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I post con tag "Etica" archivio

Libero e l'attentato a Fini

Multimedia   27.12.10  

Belpietro e la fantascienza ucronica.
Dal suo editoriale di oggi su Libero.

Girano strane voci a proposito di Fini. Non so se abbiano fondamento, se si tratti di invenzioni oppure, peggio, di trappole per trarci in inganno. Se mi limito a riferirle è perché alcune persone di cui ho accertato identità e professione si sono rivolte a me assicurandomi la veridicità di quanto raccontato e, in alcuni casi, dicendosi addirittura pronte a testimoniare di fronte alle autorità competenti. Toccherà quindi ad altri accertare i fatti. La prima storia è ambientata in Puglia, anzi, per la precisione ad Andria, un grosso comune da poco diventato capoluogo della neonata provincia di Bat, Barletta, Andria e Trani. Qui qualcuno avrebbe progettato un brutto scherzo contro il presidente della Camera. Non so se sia giusto parlare di attentato, sta di fatto che c’è chi vorrebbe colpirlo in una delle sue prossime visite e per questo si sarebbe rivolto a un manovale della criminalità locale, promettendogli 200 mila euro. Secondo la persona che mi ha fatto la soffiata, nel prezzo sarebbe compreso il silenzio sui mandanti, ma anche l’impegno di attribuire l'organizzazione dell'agguato ad ambienti vicini a Berlusconi, così da far ricadere la colpa sul presidente del Consiglio. Per quel che ne ho capito, l’operazione punterebbe al ferimento di Fini e dovrebbe scattare in primavera, in prossimità delle elezioni, così da condizionarne l'esito.

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Hai dell'etica sotto la suola delle scarpe

Multimedia   06.06.10  

Di Tommaso Debenedetti, il giornalista che si inventava di sana pianta interviste ad autori e personaggi famosi, abbiamo parlato parecchio.
Ora in una lunga intervista al El Pais ha confessato tutto.

Afferma di averlo fatto per sfondare in un ambiente che lascia aperti pochi spiragli, ma non si pente di dieci anni di menzogne anzi dice di essersi divertito parecchio e si sente orgoglioso di essere considerato "il campione italiano della menzogna".

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La questione morale nel fotogiornalismo

Multimedia   28.04.10  

In Uganda resiste la pratica dei sacrifici rituali su minori, nonostante il governo nazionale stia conducendo una dura repressione.
Sedicenti guaritori seviziano, mutilano e uccidono bambini in nome di tradizioni e superstizioni.

C'è un fotografo, uno di quelli bravi. Si chiama Marco Vernaschi ed è di Torino. Ha 37 anni.
Tra gennaio e febbraio si trova in Uganda per un reportage sugli orrori dei sacrifici per conto del Pulitzer Center on Crisis Report.

In questo periodo incontra una famiglia che ha recentemente perso la figlia. Margaret Babirye Nankya aveva 10 anni.
Vernaschi racconta che la madre della bambina acconsente a far riesumare il cadavere mutilato per raccontare al mondo gli orrori ugandesi. In seguito lo stesso Vernaschi si vede chiedere dal capo del villaggio un "contributo" per pagare le spese legali della famiglia di circa settantina di dollari.

A questo punto su blog e giornali di mezzo mondo scoppia l'indignazione.
C'è chi parla di leggi in materia di esumazione violate, chi accusa il fotografo di aver comprato il dolore della famiglia, chi sostiene che quelle foto calpestino la dignità della professione e addirittura c'è chi si spinge a tirare in ballo anche una questione di pornografia minorile

Pietà o diritto e dovere di cronaca? E gli orrori dei lager nazisti andavano ripresi? E le facce dei bambini di Haiti? E la foto della piccola Nick Ut, ustionata dal napalm, che corre disperata tra i soldati andava pubblicata? E ancora Marco ha raccontato tutta la verità o le vicende in quel villaggio si sono svolte in modo diverso?

L'unica cosa certa è che Vernaschi si è assunto le sue responsabilità, senza mai tirarsi indietro.
E' anche grazie a lui se oggi nel mondo si parla dei sacrifici umani in Uganda.
Forse un eccesso di zelo lo ha spinto in un territorio indistinto dove il reporter si trova di fronte all'orrore senza il tempo per riflettere alle conseguenze dei suoi scatti.
In attesa di venire a capo - se mai ci si riuscirà - dell'intera vicenda, resta il dramma muto e invisibile di un massacro senza senso.

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Come nel peggior legal thriller

Multimedia   28.04.10  

Debenedetti, l'autore delle interviste bufala, ha deciso di querelare Roth rivendicando l'autenticità dei suoi articoli. L'autore americano aveva difatti smentito di aver rilasciato un'intervista al giornalista, poi pubblicata su Libero.

Debenedetti afferma di avere le registrazioni audio. Quelle stesse registrazioni che non troppo tempo fa raccontava, chiamato in causa dal New Yorker, di aver distrutto.

Interviste di Debenedetti ad altri famosi autori erano state smentite dagli stessi.
In tutti gli articoli gli intervistati apparivano come molto critici sull'amministrazione Obama. Guarda caso.

