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Quando Tolkien fu Babbo Natale

Multimedia   16.12.23  
Lettere da Babbo Natale di J.R.R. Tolkien
Lettere da Babbo Natale di J.R.R. Tolkien

Nel 1920, il figlio maggiore di J.R.R. Tolkien, John, aveva tre anni e chiese a suo padre di Babbo Natale e Tolkien fu felice di rispondere a tutte le sue curiose domande. Quando prima della Vigilia John scrisse una lettera a Babbo Natale, Tolkien compose una breve risposta inventandosi una storia e usando a calligrafia a tema.
L'anno successivo, e per i successivi 23 anni, la lettera di Babbo Natale scritta da Tolkien arrivò per ognuno dei suoi figli. Le lettere divennero sempre più lunghe e coinvolgenti, con Babbo Natale che raccontava storie e avventure su ciò che accadeva al Polo Nord, coinvolgendo goblin, orsi polari, elfi ed eventi legati alla contemporaneità. E ogni lettera presentava una fantastica illustrazione. Frammenti in nuce di storie ed elementi narrativi che in seguito sarebbero stati incorporati nel suo legendarium.

Mental Floss ripercorre la storia delle lettere da Babbo Natale che continuarono a essere scritte sino al 1943, quando Tolkien vergò la sua ultima missiva per la sua figlia più giovane, Priscilla, ormai quattordicenne, promettendole che non li avrebbe mai dimenticati.

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Suonare 111 strumenti in 111 secondi

Multimedia   16.12.23  

Luke Pickman, di InstrumentManiac, si è cimentato nel virtuosismo di suonare 111 strumenti musicali in 111 secondi.
La sua abilità e versatilità sono davvero impressionanti. Pickman ha dimostrato di saper padroneggiare quasi ogni strumento musicale esistente, spaziando dalle chitarre alle percussioni, dai fiati agli archi e molto altro ancora.

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Il corno di Pompei

Multimedia   11.12.23  

Il musicista Abraham Cupeiro si è esibito con un corno di Pompei, realizzato seguendo il design dei corni romani ritrovati tra le rovine della scomparsa città campana.
La performance di Cupeiro ha trasportato l'uditorio in un viaggio sonoro attraverso il tempo, riportando in vita l'antica arte musicale che risuonava nelle strade di Pompei secoli fa. Il suono avvolgente del cornu ha riempito l'aria, creando un'atmosfera magica e coinvolgente.

La scelta di creare il corno di Pompei è stata un'omaggio all'antica tradizione musicale romana e alla sua influenza duratura. Cupeiro e María Ruíz hanno dedicato tempo e attenzione ai dettagli durante la sua realizzazione per assicurarsi che lo strumento fosse autentico sia nella forma sia nel suono.

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L'influenza di Quarto potere sulla fotografia

Multimedia   30.11.23  

Quarto potere è un capolavoro cinematografico che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema. Questo film del 1941, diretto da Orson Welles e con la straordinaria fotografia di Gregg Toland, è universalmente riconosciuto come uno dei migliori film mai realizzati.
Orson Welles ha portato avanti una visione innovativa e audace nel suo modo di fare cinema. Con Quarto potere Welles si è distinto per la sua abilità narrativa e per l'uso rivoluzionario della tecnica cinematografica. Ha introdotto nuovi modi di raccontare storie attraverso l'uso di flashback, il montaggio non lineare e la profondità di campo. Inoltre ha interpretato il protagonista Charles Foster Kane, un magnate dei media ispirato a personaggi famosi dell'epoca come William Randolph Hearst. La sua performance è stata acclamata dalla critica e ha consolidato la sua reputazione come uno dei più grandi talenti del cinema.

Gregg Toland, celebre direttore della fotografia, ha contribuito in modo significativo al successo di Quarto potere con la sua tecnica innovativa e il suo utilizzo magistrale dell'illuminazione. Toland ha sperimentato nuove tecniche di ripresa, come l'uso di profonde profondità di campo, che consentivano di ottenere immagini nitide sia in primo piano che in secondo piano. Questo ha creato una sensazione di profondità e ha ampliato le possibilità espressive della cinematografia. La sua collaborazione con Welles ha portato alla creazione di sequenze visivamente straordinarie, in cui l'uso della luce e delle ombre ha avuto il risultato di trasmettere sensazioni e atmosfere suggestive agli spettatori.

