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I post con tag "Franceschini" archivio

Debora e Dario

Res publica   01.07.09  

La più votata nel Nord Est, la donna che ha battuto Berlusconi alle europee, Debora Serracchiani, non si candida alla segreteria del Pd, come le chiedevano molti dei suoi elettori. Ha deciso di correre con Dario Franceschini, contro Pierluigi Bersani. [...]
Che cosa non le piace di Bersani?
"Rappresenta l'apparato. In tutto, linguaggio compreso. Parlano ancora di piattaforma programmatica, un'espressione che proprio non si può più sentire. Non mi sono piaciuti i modi della sua candidatura. Da un anno è un candidato a prescindere, come direbbe Totò. A prescindere dall'avversario, dal segretario in carica, dal risultato elettorale, da tutto". [...]
Di che cosa avete parlato con Franceschini, invece che di poltrone?
"Dei grandi temi sui quali il Pd deve ancora dare risposte chiare all'elettorato"
Non abbiamo così tanto spazio. Mi elenca soltanto i principali?
"La laicità, la questione morale, il conflitto d'interessi, la riforma del welfare. Non generiche aspirazioni, ma proposte concrete da portare al congresso e sulle quali confrontarsi. Questo è il primo congresso vero del Pd, con uno scontro autentico che arriverà alle primarie. Può essere un'altra passerella di narcisismi assortiti oppure un'occasione straordinaria per discutere sulle cose e illustrare agli italiani le nostre proposte. Se si butta via questa occasione non ne avremo un'altra"
Nell'intervento che l'ha resa celebre, lei partiva proprio dalla laicità e dal caso Englaro. Che cosa le fa pensare che il cattolico Franceschini sia più sensibile al tema del suo rivale?
"Proprio il fatto che venga dal mondo cattolico. Paradossalmente i cattolici democratici hanno molte meno remore a sfidare il clericalismo di quante ne abbiano gli altri"
Una legge sul conflitto d'interessi, la questione morale, le norme contro le candidature di condannati. Sono tutte questioni che il centrosinistra ha archiviato da tempo.
"I leader sì, gli elettori per nulla. Certo, se vogliamo contribuire ulteriormente al successo di Di Pietro..."
In questi mesi si è data una ragione della sua clamorosa e immediata popolarità?
"E' il fatto che sono una persona normale. L'elettorato si identifica nel linguaggio, nel modo di essere, direi quasi nella fisicità. E poi non vengo da tutta una vita di sezione" [...]

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Un posto al sole

Res publica   13.06.09  

Volti giovani, espressione di una cultura politica interamente dentro la storia del Pd, che sognano un partito moderno, laico, radicalmente alternativo al berlusconismo e che attendono solo l'occasione per scendere in campo. Nell'attesa c'è l'appuntamento del 27 giugno al Lingotto di Torino: una data e un luogo significativo, esattamente due anni fa dalla stessa sala partì l'avventura del Pd di Veltroni. A convocare l'assemblea è il gruppo di Piombino, come si autodefiniscono i trentenni-quarantenni che si sono incontrati due mesi fa nella città toscana: la veneta Marta Meo, il lombardo Pippo Civati, che ha appena scritto un libro-manifesto (titolo che più veltroniano non si può: 'Nostalgia di futuro'), il blogger Luca Sofri, Ivan Scalfarotto (candidato anche lui alle europee, ma nel suo caso il popolo del Pd ha guardato altrove), i deputati Paola Concia e Sandro Gozi.

