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La scienza delle emozioni in Inside Out 2

Multimedia   16.07.24  

Tony Hale, che ha interpretato Paura in Inside Out 2, ha intervistato per il National Geographic la psicologa e scrittrice Lisa Damour riguardo al suo ruolo di consulente per tutto ciò che concerne la scienza delle emozioni così come è raccontata nel nuovo film della Pixar.

Lo storytelling e l'esperienza scientifica contribuiscono a rendere accessibile e familiare il complesso argomento dello sviluppo emotivo degli esseri umani, offrendo agli spettatori di tutte le età un vocabolario per comprendere e esprimere meglio i propri sentimenti, normalizzando le intricate esperienze emotive che incontriamo lungo la nostra vita.

Durante la fase dello sviluppo nei bambini e dell'adolescenza il cervello diventa più sofisticato, consentendo emozioni autocoscienti.
L'evoluzione delle emozioni consente ai bambini di comprendere la differenza tra il mondo interno ed esterno, oltre a conoscere meglio se stessi. L'ansia gioca un ruolo importante in questo film. Ciò che l'ansia richiede è la capacità di immaginare e anticipare. La paura è la nostra risposta alla minaccia immediata, mentre l'ansia è l'immaginare cose che potrebbero accadere.

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La Shoah attraverso la cinepresa di Steven Spielberg

Multimedia   08.07.24  

Steven Spielberg ha spesso raccontato come Schindler's List sia stato un progetto molto personale per lui e che si è trasformato in un progetto molto personale per tutti coloro che vi hanno lavorato.
Spielberg lo considerava il suo capolavoro, ma non voleva trarne profitto; per quello c'erano già Indiana Jones e Jurassic Park.
I dirigenti degli studios non si aspettavano che il film avesse successo. Come poteva un film in bianco e nero sulla Shoah attirare il pubblico al cinema? Lo consderavano troppo deprimente, quindi decisero di concedere a Spielberg un budget più ridotto rispetto a qualsiasi altro film che avesse realizzato nei decenni precedenti.

La storia però ha stabilito diversamente. La maestria tecnica, la cura di ogni dettaglio, una recitazione corale che raramente si vede sul grande schermo e l'impatto emotivo della tragedia ebraica ha lasciato un impatto emotivo indelebile sul pubblico, decretando un successo planetario.

Weird History ripercorre gli anni che Spielberg ha impiegato per realizzare il suo progetto. Dalla lettura dell'omonimo libro di Thomas Keneally, pubblicato nel 1982, all'adattamento di Steven Zaillian e alla complessa lavorazione del film.
Per Spielberg Schindler's List è stato molto più di un progetto cinematografico. Il suo impegno sociale lo ha spinto a creare la USC Shoah Foundation per preservare le testimonianze dei sopravvissuti e per educare le future generazioni sulla tragedia.
Schindler's List è un inno all'amore per il cinema e allo storytelling capace di dare voce alle vittime e testimoniare la forza dell'umanità di fronte all'orrore.

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I Simpson e i videogiochi

Multimedia   08.07.24  

Durante le 35 stagioni dei Simpson una sorprendente quantità di videogiochi sono stati giocati o menzionati nella serie.
TheRealJims ha esaminato quanto lo show creato da Matt Groening sia stato bravo nel trattare il mondo dei videogiochi in modo divertente e riconoscibile per i fan della cultura videoludica.
Nel corso delle stagioni, sono stati mostrati giochi e riferimenti a diverse generazioni di piattaforme, dai classici arcade degli anni '80 e '90 fino alle più recenti console e ai videogame online, sempre conditi con il classico umorismo e la pungente satira che coinvolge gli abitanti di Springfield

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La complessa origine del testo di I Am the Walrus di John Lennon

Multimedia   24.06.24  

Il brano I Am the Walrus, la prima incisione fatta in studio dai Beatles dopo la morte del loro manager Brian Epstein, fu il risultato dell'unione di tre idee separate per altrettante canzoni su cui Lennon stava lavorando.
Uscì in Europa come singolo insieme a Hello, Goodbye, mentre negli Stati Uniti venne venduto sia come singolo sia come traccia all'interno dell'album Magical Mystery Tour.

