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È una guerra tra civiltà

Res publica   15.02.15  

C'è una civiltà guidata dalla ragione che, al netto delle sue storture, ambisce agli ideali di democrazia e libertà, che vive nell'universalità dei diritti civili.
Esiste poi un'altra civiltà che dal terrore trae la sua ispirazione. La paura di se stessi e del prossimo radicalizza un estremismo sordo al progresso sociale e cieco alle aspirazioni dell'individuo.

Queste civiltà non si differenziano per il colore della pelle, non si riconoscono dal simbolo stampato sul passaporto e non si distinguono dal credo religioso. Queste civiltà ci circondano e si mischiano. Siamo noi. Noi decidiamo da che parte stare. È una questione di libero arbitrio.

Da Madrid a Londra, da Parigi a Copenaghen. Da nord a sud. Da Bruxelles al Mediterraneo. Attentati e ideologie. Qualunquismo e benaltrismo.
La civiltà del terrore prova a spingerci verso la paura. Verso un nazionalismo che ci riporta a frontiere sigillate e menti chiuse. È una via facile, un dualismo schietto che non richiede nessuno sforzo intellettivo da parte nostra. Credente contro infedele. Contribuente contro clandestino.
Al contrario la via scelta dalla civiltà della ragione è ardua, richiede enormi sacrifici. A volte sembra contraddittoria. Rinnega la guerra, ma si affida ad essa. Cede a compromessi. Spesso appare inefficace, debole. Inciampa e impara a rialzarsi e ad avanzare. Trae forza dalla diversità. Sa adattarsi. Non è mai lineare, ma è l'unica via che ci permette di crescere perseguendola. Di evolverci verso qualcosa di più alto. Insieme.

Voi da che parte state?

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Lo sciopero contro il lavoro

Res publica   15.02.15  

Cinque (5) adesioni su 1.478 lavoratori. Sono i numeri dello sciopero indetto dalla FIOM di Landini per protestare contro i tre sabati di lavoro straordinario negli stabilimenti di Fiat Chrysler Automobiles a Pomigliano d'Arco, decisi per soddisfare l'accresciuta domanda di Fiat Panda.

Nel paese in cui la protezione del posto fisso è un'ossessione per sindacati e per quei partiti politici che sul lavoro proclamano di investire le proprie energie, la percentuale di disoccupazione è più del doppio rispetto a quella degli Stati Uniti, paese che neppure contempla il concetto di posto fisso.

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I migranti scomparsi

Res publica   14.02.15  

I migranti scomparsi in infografica

Un'infografica, realizzata dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, racconta la tragedia della strage continua di migranti.
I dati si riferiscono al periodo compreso tra gennaio e settembre 2014 e naturalmente alle sole morti accertate, una goccia nel mare.

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Taxi Uber alles

Res publica   12.02.15  

Lo striscione sessista contro la manager di Uber a Milano

Ricordatevi di questo striscione davanti al prossimo tassista esasperato, che piangerà miseria durante un blocco del traffico mentre vi volantinerà le ragioni della categoria.
L'aggressione sessista nei confronti della country manager di Uber a Milano.

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La generazione che rifiuta i vaccini

Res publica   10.02.15  

Da cosa nasce il rifiuto di far vaccinare i propri figli? Essenzialmente è frutto di ignoranza e arroganza.
Per il National Geographic siamo vittime del nostro stesso successo.

L'eradicazione di malattie mortali e invalidanti, grazie ad avanzamenti scientifici ancora impensabili appena 100 anni fa, ha portato a vaccini così efficaci da immunizzare intere generazioni che oggi hanno dimenticato la familiarità drammatica di un'infanzia costellata da possibili deformità, paralisi, danni cerebrali, cecità e basse aspettative di vita e da adulti l'esperienza traumatica di sopravvivere ai propri figli morti dopo una lunga sofferenza.

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La fede nel rifiuto della scienza

Res publica   09.02.15  

Viviamo in un'epoca in cui il metodo scientifico affronta quotidianamente una furiosa opposizione.
Dai cambiamenti climatici alle vaccinazioni e persino allo sbarco sulla Luna è tutto un brulicare di scettici che propongono macchinazioni ai danni dell'umanità dimenticandosi di applicare il metodo deduttivo alle proprie teorie. Non si può formulare una legge universale sulla base di singoli casi, perché come affermava Popper non basta osservare, ma bisogna saper anche cosa osservare.

Il National Geographic prova a spiegare il meccanismo sociale che spinge una consistente fetta di popolazione all'irrazionale rifiuto verso il processo che la scienza usa per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile.

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