Muore il gotha politico della Polonia nella tragedia area che ha coinvolto il Tupolev-Tu 154 del premier Lech Kaczynski.
L'aereo stava raggiungendo l'aeroporto militare di Smolensk, nella Russia occidentale, per la commemorazione del 70° anniversario della strage di Katyn, l'eccidio di circa 22.000 ufficiali su ordine di Stalin.
L'aeroporto era coperto da una fitta nebbia.
La catena di comando prevede il trasferimento dei poteri al presidente della Seima, Bronislaw Komorowski.
Si parla di indire elezioni presidenziali anticipate - erano previste per ottobre - già prima dell'estate.
Era quasi la mezzanotte del 4 luglio del 1943 a Gibilterra: un Liberator della Raf si stacca dalla pista, passano pochi secondi e il buio dell'oscuramento è squarciato da un'esplosione. L'aereo si è schiantato in mare. Un solo superstite su quel volo diretto a Londra: tra le vittime il generale Wladyslaw Sikorski, primo ministro del governo polacco in esilio e comandante in capo delle forze armate del suo Paese schierate al fianco degli alleati nella guerra contro il nazismo (...) aveva giurato di difendere la causa nazionale polacca, opponendosi ai piani di egemonia sovietica e quindi mettendo in pericolo le relazioni del tempo tra Mosca e Londra. E aveva sfidato Stalin chiedendo un'inchiesta sulla strage degli ufficiali polacchi nella foresta di Katyn, compiuta dai sovietici che cercavano di attribuirla ai tedeschi.
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