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Res Publica archivio

Fare opposizione in Russia oggi

Res publica   24.04.15  

La grande manifestazione "per la pace e la libertà" che era stata convocata nel centro di Mosca per il 19 aprile è stata cancellata dopo che le autorità hanno negato i permessi, proponendo un percorso alternativo alla periferia nordovest della città. Così gli organizzatori hanno fatto ricorso a una scappatoia che usano spesso da qualche tempo a questa parte: niente corteo, ma picchetti di singoli individui, che si danno il cambio tenendo in mano cartelli con slogan politici, e poi tutti a portare un fiore sul luogo dell'omicidio di Boris Nemtsov, accanto alla piazza Rossa.

I manifestanti devono comunque fare attenzione: è sufficiente che gli si avvicini qualcuno per più di pochi minuti, generalmente provocatori di vario tipo o agenti in borghese, per trasformare la loro legittima protesta in una manifestazione non autorizzata. A quel punto la polizia può intervenire a fare arresti. In passato è già successo più volte.

Andrea Pipino racconta su Internazionale come si muovono le opposizioni nella Russia di Putin.

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La lezione di civiltà di Gianni Morandi

Res publica   23.04.15  

L'encomiabile pazienza di Gianni Morandi nel rispondere nel merito a tutti i commenti violenti seguiti al suo post, pubblicato su Facebook, sulla tragedia delle migrazioni nel bacino del Mediterraneo.
Un messaggio di civiltà ad arginare un mare di coscienze annegate nell'egoismo e nell'irrazionalità di quella fetta di società incapace nel comprendere, e dunque impotente nell'affrontare, l'evoluzione e il cambiamento.

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Le violenze xenofobe in Sud Africa

Res publica   22.04.15  

Quartz fa il punto sui disordini scoppiati in Sud Africa. La caccia allo straniero.
Una guerra tra poveri, frutto di un mix di nazionalismo, scarsa istruzione, ambiguità dell'African National Congress e assenza delle istituzioni.

On Saturday late afternoon, after canceling his scheduled state visit to Indonesia, Zuma appeared at the temporary relocation camp for foreign nationals in Chatsworth, KwaZulu Natal.

Although he tried to assure the disheartened and agitated crowd that the South African government condemned the events of the past two weeks – he lacked the earnestness he once displayed those many years ago. Many in the crowd along with many in and outside the country why it had taken Zuma this long to step up and address both the victims and the attackers.

Even his speech failed to be unequivocal.

Summed up, his overriding message to the more than 1000 foreign nationals stationed at the temporary relocation camp in Chatsworth was: "We do not want you to leave, but if you want to go, we will help you leave."

Articolo interessante anche per noi europei. Analogie inquietanti.

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Annegare la coscienza

Res publica   19.04.15  

Scorrendo commenti e dichiarazioni sull'ultima tragedia avvenuta nel Mediterraneo, un lettore distratto potrebbe essere portato a pensare che la discussione possa vertere più sull'ipocrita difesa di interessi particolari che non sullo sgomento di fronte alla perdita di centinaia di vite umane.
Al lettore acuto non sarà invece sfuggita l'occasione per concordare con le soluzioni concrete e di rapida attuazione esposte con competenza e lucidità dall'improvvisato statista da salotto di turno.

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Matteo Renzi alla Georgetown University

Res publica   17.04.15  

L'intervento integrale del premier Renzi alla Georgetown University.

Per troppo tempo però il nostro paese è stata la bella addormentata nel bosco, come se il meglio fosse già accaduto e potessimo vivere il presente solo sognando il nostro grande passato. Ma noi siamo qui per svegliare la bella addormentata. Come diceva Bob Kennedy, il futuro non è un dono, ma una conquista. Noi siamo pronti.

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Il logo di Hillary Clinton

Res publica   15.04.15  

Perché il logo della campagna presidenziale di Hillary Clinton funziona ed è perfetto per la comunicazione online.

The logo itself is bold and contemporary, and pretty enough that it won't annoy us when we've been looking at it for 18 months straight. It's lacking all traces of flag-like elements, which is great, and it’s also flat, which is nice. It's not Obama "O" good (actually, I always found Obama’s logo packing a little too much heartland/waves-of-grain for my taste), but an H is awkward letter--it isn't nearly as iconic or cool. It needed something else.

[...] The arrow is kind of a win-win, graphically. In the 2D design world where logos are merely slapped on posters and t-shirts, the arrow still symbolizes progress, pointing towards the future. But it's the arrow as an interaction design element which offers the most value--and this is the one that the vast majority of Hillary supporters are most likely to engage with during the campaign.

Now, instead of just forward movement, the logo infers clickability. "YES." Which I'd argue is something that you definitely want for a political candidate.

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