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I droni di Pompei

Geek   02.04.22  

Il Parco archeologico di Pompei ha iniziato a usare droni per ispezionare i resti della città in modo che i conservazionisti possano rilevare eventuali problemi occorsi alle fragili strutture e monitorare lo stato di avanzamento dei lavori delle aree oggetto di recupero e restauro per gestire al meglio la sicurezza del personale del sito archeologico.

In questa prima fase di sperimentazione sono stati utilizzati il Leica BLK2FLY, il primo laser scanner volante in grado di effettuare scansioni 3D in autonomia, e SPOT di Boston Dynamics, il robot quadrupede che con agilità e autonomia si muove su diversi tipi di terreni, consentendo di automatizzare le attività di ispezione di routine e l'acquisizione dei dati in modo sicuro. SPOT è stato equipaggiato in due modalità rispettivamente con Leica BLKARC e con il sensore Spot CAM+.

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