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I post con tag "Euro" archivio

Ciampi e l'euro

Res publica   16.09.16  

L'eredita politica di Carlo Azeglio Ciampi nella creazione della moneta unica europea.

Una vita nel solco dell'euro. Prima come governatore della Banca d'Italia, poi come presidente del Consiglio e ministro del Tesoro e, infine, come presidente della Repubblica. E' dal Quirinale che Carlo Azeglio Ciampi assistette all'entrata in circolazione della moneta unica europea il primo gennaio 2002. Un traguardo storico, raggiunto grazie agli sforzi dell'allora ministro del Tesoro che tra il 1996 e il 1999 aiutò i governi Prodi e D'Alema a centrare gli obiettivi fissati da Maastricht per entrare subito nell'euro.

L'economista con l'intuito politico di un grande statista.

Ciampi si definì un giorno "cittadino europeo nato in terra d'Italia". Nel solco dei grandi europeisti, cercava con passione una unità del continente che avrebbe debellato per sempre le guerre che per secoli avevano insanguinato l'Europa. Da economista, sapeva che i fili degli scambi e del commercio sono le corde più resistenti per tenere i popoli stretti in un abbraccio produttivo. Ma ci voleva di più. Ci voleva un simbolo di unità possente e permanente. E cosa di meglio che rinunciare a quel potente simbolo identitario che è la moneta nazionale?

La vittoriosa battaglia condotta da Ciampi sul tasso di cambio del rientro della lira nel Sistema Monetario Europeo.

Ciampi allora aveva già 76 anni, ma condusse il negoziato fino a notte fonda con un’energia impressionante. Riuscì a chiudere l’accordo su un tasso di cambio centrale lira-marco nello Sme a quota 990, gettando le basi per la conversione nell’euro a 1936,27 lire che sarebbe rimasta fino ad oggi. Quella notte determinò il futuro del Paese. Win Duisenberg, il governatore della Banca d'Olanda che sarebbe diventato il primo presidente della Banca centrale europea, uscì apparentemente infuriato per quella che era stata una vittoria dell'Italia. Fingeva per la platea dei giornalisti: vecchio amico di Ciampi, al quale doveva preziosi favori, quella notte aveva ricambiato aiutandolo nel negoziato a porte chiuse.

L'intervista, pubblicata su Il Sole 24 Ore del 4 maggio 1998, nel giorno della nascita dell'euro.

Guardi, vorrei ricordare quanto ha detto il cancelliere dello Scacchiere, Gordon Brown, nel chiudere la seconda riunione dell'Ecofin. Ha sottolineato il valore storico di quanto è stato deciso, e lo ha fatto con forza e convinzione, ancor più apprezzabile se si considera che tale giudizio viene dal rappresentante di un Paese che non prende parte almeno per ora alla moneta unica. Questa per me è la migliore risposta agli interrogativi che vengono posti sull'esito del Consiglio europeo.

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Di unghie e di vetri in Grecia

Res publica   16.07.15  

Tsipras is in a terrible bind largely because he made wild promises he couldn't keep, was not on top of important detail, wasted time with inflammatory rhetoric and made a series of bad miscalculations. He is not the victim of a coup.

L'Unione Europea e la sua moneta sono un processo inevitabile e irreversibile. Agitarsi non aiuta.

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L'evasione fiscale andrà di moda

Res publica   06.02.15  

Una cosa mi ha colpito del video sul ritorno alla lira girato dal Movimento 5 Stelle. L'autoironia.
Un partito che sulla narrazione dei rendiconti delle spese ha costruito la propria morale di onestà politica, immagina un futuro, nelle intenzioni del regista utopico, in cui grazie al ritorno a una moneta sovrana da svalutare a piacimento nessuno si sognerà di emettere neppure un scontrino fiscale.

Il cambio 1 euro 1.000 lire, il dimenticarsi 15 anni di inflazione, la retorica dei bei tempi andati, il cliché onirico e la banalità di un esercizio stilistico che promuove una raccolta firme per un referendum incostituzionale sono elementi inseriti solo per fare colore.

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Se vince Syriza

Res publica   23.01.15  

Gli scenari politici ed economici per la Grecia che si apriranno dopo il voto di domenica, analizzati dal Wall Street Journal.

Who will lead the next Greek government?
Very likely Syriza, the leftwing opposition party, unless the conservative incumbent, Premier Antonis Samaras, pulls off the biggest upset victory since Harry Truman in 1948. Syriza might win an absolute majority in Parliament, but polls suggest it will fall just short, requiring support from another party. A pact with centrist To Potami (The River) or center-left Pasok could make the government more pragmatic in talks with Greece’s international creditors. A pact with the nationalist Independent Greeks could make it more hardline.

