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Res Publica archivio

Breve guida su Xi Jinping

Res publica   03.04.15  

Il leader cinese raccontato sulle pagine del New Yorker.

Before Xi took power, he was described, in China and abroad, as an unremarkable provincial administrator, a fan of American pop culture ("The Godfather," "Saving Private Ryan") who cared more about business than about politics, and was selected mainly because he had alienated fewer peers than his competitors. It was an incomplete portrait. He had spent more than three decades in public life, but Chinese politics had exposed him to limited scrutiny. At a press conference, a local reporter once asked Xi to rate his performance: "Would you give yourself a score of a hundred--or a score of ninety?" (Neither, Xi said; a high number would look “boastful,” and a low number would reflect "low self-esteem.")

But, a quarter of the way through his ten-year term, he has emerged as the most authoritarian leader since Chairman Mao. In the name of protection and purity, he has investigated tens of thousands of his countrymen, on charges ranging from corruption to leaking state secrets and inciting the overthrow of the state. He has acquired or created ten titles for himself, including not only head of state and head of the military but also leader of the Party's most powerful committees--on foreign policy, Taiwan, and the economy. He has installed himself as the head of new bodies overseeing the Internet, government restructuring, national security, and military reform, and he has effectively taken over the courts, the police, and the secret police. "He's at the center of everything," Gary Locke, the former American Ambassador to Beijing, told me.

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L'accordo sul nucleare iraniano spiegato in breve

Res publica   02.04.15  

Il riassunto di Vox sull'accordo quadro tra l'Iran e i 5+1 per rimandare di qualche lustro la minaccia atomica di Teheran.

An important note: the deal is not yet finalized, and it is not particularly detailed. Thursday's announcement is only for the basic framework. Negotiators will continue to meet over the coming months to develop a complete, detailed agreement based on these terms. The deadline is June 30, but negotiations could collapse before then. However, this is a major step toward reaching a full agreement and thus potentially ending the world's yearslong standoff with Iran over its nuclear program.

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Landini il reazionario

Res publica   30.03.15  

L'intervista a Francesco Piccolo su Maurizio Landini, la coalizione sociale e la sinistra massimalista è un gioco, partita, incontro.

Oggi Landini è in strada, Renzi a Palazzo Chigi: due sinistre armate l'una contro l'altra. È uno scontro che si apre ogni volta che la sinistra si fa concreta, diventa di governo, e deve mettere in atto le cose. Di fronte a questo appuntamento, in cui ci si espone alla fragilità del non farcela, c'è sempre nella sinistra un risveglio di purezza. Contrapporre alla fragilità della concretezza la purezza degli ideali è una strada seducente, irresistibile. Stavolta tocca a Landini incarnarla. L'anno scorso è toccato a Tsipras. Prima era stato Bertinotti. Il fatto è che c'è una sinistra che ogni volta che si è di fronte alla realtà insorge e dice: "Vedete? Appena ci mettiamo a far cose concrete perdiamo verità, coerenza, forza. Torniamo alle origini!".

Sta dicendo che intestandosi questo richiamo della foresta Landini sta diventando reazionario?
Non c'è dubbio che lui sia un reazionario. Ma non è questo il punto: il punto è che Landini si inscrive in una storia, la storia della sinistra dalle idee inermi. Attenzione: sono idee non solo rispettabili ma anche condivisibili. Ma sono inermi, perché non si misurano mai con la loro realizzazione. Anzi, è proprio nell'opporsi alla concretezza che trovano vigore. È come fermarsi a dormire in una casa sicura anziché rischiare condizioni precarie per raggiungere una casa migliore.

[...] Ancora in epoca berlusconiana lei disse: "Il governo, per la sinistra, è come diventare adulti". Pensa che con Renzi la sinistra stia crescendo?
Diventare adulti vuol dire tante cose. Questo governo -- rispetto alla sinistra dei giusti che non si mettono mai in gioco -- mette le mani nei fatti. In questo senso sì: è il governo del diventare adulti.

Sia più chiaro.
L'altro giorno alla radio discutevano la riforma del codice stradale. Un esperto ha commentato: "È un passo avanti, ma è insufficiente". Ecco cos'è un governo riformista: un governo che fa dei passi avanti, probabilmente insufficienti. È così che sono progrediti tutti i paesi democratici europei. L'Italia invece no. Perché qui c'è gente che dice: "Questa legge elettorale non è perfetta". Dunque meglio non fare nulla. Mentre un paese riformista è un paese che fa un sacco di cose insufficienti, anziché un paese che non fa niente perché tutto è insufficiente.

[...] Anche il suo è un pensiero mitico. Contesta chi dice "prima andava tutto meglio", affermando che "domani andrà tutto meglio". Cosa cambia spostare il bene prima o dopo nel tempo? Rimane un atto di fede.
Cambia molto invece. Perché se devo avere un mito preferisco avere il mito del futuro a quello del passato. Perché il mito del passato mi fa sedere. Il mito del futuro mi fa alzare e camminare.

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