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I post con tag "Serracchiani" archivio

Chi vince e chi perde in Friuli-Venezia Giulia

Res publica   22.04.13  

Debora Serracchiani ha vinto le elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia.
Vince il Partito Democratico che sa proporre idee, che parla al territorio e alla sua base. Vince l'idea di una spinta progressista, contrapposta a un conservatorismo dal respiro corto. Vince il candidato più capace sotto il profilo della narrazione e della comunicazione; la questione del leaderismo che ha animato e anima elettori e dirigenza PD si è fatta motore del successo da Udine a Trieste.

Nel frattempo il trionfatore morale delle elezioni politiche di fine febbraio, il Movimento 5 Stelle, dimezza in appena due mesi i suoi voti. Passando da primo a terzo partito della regione.
Una sconfitta cocente che assume i toni della disfatta alla luce del tour a tappe forzate di Beppe Grillo in Friuli-Venezia Giulia e della recentissima prova di forza giocata sull'elezione del presidente della Repubblica.

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Un posto al sole

Res publica   13.06.09  

Volti giovani, espressione di una cultura politica interamente dentro la storia del Pd, che sognano un partito moderno, laico, radicalmente alternativo al berlusconismo e che attendono solo l'occasione per scendere in campo. Nell'attesa c'è l'appuntamento del 27 giugno al Lingotto di Torino: una data e un luogo significativo, esattamente due anni fa dalla stessa sala partì l'avventura del Pd di Veltroni. A convocare l'assemblea è il gruppo di Piombino, come si autodefiniscono i trentenni-quarantenni che si sono incontrati due mesi fa nella città toscana: la veneta Marta Meo, il lombardo Pippo Civati, che ha appena scritto un libro-manifesto (titolo che più veltroniano non si può: 'Nostalgia di futuro'), il blogger Luca Sofri, Ivan Scalfarotto (candidato anche lui alle europee, ma nel suo caso il popolo del Pd ha guardato altrove), i deputati Paola Concia e Sandro Gozi.

"I congressi veri nascono sul conflitto tra le idee, non sull'accordo tra i capi", spiega Gozi. Forlivese, 41 anni, Gozi ha lavorato a Bruxelles con Romano Prodi, i suoi rapporti con il Professore sono ottimi. E dopo un lungo silenzio l'ex premier si è fatto sentire: "Nel Pd serve un rinnovamento radicale". "Non una persona, ma un gruppo", traduce Gozi: "Se in tre mesi una giovane sconosciuta ha preso più voti di Berlusconi, fino al 2013 abbiamo il tempo di far crescere una nuova classe dirigente". Franceschini va ancora bene, la Primavera può gestirla ancora lui a patto che rinnovi davvero il partito, dicono prodiani, veltroniani e cani sciolti. Magari con la squadra dei giovani schierata al suo fianco. "Deve smettere di fare l'ex democristiano con il ciuffo che dà ragione a tutti", spiegano. Insomma, se vuole incarnare la novità, Dario non può essere solo il candidato di D'Alema. Meglio una ragazza di Udine, a quel punto. O chiunque riporti la Primavera. E scongeli il Pd.

Via Marco Damilano.

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