Noah Lefevre su Polyphonic, ripercorre la genesi del testo della canzone, raccontandone i molteplici livelli di lettura e significato, tra cui una critica sociale all'establishment britannico dell'epoca e una condanna del sistema che reprime l'originalità e l'arte.
Lennon si scaglia contro l'ordine sociale e la morale comune, descrivendo burocrati senza senso che criticano ciò che non capiscono o temono.
Tra evidenti nonsense, ricordi d'infanzia, le esperienze con l'LSD, la moda degli Hare Krishna, ispirazioni casuali e citazioni di Lewis Carroll ed Edgar Allan Poe, il testo fu influenzato anche dai testi surreali di Bob Dylan, il cui criptico linguaggio fu fatto oggetto di satira da parte di Lennon.

Indipendentemente dalle innumerevoli interpretazioni date dal pubblico e dalla sottile ironia di John Lennon, o forse proprio per questo, I Am the Walrus continua a essere ritenuto dalla critica il vertice compositivo dell'artista. Prima e dopo Yoko.

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La vita la morte il riscatto e l'onore ne I sette samurai restaurato

Multimedia   19.06.24  

Considerato uno dei capolavori del regista Akira Kurosawa, I sette samurai torna ora al cinema dopo un importante restauro in 4K che permetterà anche alle nuove generazione di apprezzare maestria registica e la bellezza compositiva con una qualità visiva eccellente.

Nell'era Sengoku, un gruppo di contadini si troverà costretto ad assoldare dei samurai decaduti, dei ronin, per difendere il proprio villaggio dai ciclici saccheggi di una banda di briganti.

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Wallace e Gromit in Vengeance Most Fowl

Multimedia   18.06.24  

Quest'anno Feathers McGraw, il pinguino criminale del cortometraggio I pantaloni sbagliati, tornerà a minacciare Wallace e Gromit in questa nuova avventura, dal titolo Vengeance Most Fowl, che ci farà nuovamente immergere nel meraviglioso mondo creato da Nick Park e dalla sua Aardman.

In questa nuova avventura, la preoccupazione di Gromit che Wallace stia diventando troppo dipendente dalle sue invenzioni si rivela giustificata quando Wallace inventa un gnomo intelligente che sembra sviluppare una propria volontà. Quando emerge che una figura vendicativa dal passato potrebbe essere il cervello dietro tutto questo, spetterà a Gromit combattere forze sinistre e salvare il suo padrone... prima che Wallace possa perdere la sua creatività!

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Quando l'intelligenza artificiale rovina un film

Multimedia   13.06.24  

Questo breve essay pone l'accento sull'importanza di un restauro accurato dei film nelle delle versioni rimasterizzate in 4K sottolineando come l'utilizzo inappropriato dell'intelligenza artificiale possa rovinare l'esperienza cinematografica.
Nerrel prende in esame in particolare i film diretti da James Cameron che sono stati rimasterizzati in digitale con l'uso dell'IA. Il punto sollevato è senza dubbio interessante e porta alla riflessione sul ruolo dell'intelligenza artificiale nel restauro cinematografico. La tecnologia offre sicuramente vantaggi e possibilità di miglioramento, ma è fondamentale utilizzarla con cura e rispetto per l'opera originale.

Le migliori versioni in rimasterizzate in 4K seguono un modello piuttosto semplice: pulire e scansionare il negativo, riparare eventuali segni evidenti di danni e ripristinare i colori per renderli corrispondenti alla gradazione originale, il tutto con il minor numero di interventi possibili. Il processo non dovrebbe riguardare la modernizzazione dello stile o l'obbligo di far sembrare il film un video digitale. Il formato 35mm era in grado di offrire una qualità di immagine incredibile e il 4K è il primo formato domestico in grado di restituire gran parte di quei dettagli: questo dovrebbe essere sufficiente.
Un 4K ben realizzato è come avere una copia impeccabile del negativo originale da guardare comodamente a casa propria, con tutti i dati di quel supporto celluloide - granulosità e dettagli inclusi - preservati digitalmente per sempre. Ed è qui che sta il problema degli algoritmi di deep learning: non sono in grado di preservare i dettagli. Essi fanno la loro migliore supposizione su ciò che un oggetto dovrebbe essere, poi tirano fuori nuovi dettagli dai loro algoritmi e li spalmano sullo schermo.

