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Il microscopio open source di IBM da costruire coi mattoncini LEGO

Geek   15.03.22  

Yuksel Temiz ha costruito un microscopio perfettamente funzionante per aiutarlo nel suo lavoro al laboratorio di microfluidica dell'IBM Research di Zurigo utilizzando i mattoncini Lego, un computer Raspberry Pi, un microcontrollore Arduino, lenti focali e alcuni componenti stampati in 3D. Il tutto per un valore di circa 270€.
Questo video contiene le istruzioni dettagliate per permettere a chiunque di costruirlo in casa.

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Camminare come un diplodocus

Geek   11.03.22  

Un nuovo metodo di analisi delle impronte dei dinosauri ha cambiato il punto di vista degli archeologi su come camminavano i sauropodi.
In origine si ipotizzava che questi dinosauri dal lungo collo, come i brachiosauri, i diplodochi, gli apatosaurus, i brontosauri e i dreadnoughtus, camminassero come elefanti, in realtà i nuovi studi mostrano un'andatura più simile a quella degli ippopotami.

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La storia degli obiettivi Fujinon

Geek   07.03.22  

La qualità degli obiettivi XF per le fotocamere della Serie X di Fujifilm, che quest'anno festeggia il decimo anniversario, è indiscutibile, ma l'origine di questo successo ha una lunga tradizione.
Fujifilm ha realizzato un documentario in sette parti sullo sviluppo creativo e tecnologico degli obiettivi Fujinon, attraverso sei decadi di storia, a partire dal 1938 con l'inizio della produzione di ottiche, obiettivi e fotocamere sino alla metà degli anni '90.

La storia di FUJINON episodio 2 – 1951: la produzione delle lenti per il grande formato;
La storia di FUJINON episodio 3 – 1956: FUJIC, il primo computer realizzato per la progettazione di ottiche;
La storia di FUJINON episodio 4 – 1972: EBC ovvero "Electron Beam Coating";
La storia di FUJINON episodio 5 – 1970: Fujifilm presenta Fujica ST701, la prima fotocamera SLR;
La storia di FUJINON episodio 6 – 1986: La Fuji GX680, la fotocamera professionale per il medio formato;
La storia di FUJINON episodio 7 – 1994: Le 10 lenti della serie CM Fujinon.

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La capacità del cervello di leggere

Geek   04.03.22  

I dottori Joe Hanson ed Erica Brozovosky riflettono su come il cervello umano si sia evoluto per permetterci di comprendere ciò che lo circonda e come sia stato in grado di adattarsi alla parola scritta.
La nostra mente è infatti capace di tradurre nuove informazioni in una forma riconoscibile. Ecco perché le illusioni ottiche funzionano così bene.
Durante la lettura, il nostro cervello identifica forme familiari nelle lettere. Inoltre la lettura è collegata a piccoli movimenti oculari, noti come saccadi, mentre l'occhio si muove il cervello aggiunge retrospettivamente tutte le informazioni mancanti ed è così che diveniamo capaci di comprendere la lettura.

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Alla ricerca di esopianeti

Geek   22.02.22  

[...] nel 1995, gli astronomi hanno scoperto 51 Pegasi b, un pianeta in orbita attorno a una stella simile al Sole nella costellazione di Pegaso. Molti scienziati all'inizio erano scettici; questo pianeta era davvero troppo strano per crederci. Sebbene avesse all'incirca le dimensioni di Giove, era più vicino alla sua stella di quanto lo sia Mercurio al nostro Sole. E ancor più sorprendentemente completa la sua orbita in soli 4 giorni.

Oggi gli astronomi hanno confermato l'esistenza di migliaia di esopianeti sparsi nella nostra galassia e molti altri stanno per essere confermati da nuove rilevazioni.

Vox ci spiega il processo usato per scoprire pianeti al di fuori del nostro sistema solare attraverso telescopi spaziali e terrestri.