Come racconta Tatiana Hopper, Quarto potere, come anche i film di Akira Kurosawa non ha solo influenzato innumerevoli registi e stabilito nuovi standard nel campo della cinematografia, ma la sua rilevanza e il suo impatto sono stati evidenti anche nel campo della fotografia. Un esempio di come il cinema possa essere un'arte che va oltre il suo medium di riferimento, ispirando e lasciando un'impronta duratura nella cultura di ogni fotografo.

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Affascinante signor Spock

Multimedia   27.11.23  

Nella serie originale di Star Trek, affascinante è una parola che il signor Spock usa quando si trova di fronte a qualcosa di inaspettato.
In questo video John DiMarco ha raccolto tutte le scene in cui Spock ha scoperto qualcosa di affascinante, dalle serie tv ai film e oltre.

Come vulcaniano, Spock crede fermamente nel concetto di infinite diversità in infinite combinazioni, e l'infinito spesso cela l'inaspettato e ciò è affascinante.
L'uso della parola affascinante, per descrivere gli eventi e le scoperte che si presentano di fronte a lui e all'equipaggio dell'Enterprise, è un modo per esprimere il suo stupore e la sua ammirazione per la vastità dello spazio e per l'infinita varietà di esperienze che esso offre.
Nonostante la sua razionalità, Spock non può fare a meno di essere affascinato da ciò che gli si presenta di fronte, anche se cerca di nascondere le sue emozioni dietro una maschera di rigida disciplina mentale.

Gli autori hanno giocato spesso con il termine affascinante rendendolo un tratto distintivo di Spock e in seguito di altri personaggi del franchise come il comandante Tuvok e la capitana Janeway. Un modo per esprimere il loro carattere nell'affrontare l'universo che li circonda.

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Obi-Wan Kenobi anni '80

Multimedia   26.11.23  

Gli anni '80 sono stati un periodo di grande fascino per la televisione e la musica, un decennio caratterizzato da serie iconiche e brani memorabili.
Gli Auralnauts hanno deciso di promuovere la loro canzone Be the One realizzando un videoclip sullo stile delle sigle delle serie tv dell'epoca ispirandosi a Obi-Wan Kenobi.
Be the One cattura perfettamente l'atmosfera degli anni '80. La combinazione di chitarra e voce di Scott Beetley rende la canzone orecchiabile e coinvolgente, proprio come molte hit dell'epoca.

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Aardman una storia di plastilina

Multimedia   24.11.23  

Il documentario, narrato da Julie Walters, esplora il pluripremiato lavoro della Aardman nel campo del cinema, della televisione e della pubblicità, includendo tutti i personaggi più amati come Wallace e Gromit, Shaun vita da pecora, Morph, Galline in fuga e Creature Comforts.

La Aardman Animation è uno studio di animazione che ha raggiunto un enorme successo grazie alla sua creatività unica e all'uso innovativo della tecnica dello stop motion.
Uno dei franchise più celebri è senza dubbio Wallace e Gromit. Questi due personaggi, il bizzarro inventore Wallace e il suo fedele cane intelligente Gromit, hanno conquistato i cuori di milioni di spettatori con le loro avventure esilaranti e imprevedibili. Le loro storie sono caratterizzate da un umorismo intelligente, personaggi ben sviluppati e una tecnica di animazione impeccabile.
Un altro personaggio amato è la pecora Shaun che vive nella fattoria di Mossy Bottom. Le sue avventure divertenti e piene di guai hanno catturato l'immaginazione di grandi e piccini, dimostrando ancora una volta l'abilità di Aardman nel creare storie coinvolgenti e universali tanto da raggiungere anche il grande schermo.
Galline in fuga è un altro grande successo della Aardman, un film d'animazione che mescola avventura e commedia.

Aardman, dopo oltre cinquant'anni, resta un vero e proprio tesoro dell'animazione, grazie al saper raccontare storie universali mescolate con un pizzico di humor britannico e una straordinaria abilità nel modellare la plastilina.