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Il bufalario di Debenedetti

Multimedia   04.04.10  

Si scopre che la saga del nostro giornalista specializzato in bufale parte da lontano.

Altro che preso d'incanto dalle qualità straordinarie del Cavaliere, al contrario John le Carré coltiva un giudizio piuttosto drastico su Silvio Berlusconi, lo considera «un uomo pazzo e pericoloso». In gergo giornalistico non potrebbe che definirsi "una bufala" l'intervista apparsa sulla prima pagina dell'Indipendente - venerdì scorso, alla vigilia del voto - al maestro di alcune classiche spy story come La spia che venne dal freddo e Il sarto di Panama, ma anche del più recente Il giardiniere tenace: una denuncia dei traffici oscuri delle multinazionali, degli eccessi mostruosi del capitalismo. Sorprendentemente, in quell’ articolo firmato da Tommaso Debenedetti, le Carré intonava un vero peana al premier di destra, ritenendo la sua discutibile e discussa avventura imprenditoriale e politica «un vero prodigio italiano, una specie di grande vicenda rinascimentale».

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L'intervista che non ti ho fatto

Multimedia   03.04.10  

Ora Debenedetti, il giornalista delle interviste inventate, si difende dicendo che gli scrittori coinvolti negherebbero tutto per evidenti motivi politici e per mettersi al riparo dalle critiche, dopo le dichiarazioni catturate grazie alla sua bravura di reporter.

Nel frattempo il New Yorker ha appurato che anche le interviste a Toni Morrison, E. L. Doctorow, Gunter Grass, Nadine Gordimer, Jean-Marie Gustave Le Clézio, Herta Müller, A. B. Yehoshua e Scott Turow sono false. Per Roth le finte interviste sarebbero addirittura due.

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Notizie che non lo erano

Multimedia   31.03.10  

Il New Yorker segnala la scoperta fatta da Roth su Tommaso Debenedetti
Il giornalista non si sarebbe limitato a inventarsi di sana pianta l'intervista allo stesso Philip Roth, poi pubblicata su Libero, ma avrebbe reiterato l'episodio sul gruppo Il Resto del Carlino/La Nazione/Il Giorno. Questa volta riportando dichiarazioni anti-Obama di John Grisham, naturalmente inventate.

Grisham sta pensando alla querela, Roth rinuncerà per non perdere tempo.

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Libero di raccontare balle

Multimedia   26.02.10  

Il sistematico ricorso alla menzogna di Libero e del Giornale, nel tentativo di piegare la realtà e la verità, raggiunge spesso vette inviolate.

Il primo caso di disinformazione, riguarda la fantasiosa intervista a Philip Roth di Tommaso Debenedetti. Pubblicata su Libero il 22/11/2009.

«Obama? Una grandissima delusione Sono stato fra i primi a credere in lui, ad appoggiarlo, ma adesso devo confessare che mi è diventato perfino antipatico». Philip Roth, forse il più illustre dei narratori americani d’oggi, autore di capolavori quali Lamento di Portnoy, Pastorale americana, Zuckerman scatenato e, da poco uscito in Italia, Indignazione, esprime con forza, per la prima volta, il suo giudizio fortemente negativo sull'attuale Presidente Usa. Ci tiene a farlo subito, nella nostra conversazione telefonica.

Oggi Paola Zanuttini ha intervistato Philip Roth per il Venerdì di Repubblica.

Per caso, è insoddisfatto anche da Barack Obama? Da un'intervista a un quotidiano italiano, Libero, risulta che lo trova persino antipatico, oltre che inconcludente e assopito nei meccanismi del potere.
«Ma io non ho mai detto una cosa del genere. E’ grottesco. Scandaloso. E’ tutto il contrario di quello che penso. Considero Obama fantastico. E trovo che l’attacco che gli stanno sferrando i repubblicani è molto simile a quello subito da Roosevelt al suo primo mandato. E' la destra più stupida mobilitata da Sarah Palin. Agitano la bufala dell’atto di nascita che dimostrerebbe che è nato in Kenya. E trovano ascolto. Sotto c'è il problema della razza, della pelle. Sono molto seccato per queste dichiarazioni che mi vengono attribuite: non ho mai parlato con questo Libero. Smentisca tutto. Ora chiamo il mio agente.»

Chiama il suo agente, che gli filtra tutti i contatti: nell'agenda delle interviste passate e future non risulta nè Libero nè il nome dell'intervistatore.

Il secondo caso lo segnala Mantellini.

Oggi Il Giornale ha titolato a caratteri cubitali: "Processi, vittoria di Berlusconi". Oggi Libero ha titolato a caratteri altrettanto cubitali: "Silvio assolto, Travaglio fa appello". Oggi il TG1 delle 13,30 ha detto nei titoli e nella presentazione del servizio che "L'avvocato Mills è stato assolto". Ovviamente si tratta di falsità indifendibili che gettano un discredito assoluto sui "giornalisti" che le hanno pronunciate.

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