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Johann Sebastian Bach il genio musicale

Multimedia   12.06.24  

David Bennett analizza alcuni brani composti da Johann Sebastian Bach che dimostrano quanto fosse un genio musicale. Le composizioni prese in esame rappresentano dei canoni enigmatici.
I canoni enigmatici sono un tipo di composizione in cui il compositore crea un'opera che richiede all'esecutore di risolvere un enigma o un puzzle musicale per suonarla correttamente. Questo presuppone un'attenta analisi e comprensione del brano da parte dell'esecutore, che deve decifrare le indicazioni nascoste nel testo musicale per ottenere una corretta esecuzione.

Bach è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori della storia della musica. La sua abilità nel creare composizioni complesse e innovative è evidente in molti dei suoi lavori, ma le tre elencate in particolare mettono in luce la genialità musicale del Thomaskantor di Lipsia in modo straordinario.

Ad esempio la Variazione 3: canone all'unisono è un brano in cui due parti musicali sono identiche, suonando all'unisono per tutta la durata del pezzo. Tuttavia, il vero enigma di questo canone risiede nella sua struttura ritmica. Bach lo ha scritto in modo che le due parti musicali siano inizialmente sfasate di un battito, ma si sincronizzano solo alla fine del canone. Questo richiede all'esecutore di calcolare attentamente il ritmo e l'andamento delle due parti per suonare il brano correttamente.
Il Canone a 2 dell'Offerta musicale è un altro esempio di canone enigmatico. In questo caso, Bach ha scritto due parti musicali che si ripetono ciclicamente, creando una struttura musicale complessa e affascinante. L'esecutore deve capire come far coincidere le due parti musicali in modo coerente, rispettando le indicazioni di tempo e le dinamiche scritte da Bach.

Queste composizioni dimostrano chiaramente la profondità della mente musicale di Bach e la sua capacità di creare opere che vanno oltre la semplice bellezza melodica. I suoi canoni enigmatici, dal simbolismo pitagorico, sfidano gli esecutori a pensare in modo creativo e analitico, combinando la teoria musicale con l'esecuzione pratica.

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La pellicola del cinema anni '70 e '80

Multimedia   11.06.24  

La pellicola Kodak Eastman 5247 100T II ha giocato un ruolo significativo nell'industria cinematografica degli anni '70 e '80, offrendo caratteristiche distintive che hanno influenzato il look di molti film di quel periodo e che la rendevano, per questo, popolare tra i registi e i direttori della fotografia dell'epoca. Da Guerre Stellari ad Apocalypse now, da Poltergeist a Shining, da Blade Runner a Indiana Jones, da Ritorno al Futuro a Io e Anni, da E.T. ad Alien, da Incontri ravvicinati del terzo tipo a La mia Africa.
In Depth Cine ripercorre la storia di questa iconica pellicola, i suoi pregi e i suoi difetti, dalla sensibilità al contrasto alla gamma dinamica, per poi analizzare quanto ha inciso sull'esperienza in sala e nell'immaginario collettivo.
Il confronto si concentra infine sulle differenze con i film moderni, caratterizzati da una gamma cromatica più ampia. Un aspetto dovuto a diversi fattori, a partire dai progressi nella tecnologia hanno portato all'introduzione di nuove pellicole e sensori digitali che offrono una maggiore gamma dinamica e una migliore resa dei colori che consente ai registi e ai direttori della fotografia di sperimentare e creare look unici con più facilità rispetto al passato.

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Lo Hobbit letto come le previsioni del tempo

Multimedia   04.06.24  

Il presentatore del canale AbeBooks rilegge Lo Hobbit nello stile cadenzato tipico della trasmissione radiofonica sul bollettino meteorologico BBC Radio 4 Shipping Forecast.
La lettura del primo libro del Legendarium pubblicato da J.R.R. Tolkien che richiama le previsioni del tempo è un'idea divertente e inusuale. La cadenza spezzata e il tono neutro del presentatore si sposano in modo sorprendente con il racconto della compagnia guidata da Thorin Scudodiquercia.

Come avrebbe potuto potuto apprezzare il Professore di Oxford, il potere evocativo della parola può essere applicato in contesti diversi avendo la capacità di connettere idee e stili narrativi all'apparenza incompatibili per consegnarci un'esperienza unica e sorprendente.

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