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Res Publica archivio

La Russia che è morta con Nemtsov

Res publica   02.03.15  

Cosa ha simboleggiato Boris Nemtsov e cosa rappresenta la sua morte violenta per la Russia nelle parole di Leonid Bershidsky.

I seriously doubt that Nemtsov's death will invigorate the anti-Putin protest movement. It is too weak to present a threat. Convincing others of the regime's criminality is a weapon that's too heavy for Russian liberals to heft these days. Still, I cannot help but wonder now what my country would have been like had Yeltsin made a different choice back in 1999.

Under President Boris Nemtsov, Russia could have been a country where I could have kept living and working. With his death, that unrealized future has died, too.

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La resa incondizionata di Tsipras alle Istituzioni (già Troika)

Res publica   25.02.15  

Il programma elettorale di Syriza era un "libro dei sogni" dai toni messianici più che politici. Ma il capitolo intitolato "Come affrontare la crisi umanitaria" era la madre di tutte le disillusioni future, che avrebbero colpito gli elettori, che avevano creduto nelle promesse di Alexis Tsipras di poter entrare senza problemi nell'età dell'oro. E come i sogni, anche le promesse elettorali di Syriza, sono svanite all'alba.

Il bluff elettore di Tsipras alla prova della realtà. Le promesse nel programma di Syriza, disattese dopo una manciata di settimane, analizzate punto per punto.

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Siate gregge

Res publica   20.02.15  

In the coming year, I hope that all people in Hong Kong will take inspiration from the sheep's character and pull together in an accommodating manner.

La non felicissima frase del Chief Executive di Hong Kong Leung Chun-ying, allineato al regime di Pechino e soprannominato dagli oppositori "il lupo", pronunciata durante le celebrazioni del Capodanno cinese, che aprono l'anno della pecora, a poche settimane dalla crisi delle manifestazioni di piazza in favore della democrazia.

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Quali sono gli obiettivi dello Stato Islamico

Res publica   17.02.15  

Sull'Atlantic si prova a ragionare su cosa voglia lo Stato Islamico e quale sia la sua strategia.
Una lettura consigliata a chi vuole capirci qualcosa lasciando da parte deliri e isterie.

The Islamic State, also known as the Islamic State of Iraq and al-Sham (ISIS), follows a distinctive variety of Islam whose beliefs about the path to the Day of Judgment matter to its strategy, and can help the West know its enemy and predict its behavior. Its rise to power is less like the triumph of the Muslim Brotherhood in Egypt (a group whose leaders the Islamic State considers apostates) than like the realization of a dystopian alternate reality in which David Koresh or Jim Jones survived to wield absolute power over not just a few hundred people, but some 8 million.

We have misunderstood the nature of the Islamic State in at least two ways. First, we tend to see jihadism as monolithic, and to apply the logic of al‑Qaeda to an organization that has decisively eclipsed it. The Islamic State supporters I spoke with still refer to Osama bin Laden as "Sheikh Osama," a title of honor. But jihadism has evolved since al-Qaeda’s heyday, from about 1998 to 2003, and many jihadists disdain the group's priorities and current leadership.

Bin Laden viewed his terrorism as a prologue to a caliphate he did not expect to see in his lifetime. His organization was flexible, operating as a geographically diffuse network of autonomous cells. The Islamic State, by contrast, requires territory to remain legitimate, and a top-down structure to rule it. (Its bureaucracy is divided into civil and military arms, and its territory into provinces.)

We are misled in a second way, by a well-intentioned but dishonest campaign to deny the Islamic State's medieval religious nature. Peter Bergen, who produced the first interview with bin Laden in 1997, titled his first book Holy War, Inc. in part to acknowledge bin Laden as a creature of the modern secular world. Bin Laden corporatized terror and franchised it out. He requested specific political concessions, such as the withdrawal of U.S. forces from Saudi Arabia. His foot soldiers navigated the modern world confidently. On Mohamd Atta's last full day of life, he shopped at Walmart and ate dinner at Pizza Hut.

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E il premio balla dell'anno va a...

Res publica   16.02.15  

Le stupidaggini quotidiane del Movimento 5 Stelle ora attraversano l'oceano.

Vai su Wikipedia e leggi: 60% della Nigeria controllata da Boko Haram, nel resto c'è il virus Ebola.

Questa dichiarazione del deputato Alessandro Di Battista, che risale allo scorso 11 ottobre durante la manifestazione Italia a 5 Stelle a Roma, finisce nel non meritorio articolo sul New York Times dedicato alle più grandi balle raccontate nel mondo. Il quotidiano spiega che nonostante Boko Haram sia una minaccia non controlla nessuno stato della Nigeria, mentre i casi di ebola nel paese che conta oltre 173 milioni e mezzo di abitanti sono stati solamente 20.

Farsi ridere dietro andrà di moda.

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Il tumore, la vita, la politica per Emma Bonino

Res publica   16.02.15  

La lunga intervista di Repubblica a Emma Bonino. La vita normale di una figura politica straordinaria ancora una volta in prima linea.

Tra gli scaffali dei libri ci sono due fotografie di Emma Bonino con Marco Pannella. Si abbracciano e ridono. Una, in bianconero, è del 1977, l'età dell'entusiasmo e delle battaglie vinte o che si stavano per vincere. L'altra è del 1999, l'anno del 9 per cento alla Lista Bonino, il più grande successo dei radicali. Dice Emma: "Ho avuto il privilegio di avere due famiglie straordinarie, ognuna a modo suo. I miei genitori. Mia sorella Domenica, mio fratello Giovanni, mia cognata e i miei tre nipoti con relative famiglie e pronipoti. E la casa dei radicali. Con Marco il rapporto è sempre stato bellissimo e complesso. Lui è francofono e latinista, io anglosassone, a lui basta uno slogan, io voglio capire titoli e sottotitoli, io sono ordinata e precisa come la mia scrivania, lui è la sua scrivania, è come mangia o non mangia, ma Marco è senza dubbio un tagliando assicurativo contro la mediocrità. Quando ho detto che avevo un tumore ha risposto: "Ah, io ne ho due"".

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