"I congressi veri nascono sul conflitto tra le idee, non sull'accordo tra i capi", spiega Gozi. Forlivese, 41 anni, Gozi ha lavorato a Bruxelles con Romano Prodi, i suoi rapporti con il Professore sono ottimi. E dopo un lungo silenzio l'ex premier si è fatto sentire: "Nel Pd serve un rinnovamento radicale". "Non una persona, ma un gruppo", traduce Gozi: "Se in tre mesi una giovane sconosciuta ha preso più voti di Berlusconi, fino al 2013 abbiamo il tempo di far crescere una nuova classe dirigente". Franceschini va ancora bene, la Primavera può gestirla ancora lui a patto che rinnovi davvero il partito, dicono prodiani, veltroniani e cani sciolti. Magari con la squadra dei giovani schierata al suo fianco. "Deve smettere di fare l'ex democristiano con il ciuffo che dà ragione a tutti", spiegano. Insomma, se vuole incarnare la novità, Dario non può essere solo il candidato di D'Alema. Meglio una ragazza di Udine, a quel punto. O chiunque riporti la Primavera. E scongeli il Pd.

Via Marco Damilano.

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Mi scrive Franceschini

Res publica   07.04.09  

Prima di tutto ancora grazie dei tuoi post e dei contributi che hai dato alle nostre discussioni.

Oggi ti scrivo per invitarti a partecipare a http://www.italianascosta.eu, un luogo per far emergere un'Italia troppe volte invisibile agli occhi della politica e del governo, di cui nessuno parla mai. Un luogo dove raccogliere le voci e i racconti delle persone che invece la vedono, la vivono e a volte la subiscono. Dove organizzare incontri per parlarne dal vivo, condividere proposte e individuare proposte concrete.

Mandaci il tuo racconto su quanto sta accadendo a te, alla tua azienda, nella scuola dei tuoi figli, nella tua città. Puoi anche organizzare un incontro con altri amici, colleghi, persone che sai essere sensibili al tema per affrontare la discussione. Racconti e incontri che non rimarranno senza riscontro, ma saranno la base su cui costruire iniziative per prendere posizione e trovare soluzioni efficaci.

Sul sito troverai tutte le informazioni utili per partecipare. Sarà sufficiente inserire nei campi dedicati username e password che hai già ottenuto registrandoti a uno dei nostri siti e potrai cominciare subito a dare il tuo contributo.

Grazie fin da ora per l'impegno che dedicherai al progetto. Insieme possiamo costruire qualcosa di utile e di importante per l'Italia.

A presto.

Dario Franceschini

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Daje Dario daje!

Res publica   21.03.09  

Il parlamento europeo è il luogo dove si decide il nostro futuro, non un luogo per pensionati di lusso. E le nostre liste saranno fatte solo da persone che si candidano ad andare a lavorare a Bruxelles non per raccogliere preferenze sulla base di una truffa. Berlusconi ha già annunciato di essere capolista ovunque e di candidare i ministri omettendo di dire che per legge dovranno dimettersi tutti. È per questo che proporrò di candidare solo persone autorevoli e competenti che resteranno a lavorare in Europa, solo persone che non hanno mandati locali o regionali da completare.
Molti amici mi hanno detto: riflettici resta capolista in tutte le circoscrizioni. Voglio dirlo direttamente a Berlusconi: il primo atto di serietà di un uomo politico è non imbrogliare gli elettori, non chiedere preferenze per un luogo dove non si metterà mai piede.

Via Partito Democratico.

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A pensare male

Res publica   23.02.09  

A lui questa storia di essere il segretario scelto dal vertice contro la base proprio non gli va giù: "Ma scusate - domanda ad alta voce, facendo girare anche i passeggeri della fila davanti - la base qual è? Quella dei blog o quella che abbiamo visto sabato, le 2000 persone elette con le primarie? Quella è gente vera, non virtuale. Convocata solo 48 ore prima, arrivata a Roma perchè glielo chiedeva il partito. Ebbene, l'81% ha detto eleggiamo il segretario subito, qui. Se non è democrazia questa. Quale altro segretario di partito è stato eletto dalla sua base? Berlusconi è stato eletto così? Di Pietro è stato eletto così? Gli italiani non sono il popolo della rete.

Così Franceschini su Repubblica.
Dichiarazioni che dimostrano, se ancora ce ne fosse il bisogno, tutta l'inadeguatezza di questa classe dirigente.

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