinviata alle Camere da Ciampi e se la riforma è all'acqua di rose allora mi chiedo il motivo di tanta urgenza nell'approvare una riforma del genere. Non era forse meglio pensarla subito in maniera differente?
Bondi (Forza Italia): "E' una decisione che rispettiamo e che dimostra la validità delle regole fondamentali su cui si regge la nostra democrazia, ma dimostra altresì quanto difficile sia in Italia procedere sulla strada delle riforme".
severo il commento dell'Associazione Nazionale Magistrati: "La decisione del capo dello Stato conferma la grande attenzione con cui il Quirinale ha seguito la riforma della giustizia. Auspico vivamente che questo rinvio venga colto dal Parlamento per procedere a un profondo esame della legge e per migliorare una riforma che al momento appare pessima".
E così, alla fine, ecco l'ennesimo rimpasto. L'UDC aggiunge due nuovi membri alla squadra di governo.
Follini avrà il ruolo di vicepresidente del Consiglio, accanto a Gianfranco Fini.
Baccini occuperà la poltrona di Luigi Mazzella, dimissionato, al dicastero della Funzione pubblica.
In tre anni sono stati cambiti undici ministro. Praticamente un governo nuovo, ma il premier Berlusconinon lo definisce un rimpasto, piuttosto un rafforzamento dell'esecutivo e della coalizione.
A margine una nuova uscia del PdC: "Basta con la parcondicio".
A questo proposito mi ritorna in mente un'ironico spot elettorale della trasmissione condotta dalla Dandini:
"La Casa delle Libertà. Facciamo un po' come cazzo ci pare."