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L'evoluzione del design di Bugs Bunny

Multimedia   23.11.23  

Bugs Bunny è un personaggio che esiste da oltre 80 anni e il design del personaggio ha subito molte modifiche nel corso di questo periodo. La versione preliminare di Bugs Bunny era apparsa per la prima volta nel cortometraggio animato intitolato Porky's Hare Hunt, pubblicato il 30 aprile 1938. Un paio di anni dopo, il 27 luglio 1940, la versione ufficiale di Bugs Bunny di Tex Avery è apparsa nel cortometraggio comico animato A Wild Hare. La prima versione presentava un coniglio semplice, quasi irriconoscibile rispetto al Bugs Bunny che conosciamo.

Dave Lee ripercorre l'evoluzione del design del personaggio di Bugs Bunny.
Nel processo di creazione del personaggio, alcuni potrebbero notare delle somiglianze tra Bugs e la lepre del film Disney La lepre e la tartaruga, ma Bob Givens, che era a sua volta un ex animatore Disney e colui che ha realizzato il primo design ufficiale di Bugs Bunny, ha insistito sul fatto che non si trattava di un plagio.
È interessante osservare come il personaggio di Bugs Bunny abbia subito un'evoluzione nel corso degli anni, passando da una semplice idea a un'icona dell'animazione. Il design iniziale potrebbe sembrare lontano da quello che conosciamo oggi, ma è attraverso le modifiche e le aggiunte che il personaggio ha assunto la sua forma distintiva. È un esempio di come un personaggio possa diventare un simbolo duraturo grazie a un design ben curato e a una personalità carismatica.

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Le implicazioni etiche di Frankenstein

Multimedia   20.11.23  

Storied approfondisce le dinamiche del romanzo di Mary Shelley, Frankenstein o il moderno Prometeo che solleva questioni fondamentali sull'ambizione umana e le sue conseguenze. Victor Frankenstein, con la sua sete di conoscenza e il desiderio di superare i limiti imposti dalla morte, si lancia in un esperimento scioccante.
Il suo intento di creare vita rivela una presunzione e una mancanza di considerazione per le implicazioni morali ed etiche delle sue azioni. La sua ossessione per la scienza e il suo desiderio di dominarla lo spingono oltre i confini del razionale e lo portano a sfidare la stessa natura.

La creatura che Frankenstein crea, inizialmente priva di nome, diventa un esempio eloquente delle conseguenze nefaste di tali azioni. La sua esistenza è tormentata dalla solitudine, dalla mancanza di affetto e dall'alienazione dalla società umana.
Non è un mostro innato, ma diventa tale a causa dei pregiudizi e delle paure degli altri. La sua bruttezza esteriore diventa il simbolo della sua emarginazione e del suo stato di reietto.

Il romanzo di Shelley affronta anche l'etica della scienza e il pericolo di scatenare forze che non si è in grado di controllare. Frankenstein, con la sua ricerca della conoscenza proibita, si arroga il potere di creare e distruggere la vita.
Questo tema richiama il mito di Prometeo, che rubò il fuoco divino agli dei per donarlo all'umanità, ma fu punito per la sua arroganza. Frankenstein, allo stesso modo, viene punito per la sua pretesa di essere un dio, creando una creatura che sfugge al suo controllo.

Shelley ci mette di fronte alle conseguenze delle nostre azioni e ci invita a riflettere sulle implicazioni etiche della scienza e della tecnologia. Ci ricorda che la conoscenza senza saggezza può portare al disastro e che l'ambizione umana illimitata può avere conseguenze devastanti.

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L'evoluzione di Godzilla negli ultimi 70 anni

Multimedia   18.11.23  
L'evoluzione di Godzilla
L'evoluzione di Godzilla via Polygon

Il gargantuesco Godzilla è probabilmente il rettile mostruoso può conosciuto della storia del cinema, ma se confrontassimo Godzilla Minus One, l'ultima incarnazione cinematografica del lucertolone, e il Godzilla originale del 1954, i due mostri ci apparirebbero curiosamente diversi.

Godzilla rimane così familiare a noi perché, sebbene ogni film ne trasformi il design, questo avviene per gradi.
Ogni produzione mira a migliorare l'aspetto di Godzilla rispetto a quelle precedenti, ma senza stravolgerlo per non incorrere nella ribellione dei fan. Di film in film il mostro è cresciuto e tende ad assomigliare sempre più a un vero rettile, come racconta Polygon.

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