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I post con tag "Fisica" archivio

Gli effetti della distruzione di un buco nero

Geek   27.08.23  

Kurzgesagt ipotizza la possibilità di distruggere un buco nero e gli effetti che un evento di questa portata potrebbe avere sulla gravità, sui corpi celesti e sul tessuto spaziotemporale.
Questo punto di vista insolito ci invita a riconsiderare la nostra percezione sui buchi neri e sull'orizzonte degli eventi che impedisce alla singolarità di stravolgere la nostra realtà.
L'idea che i buchi neri possano essere visti come potenziali guardiani delle leggi fisiche piuttosto che come gargantuesche minacce è affascinante. Ci spinge a riflettere sulla complessità dell'universo e sulla nostra continua ricerca di conoscenza.
Forse, nel tentativo di comprendere queste meraviglie cosmiche, potremmo anche scoprire nuove prospettive che ci permettano di abbracciare l'ignoto con più curiosità e meno timori.

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Esplorare la possibilità dei viaggi nel tempo

Geek   31.07.23  

Il viaggio nel tempo è stato un tema ricorrente nella cultura popolare per decenni, ma alcuni scienziati lo considerano una possibilità reale. Dovremmo prendere sul serio questa prospettiva? E cosa ci rivela il viaggio nel tempo sulla natura dello spazio e del tempo, e sulle leggi della fisica in condizioni estreme?
Closer to Truth ci offre la possibilità di esplorare queste domande, presentando le idee più avanzate degli scienziati di fama mondiale, quali Michio Kaku, J. Gott, Kip Thorne, Fred Wolf e Seth Lloyd, su questo tema.

Ascoltando questi scienziati e studiando il loro lavoro, ci rendiamo conto che il viaggio nel tempo può essere una possibilità reale, ma richiede una comprensione profonda della natura della fisica.
In definitiva anche lo studio del viaggio nel tempo ci aiuta a comprendere meglio la natura stessa dell'universo e a porre domande ancora più profonde sulla nostra esistenza.

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La storia del tempo rappresentata in un modello in scala

Geek   03.06.23  

Alex Gorosh e Wylie Overstreet, di To Scale, hanno affrontato la sfida di creare un modello in scala che illustra la storia del tempo del nostro universo nel corso degli ultimi 13,8 miliardi di anni.

Ogni persona di cui hai mai sentito parlare è raccolta nell'ultimo centimetro di spazio del modello. E, in questa scala, l'intera esistenza di una persona è inferiore alla larghezza di un capello. Questa è la tua vita rispetto alla storia dell'universo... Questo è tutto ciò che abbiamo. Siamo vivi per un breve momento. Ma quel tempo è un dono dell'universo.

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Perché il giro della morte dell'ottovolante non è mai perfettamente circolare

Geek   30.06.22  

Tra il 1840 e l'inizio del 1900 gli anelli degli ottovolanti erano circolari, questo implicava per i passeggeri un fattore di carico estremo.
La Flip Flap Railway di Coney Island poteva esercitare fino a 14g su una persona. Paragonta ai 3g durante un lancio spaziale o ai 10g sostenuti da alcuni piloti da caccia (che tuttavia hanno il supporto di addestramento e attrezzature speciali), doveva essere un'esperienza davvero tremenda.

Vox racconta l'evoluzione dell'ottovolante che ha portato a diminuire il fattore di carico senza diminuire l'adrenalina, analizzando tutti progressi che hanno contribuito a rendere di nuovo popolare questa attrazione, dalla nuova forma dell'anello sino ai nuovi materiali.

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Alla ricerca della materia oscura

Geek   21.06.22  

Secondo gli astronomi la materia oscura supera di almeno cinque volte la materia ordinaria, ma come suggerisce il suo nome è sperimentalmente difficile da individuare.
La materia oscura infatti non emetterebbe radiazione elettromagnetica e verrebbe rilevata soltanto indirettamente, attraverso i suoi effetti gravitazionali.

L'ipotesi di una materia esotica per giustificare osservazioni astrofisiche, come le stime della massa delle galassie, viene esposta sino dai primi decenni del '900.
Questa materia costituirebbe circa l'85% dell'intera massa presente nell'universo. Rappresentando circa il 27% della densità energetica totale dell'universo osservabile.

La prova a sostegno della materia oscura viene dai calcoli che mostrano che molte galassie si comporterebbero in modo molto diverso se non contenessero una grande quantità di materia invisibile. Alcune galassie non si sarebbero affatto formate e altre non si sarebbero mosse come fanno attualmente. Altre indicazioni includono le osservazioni sulla lente gravitazionale e il fondo cosmico a microonde, insieme alle osservazioni astronomiche dell'attuale struttura dell'universo osservabile, la formazione e l'evoluzione delle galassie, la posizione della massa durante le collisioni galattiche e il movimento delle galassie all'interno di ammassi di galassie.

