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I post con tag "Fiat" archivio

Il relativismo del mercato del lavoro

Res publica   14.01.11  

Ezio Mauro sul referendum Fiat, sul futuro e sulle possibilità di sviluppo della piattaforma Italia.

Il voto e la sfida di Torino non disegneranno un nuovo modello di governance per l'Italia, come sperano coloro che oggi attendono da Marchionne quel che per un quindicennio ha promesso Berlusconi, senza mai mantenere. Soprattutto non daranno il via né simbolicamente né concretamente - purtroppo - ad una fase generale di crescita del Paese. Il significato della partita di Mirafiori è un altro, e va chiamato col suo nome: la ridefinizione, dopo tanti anni, del rapporto tra capitale e lavoro.

[...] credo anche che l'urto della globalizzazione, che ci costringe a fare i conti non soltanto tra noi e gli altri (i Paesi emergenti), ma tra noi e noi, resettando regole e condizioni, non vada lasciato interamente sulle spalle dell'imprenditore. Ma c'è pure un modo per negoziare produttività, competitività, compatibilità salvaguardando nello stesso tempo i diritti legati al lavoro, semplicemente perché sono a vantaggio di tutti e dunque a carico di ciascuno, in quanto fanno parte del contesto democratico in cui viviamo, della moderna civiltà italiana ed europea.
Per questo è stupefacente l'incultura gregaria della sinistra che ha smarrito il quadrante della modernità e della conservazione, e pensa che l'innovazione sia cedere al pensiero dominante perché non ha un'idea propria del lavoro oggi, delle nuove disuguaglianze, del legame tra modernizzazione, partecipazione e solidarietà, come dice Beck, quindi la London School of Economics, non un'università marxista del secolo scorso: "Se il capitalismo globale dissolve il nucleo di valori della società del lavoro si rompe un'alleanza storica tra capitalismo, Stato sociale e democrazia", quella democrazia che è venuta al mondo in Europa proprio "come democrazia del lavoro". Cosa c'è di più innovatore e progressista che difendere questo nesso della modernità occidentale, che lega insieme l'economia di mercato, il welfare e la democrazia quotidiana che stiamo vivendo in questa parte del mondo?

Gregaria la sinistra, parassitaria la destra di governo, che usa la forza altrui esclusivamente per regolare i conti ideologici del Novecento visto che non è riuscita a saldarli per via politica, non avendone l'autorità. Ed è un puro ideologismo, non un semplice infortunio, il plauso del Capo del Governo all'idea che la Fiat debba lasciare l'Italia se dovesse perdere il referendum, punendo Torino, le famiglie operaie, l'indotto, il Paese per leso liberismo, altrui. Come se il dividendo ideologico (peraltro preso a prestito) fosse per il Capo del governo italiano più importante del lavoro, della sicurezza, del destino di una città e di un Paese. [...]

La realtà è che l'innovazione berlusconiana del '94 si è accontentata della conquista del potere ed è invecchiata esercitandolo, insieme con tutti i protagonisti in campo - sempre uguali, sempre gli stessi - di maggioranza e d'opposizione.

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Uscire dal giardinetto recintato della Fiat

Res publica   13.01.11  

Nel 2003 - 2004 Mirafiori era praticamente chiusa. Al punto che c'erano già alcune proposte per riconvertire quell’area persino in un mastodontico parco divertimenti. Una specie di Gardaland di Torino, non so se mi spiego. Quanto a Marchionne, rimane l'uomo che ha preso quella macchina ingrippata che era diventata la Fiat e l’ha salvata. Tornando a Mirafiori, c’è la possibilità storica non solo di portare quella produzione che là manca da vent’anni. Ma di farne un vero e proprio "hub" dell'innovazione per la mobilità sostenibile.

Detto con la massima sincerità, io sono esterrefatto per tutte le polemiche su Marchionne. L'ad della Fiat sta solo proponendo un nuovo modo di lavorare. Nel settore del tessile e dell’alimentaristica lavorano così da vent'anni. Ma soprattutto sono senza parole perché, in qualsiasi altra parte del mondo, uno che mette sul tavolo un miliardo di investimenti sarebbe stato accolto col tappeto rosso.

In attesa del risultato del referendum Fiat, il sindaco di Torino Chiamparino esprime il suo giudizio su Marchionne.
C'è chi parla ideologicamente di un mercato del lavoro che regredisce agli standard di inizio '900 e chi si concentra sulla realtà dei fatti guardando al futuro.
Ci si augura che prima o poi anche la dirigenza del PD possa capirlo.

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Una settimana di fuoco

Res publica   10.01.11  

Domani alle 9:30 udienza pubblica della Consulta sul legittimo impedimento, a seguire fiaccolata del Popolo Viola alle 17:30.
Gli ultimi rumor assicurano una bocciatura. Se parziale o totale si vedrà.

Riprendono i lavoro al Parlamento sul federalismo.
Domani la commissione bicamerale inizierà l'esame del decreto sul fisco municipale.
La strada per PdL e Lega sino al voto previsto per il 21 gennaio appare tutto in salita. Sul federalismo si gioca la tenuta della maggioranza e dell'esecutivo.

Giovedì e venerdì sarà la volta dell'atteso referendum Fiat su Mirafiori.
Mercato del lavoro e credibilità sindacale sono in gioco. Sarà un test anche per i partiti di opposizione.

Sempre giovedì si riunisce la direzione PD.
Sul piatto i temi da sciogliere: alleanze, programma, comunicazione, credibilità e primarie.

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Fottiti

Res publica   09.01.11  

Il manifesto a Torino con la scritta Marchionne fottiti e una stella a cinque punte

Si alza il tiro su Marchionne a quattro giorni dal referendum Fiat su Mirafiori.
Il gesto vandalico su un cartellone pubblicitario a Torino sul cavalcavia di corso Sommellier.

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Fiat lux

Res publica   24.10.10  

La Fiat potrebbe fare di più se potesse tagliare l'Italia.
Nemmeno un euro dei 2 miliardi dell'utile operativo previsto per il 2010 arriva dall'Italia. La Fiat non può continuare a gestire in perdita le proprie fabbriche per sempre.

Sergio Marchionne.

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