Guido Barilla, patron dell'omonima azienda, nell'intenzione di dare lezioni di marketing alla presidente Boldrini ha annichilito in cinque minuti di intervista a La Zanzara la storia suo brand con svarioni omofobici e sessisti.
Un boomerang che passa sotto l'hashtag #boicottabarilla. Roba da case study.
Guido Barilla sui gay,
Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia sacrale rimane uno dei valori fondamentali dell'azienda. La nostra è una famiglia tradizionale. Se ai gay piace la nostra pasta e la comunicazione che facciamo mangeranno la nostra pasta, se non piace faranno a meno di mangiarla e ne mangeranno un'altra. Ma uno non può piacere sempre a tutti per non dispiacere a nessuno. Non farei uno spot con una famiglia omosessuale, ma non per mancanza di rispetto verso gli omosessuali che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia a cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica.
[...] Ognuno ha diritto a casa sua di fare quello che vuole senza disturbare quelli che stanno attorno rivendicando più o meno diritti che sono più o meno leciti.
E sulle donne,
La pubblicità è una cosa molto seria e va discussa in genere da persone che ne capiscono di pubblicità. Laura Boldrini non capisce bene che ruolo svolge la donna nella pubblicità. È madre, nonna, amante, cura la casa, cura le persone care, oppure fa altri gesti e altre attività che comunque ne nobilitano il ruolo. È una fondamentale persona per la pubblicità, non solo italiana. In tutti i Paesi del mondo la donna è estremamente usata.
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