Gli astronomi hanno iniziato a monitorare piccoli cambiamenti nelle stelle che potrebbero suggerire la presenza di uno o più pianeti. I primi sforzi si sono concentrati sulla ricerca di un'oscillazione. L'attrazione della gravità di un pianeta fa sì che una stella ruoti attorno al loro centro di gravità reciproco e dal nostro punto di vista la stella sembra oscillare avanti e indietro. Nel 1995, un team di ricercatori raccolse i dati di una tale oscillazione nella luminosità di una stella nana gialla nella costellazione del Pegaso. Avevano trovato 51-Pegasi b: il primo esopianeta scoperto attorno a una stella simile al Sole.

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La più antica mappa del cielo conosciuta

Geek   22.02.22  
Disco di Nebra
Disco di Nebra

Oggetto di culto e proto osservatorio astronomico risalente all'età del bronzo tra il 1700 a.C. e il 2100 a.C., il Disco di Nebra continua a suscitare interesse e curiosità.
Rinvenuto nel 1999 da alcuni tombaroli sul monte Mittelberg, vicino alla città di Nebra, in Germania, il disco mostra una rappresentazione della volta celeste, la più antica ritrovata.
Nei suoi 2 kg e 32 centimetri di diametro presenta una luna piena, le Pleiadi, una luna crescente, la barca solare, due archi che rappresentano aurora e tramonto e altre decorazioni.

Le interpretazioni di questo oggetto non sono univoche; il disco infatti potrebbe fungere sia da calendario per l'anno solare, dato che una volta posizionato sul Mittelberg si allinea perfettamente ai solstizi, alle fasi lunari e all'immaginario percorso notturno del Sole, tutte utili informazioni per stabilire i periodi più adatti ai lavori agricoli, sia a un manufatto intrinsecamente religioso che rappresenta un pantheon di simboli dal profondo valore spirituale.

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La carta archeologica dell'Antica Roma

Geek   17.02.22  
La mappa archeologica dell'Antica Roma
La mappa archeologica dell'Antica Roma

Rodolfo Lanciani, professore di topografia e segretario della Commissione Archeologica, è stato un pioniere nello studio sistematico e moderno della città di Roma.
La carta archeologica dell'Antica Roma, Forma Urbis Romae, rappresenta la pianta di ogni elemento architettonico della città antica, dai grandi monumenti pubblici ai piccoli negozi, stanze e persino scale. Il documento originale è alto quasi quanto un edificio a due piani e una parte della collezione è stata digitalizzata e resa disponibile al pubblico a partire dal 2017.

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Come si forma la memoria nel cervello

Geek   12.02.22  

La memoria è un insieme di sistemi responsabili dell'elaborazione, dell'immagazzinamento e del recupero delle informazioni. Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, la struttura del nostro cervello cambia.
La creazione di una memoria passa attraverso alcuni passaggi fondamentali, la codifica, il consolidamento, la ritenzione e il recupero.
Capire come i ricordi sono codificati a livello genetico e molecolare è uno dei quesiti a cui le neuroscienze possono dare una risposta, come spiega la neuroscienziata e scrittrice Lisa Genova a Big Think.

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Quella volta che il Mediterraneo si prosciugò

Geek   12.02.22  

Nel periodo Messiniano del Miocene, circa 5,9 milioni di anni fa, una combinazione di movimenti tettonici e cambiamenti climatici provocarono un evento che i geologi chiamano crisi di salinità del Messiniano nel corso del quale le acque del mar Mediterraneo evaporarono quasi completamente a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra.
Questa condizione durò per più di 600.000 anni sino all'alluvione zancleana, quando l'acqua dell'oceano Atlantico riuscì nuovamente a superare lo sbarramento di Gibilterra, che manteneva isolati i piccoli mari interni nel bacino del Mediterraneo, aprendo un canale lungo oltre 200 km.
Come racconta la PBS, il mar Mediterraneo fu riempito completamente in un tempo molto rapido, stimato tra alcuni mesi e i due anni. L'incremento del livello del mare nel bacino può aver raggiunto velocità anche superiori a 10 m/giorno.

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