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I post con tag "Cervello" archivio

La capacità del cervello di leggere

Geek   04.03.22  

I dottori Joe Hanson ed Erica Brozovosky riflettono su come il cervello umano si sia evoluto per permetterci di comprendere ciò che lo circonda e come sia stato in grado di adattarsi alla parola scritta.
La nostra mente è infatti capace di tradurre nuove informazioni in una forma riconoscibile. Ecco perché le illusioni ottiche funzionano così bene.
Durante la lettura, il nostro cervello identifica forme familiari nelle lettere. Inoltre la lettura è collegata a piccoli movimenti oculari, noti come saccadi, mentre l'occhio si muove il cervello aggiunge retrospettivamente tutte le informazioni mancanti ed è così che diveniamo capaci di comprendere la lettura.

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Come si forma la memoria nel cervello

Geek   12.02.22  

La memoria è un insieme di sistemi responsabili dell'elaborazione, dell'immagazzinamento e del recupero delle informazioni. Ogni volta che impariamo qualcosa di nuovo, la struttura del nostro cervello cambia.
La creazione di una memoria passa attraverso alcuni passaggi fondamentali, la codifica, il consolidamento, la ritenzione e il recupero.
Capire come i ricordi sono codificati a livello genetico e molecolare è uno dei quesiti a cui le neuroscienze possono dare una risposta, come spiega la neuroscienziata e scrittrice Lisa Genova a Big Think.

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Come vengono percepiti i colori dal nostro cervello

Geek   15.09.21  

L'American Museum of Natural History illustra con un'animazione come il cervello umano elabora il colore.
Il processo prevede che il nostro occhio raccolga la luce riflessa da una superficie; in seguito i fotorecettori della retina elaborano i fotoni e generano segnali nervosi che vengono inviati al cervello passando dal nervo ottico alla corteccia visiva, dove questi segnali elettrici in modulazione di frequenza vengono infine interpretati e percepiti come colori.

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Il gene che rende umano il cervello

Geek   02.07.20  

Il gene ARHGAP11B si trova solo nell'uomo, è noto per il suo ruolo nell'espansione della neocorteccia, la porzione del cervello responsabile delle funzioni cognitive superiori come il linguaggio e l'apprendimento.
In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, i ricercatori hanno inserito il gene nei feti di scimmie della specie marmosetta, che condividono con gli umani un cervello geneticamente molto simile, per studiare in che modo la nostra specie abbia potuto sviluppare un cervello di grandi dimensioni e con una grande quantità di solchi rispetto a tutti gli altri primati.
Il team ha scoperto che la neocorteccia dei primati in via di sviluppo dopo 101 giorni si presentava più grande e aveva più solchi nel tessuto rispetto ai normali feti di marmosetta che normalmente sono privi di questo gene.

Poiché il gene ARHGAP11B rientra in una regione del genoma umano che è nota per essere associata a disabilità intellettive, come la schizofrenia e l'epilessia, imparare di più su come funziona potrebbe essere importante per comprendere queste malattie. Ad esempio, i cervelli umani che diventano troppo grandi (macrocefalia) possono soffrire di una serie di disturbi neurologici e comportamentali, incluso l'autismo.

Comprendere geni unicamente umani come l'ARHGAP11B potrebbe anche aiutare nello sviluppo di nuovi tipi di terapie. Gli autori di questo studio suggeriscono che questo gene ha il potenziale per essere utile nella crescita di cellule staminali che potrebbero aiutare a curare malattie come il Parkinson, dove sono state identificate chiare mutazioni.

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Il cervello umano ad alta risoluzione

Geek   13.07.19  

Un team di ricercatori del Laboratory for NeuroImaging of Coma and Consciousness ha eseguito una risonanza magnetica ad altissima risoluzione di un cervello umano.
La scansione ha richiesto 100 ore per essere completata e permettere di distinguere sezioni piccole fino a 0,1 millimetri.

La scansione mostra strutture cerebrali come l'amigdala con un dettaglio mai raggiunto prima.
Queste immagini permetteranno una comprensione più profonda dell'anatomia del cervello e dei cambiamenti microscopici dello stesso aiutando a perfezionare diagnosi e cure e di affinare una tecnica che in futuro potrebbe diventare convenzionale.

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