Veritasium espone l'incredibile complessità della ricerca della materia oscura.

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Magnetismo

Geek   03.04.22  

Un ferrofluido è uno speciale liquido composto da particelle ferromagnetiche in grado di polarizzarsi in presenza di un campo magnetico. Utilizzando potenti elettromagneti, la forza e la direzione dei campi magnetici vengono variate per manipolare il ferrofluido.
Attraendosi e respingendosi, queste le particelle modificano la forma e il movimento del ferrofluido che si contorce e si distorce nello spazio, rivelando l'influenza del magnetismo.

Phenomena fonde arte e scienza per esplorare nove tra modelli naturali le forze fondamentali della natura per condurci in un viaggio ambizioso, innovativo e psichedelico attraverso il tessuto dell'universo.
Questo è il video dedicato al magnetismo.

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Il Premio Nobel per la fisica ad Albert Einstein

Geek   07.11.21  

Sebbene l'immaginario collettivo colleghi il nome di Albert Einstein alla teoria della relatività, forse non tutti sono a conoscenza del fatto che il premio Nobel per la fisica, ricevuto un secolo fa nel 1921, gli fu assegnato per la sua scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico, avvenuta durante le sue ricerche pubblicate nel 1905, in quello che verrà poi ricordato come l'annus mirabilis e qui citato dall'Università di Zurigo.

L'effetto fotoelettrico, scoperto da Hertz, consiste nell'emissione di particelle cariche da una superficie di un materiale, solitamente metallico, quando viene colpita da una radiazione elettromagnetica, costituita da pacchetti di energia (i quanti, in seguito denominati fotoni). Gli elettroni emessi in questo modo vengono chiamati fotoelettroni. Il fenomeno viene studiato nella fisica della materia condensata, nella chimica dello stato solido e nella fisica quantistica per trarre inferenze sulle proprietà di atomi, molecole e solidi.
La teoria di Einstein sull'effetto fotoelettrico afferma che non si ha emissione fotoelettrica sotto la frequenza di soglia perché il fotone non cede sufficiente energia per lasciare il metallo. L'emissione è immediata in quanto un singolo fotone trasferisce l'energia concentrata in un punto. La corrente di elettroni è proporzionale all'intensità luminosa poiché ogni fotone emette un elettrone. L'energia cinetica massima aumenta linearmente con la frequenza oltre il valore di soglia, mentre l'energia residua può essere ceduta sotto forma di energia cinetica dell'elettrone.

Se avete mai avuto a che fare con una cellula fotelettrica, come quelle presenti nei cancelli automatici, sapete di cosa stiamo parlando.

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Un reattore a fissione nucleare naturale sulla Terra

Geek   20.08.21  

Nel 1972, il fisico francese Francis Perrin scoprì presso l'impianto militare di riprocessamento del combustibile nucleare di Pierrelatte, in Francia, uno strano fenomeno. Sembrava infatti che una parte dell'isotopo 235, nei campioni di uranio che giungevano dalla miniera della Compagnie des mines d'uranium de Franceville in Gabon, fosse già stato usato.
Scartate le prime ipotesi che riguardavano errori nelle rilevazioni, possibili sabotaggi o contaminazione dei campioni, le ricerche si concentrarono sulla miniera di Oklo, nella provincia di Haut-Ogooué, dove furono ritrovate tracce di elementi che sono sottoprodotti caratteristici di una reazione di fissione nucleare.

La scoperta portò alla luce il primo reattore a fissione nucleare naturale del nostro pianeta. A quanto si è appreso le reazioni di fissione nucleare vennero innescate circa 1,7 miliardi di anni fa grazie all'abbondanza dell'isotopo 235 dell'uranio e alla presenza di acqua nella miniera che agì come moderatore dei neutroni e come fluido di raffreddamento.
I ricercatori ritengono che il reattore naturale rimase in funzione per alcune centinaia di migliaia di anni con una potenza termica media inferiore ai 100 kW.

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La scoperta dei barioni mancanti

Geek   11.08.20  

Sappiamo quanta materia si è creata all'inizio nell'universo. Nelle prime fasi di espansione dopo il Big Bang la materia ordinaria formata essenzialmente da barioni, un gruppo di particelle subatomiche composte costituite da un numero dispari di quark, era un sesto rispetto alla materia oscura.
Osservando l'universo attuale metà di quella materia sembra essere scomparsa.

Era stato ipotizzato che la materia mancante fosse diffusa come un alone di gas, a temperature che superano il milione di kelvin, che circonda le galassie. Tuttavia a causa della sua densità estremamente bassa risultava difficilmente osservabile.
Sino a ora.

Questa è la storia di come sono stati rilevati i barioni mancanti osservando i fast radio burst.

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