What agreements with creditors would Syriza need to reach to keep Greece afloat?
Syriza, eurozone governments, and the International Monetary Fund would have to agree on an extension of Greece’s bailout program that does several things:
- Reassures creditors that Greece will continue to improve its budget balance and overhaul its economy;
- Promises fiscal and reform measures quickly that unlock delayed bailout aid worth €7.2 billion; and
- Keeps the European Central Bank confident that Greece will stay in the euro, so that the ECB allows Greek banks continued access to central-bank liquidity, even if there are heavy deposit outflows.

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Il franco svizzero, l'euro e la nave che affonda

Res publica   15.01.15  

Avete presente quell'idea di uscire dall'euro, rivalutare e tornare ad avere una moneta sovrana con una banca centrale indipendente? Ecco oggi in Europa è successo qualcosa che gli si avvicina il più possibile.
La Banca Nazionale Svizzera ha deciso di abolire la soglia minima di cambio di 1,20 franchi per un euro in vigore dal 2011.

E sapete com'è andata sganciandosi dall'euro? Così. In un solo giorno.

File ai bancomat per prelevare euro.
Il crac peggiore della borsa svizzera con oltre 140 miliardi di franchi svizzeri bruciati.
Per quasi un milione di persone tra Polonia e Croazia (senza contare le altre economie dell'est europa con monete non legate all'euro) i mutui, contratti in franchi svizzeri, sono schizzati alle stelle.
In ragione della minor competitività dell'export elvetico in presenza di un franco svizzero rafforzato la decisione della BNS potrebbe tradursi in 60 o 80mila posti di lavoro in meno, considerando la sola variabile valutaria.
Le imprese svizzere parlano già di uno tsunami per il paese, con un possibile rischio recessione e con un PIL che potrebbe contrarsi dello 0,7%.
Il nuovo cambio del franco svizzero porterà in dote anche aumenti su carburanti e materie prime importate e ingenti perdite nel settore turistico.
Per Campione d'Italia, l'enclave italiana sul lago di Lugano legata al franco svizzero la decisione della BNS è paragonabile a una "catastrofe naturale".

Questo succede quando due monete, una forte e una debole si sganciano. Ora sostituite moneta forte con "euro" e moneta debole con "nuova lira". Auguri.

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Il 19esimo stato dell'eurozona

Res publica   01.01.15  

Con l'arrivo del 2015 l'eurozona si allarga. La Lituania abbandona la litas per adottare l'euro, terzo paese baltico a completare la transizione.
Il supporto all'adesione tra la popolazione è del 63% in una delle economie più virtuose dell'Unione.

La faccia lituana dell'euro mostra per ogni valore l'indentica figura: Vytis, il cavaliere bianco presente nello stemma del Granducato di Lituania già dal Medioevo e poi simbolo repubblicano dal 1918 al 1940.

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La Lettonia è il 18 paese dell'area euro

Res publica   02.01.14  

Il Sole 24 Ore racconta in cinque punti l'avvicinamento e l'ingresso nell'area euro della Lettonia che dopo vent'anni ha detto addio al lats, la moneta che nel 1993 aveva sostituito il rublo dopo il crollo dell'Unione Sovietica.
Nota a margine; anche nell'euroscetticismo Riga si allinea ai partner continentali. I contrari all'adozione della moneta unica si concentrano nella popolazione di età compresa tra i 64 e i 75 anni, nelle famiglie a basso reddito e in quelle con un grado di educazione elementare, oltre che nella consistente minoranza russafona.

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Va a fidarti della mafia

Res publica   25.03.13  

Cipro sta imparando a proprie spese cosa significa essere il paradiso fiscale del mafia russa nell'Unione Europea.

C'è un aspetto non secondario nella vicenda di Cipro. I tedeschi volevano lanciare un messaggio chiaro e ci sono riusciti. In Europa non ci devono più essere paradisi fiscali. Chi porta capitali in piccoli centri che fanno parte dell'Euro contando su una legislazione di favore e poco trasparente, ora sa che i suoi soldi in quei luoghi non sono per niente al sicuro. Il prelievo sui conti correnti aveva anche questa finalità, screditare l'isola come centro off shore. Il nuovo accordo siglato nella notte all'Eurogruppo raggiunge esattamente lo scopo.

Basta leggere il memorandum of understanding, l'accordo che Nicosia ha dovuto firmare per ottenere l'aiuto di 10 miliardi da parte dell'Unione Europea. Tra i punti fondamentali ci sono un'audit indipendente sul sistema di antiriciclaggio adottato dall'isola e dalle sue banche. Ai verificatori si affiancherà Moneyval, la divisione del Consiglio d'Europa che valuta proprio i sistemi antiriciclaggio. In caso in cui il risultato del controllo dovesse essere insoddisfacente, la sua correzione è una delle "condizionalità" accettate da Cipro nel memorandum of understanding per poter ottenere i soldi.

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