La direzione nazionale del Partito Democratico ha stabilito le regole per le primarie dei parlamentari che si terranno il 29 dicembre e il 30 solo nelle regioni che ne faranno richiesta.
Il voto sarà aperto agli iscritti al partito al 2011, per quanti non avevano rinnovato la tessera e decideranno di farlo e per gli elettori delle primarie del 25 novembre.
Il contributo è fissato sui classici due euro.
Le norme approvate dalla direzione (alla riunione sono presenti anche Matteo Renzi e Laura Puppato) prevedono anche che non occorra una raccolta di firme per i parlamentari uscenti che vorranno candidarsi alle primarie mentre i 'veterani' con più di 15 anni di legislatura alle spalle hanno dovuto chiedere una deroga alla direzione. Una possibilità alla quale hanno fatto ricorso con successo in dieci: Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Cesare Marini, Franco Marini, Giorgio Merlo, Giuseppe Lumia, Mauro Agostini, Maria Pia Garavaglia, Beppe Fioroni, Gianclaudio Bressa. Per tutti è arrivato l'ok della direzione, ma se non verranno inseriti nel listino del segretario dovranno misurarsi con le primarie. Ha annunciato invece di aver rinunciato a fare domanda Marco Follini. Bersani avrà una 'quota riservata' del 10 per cento di candidati che saranno esentati dalle primarie.
Oltre al 10 per cento di candidati, Bersani sceglierà anche i capilista. Chi non è parlamentare uscente, per partecipare alle primarie dovrà raccogliere, a quanto si apprende, firme pari al 5 per cento degli iscritti su base provinciale o essere scelta nella rosa a disposizione delle direzioni provinciali riservata a personalità della società civile. Per 'tutelare' la parità di genere, è prevista la doppia preferenza uomo/donna con l'obbligo di garantire almeno il 33 per cento della presenza femminile nelle liste. Non potranno candidarsi, invece, salvo deroga concessa dal partito, gli europarlamentari, i sindaci di città superiori a 5mila abitanti, assessori e consiglieri regionali.
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