La nazionale indiana minaccia il boicottaggio dei Giochi Olimpici di Londra 2012 per colpa di uno degli sponsor.
La Dow Chemical, colosso della chimica, è infatti proprietaria del marchio Union Carbide che nel 1984 causò l'incidente di Bhopal in cui morirono oltre 20.000 persone in seguito alla fuoriuscita di una nube tossica di Sevin.
A Bhopal (India) nella notte tra il 2 e il 3 Dicembre 1984, si consumò il più grande disastro nella storia dell'industria chimica.
Quaranta tonnellate di una miscela di gas letali fuoriuscirono dall'impianto di produzione di pesticidi della Union Carbide, acquisita dalla Dow Chemical nel 2001.
La Union Carbide abbandonò precipitosamente il sito industriale senza garantire alcun risanamento dell'area e abbandonando enormi quantità di composti inquinanti.
La Dow Chemical ha sempre rifiutato di farsi carico delle conseguenze legali e finanziarie del disastro di Bhopal.
I morti sono stati 20.000. Il terreno e le risorse idriche sono contaminate da sostanze tossiche, e la popolazione è costretta ad usare acqua contaminata per bere e coltivare.
Studi recenti hanno dimostrato che i modelli sugli adolescenti riscontrano un ritardo selettivo nella crescita e uno sviluppo anormale nei bambini nati da genitori esposti alla miscela gassosa emessa a seguito dell'incidente.
Lo stabilimento della Union Carbide a Bophal produceva l'Experimental Insecticide Seven Seven, chiamato gergalmente Sevin.
Il sevin, dall'odore di cavolo lesso, si produce a partire dal Mic (Isocianato di metile) una molecola talmente "irascibile" da scatenare, al solo contatto con qualche goccia d'acqua o qualche grammo di polvere metallica, reazioni di incontrollabile violenza.
Sull'etichetta del prodotto vi è scritto "Pericolo mortale in caso di inalazione".
