Il ritorno dell'Italia dei Valori
L'IDV di Di Pietro risorge a San Sepolcro con un nuovo simbolo da cui sparisce il nome del fondatore e leader. Giusto in tempo per Halloween. I costumi da militante dell'IDV andranno a ruba.
L'IDV di Di Pietro risorge a San Sepolcro con un nuovo simbolo da cui sparisce il nome del fondatore e leader. Giusto in tempo per Halloween. I costumi da militante dell'IDV andranno a ruba.
Si è conclusa l'esperienza politica dell'Italia dei Valori in un silenzio assordante.
Il bilancio della formazione personale di Antonio Di Pietro è eufemisticamente deludente.
Antonio Di Pietro l'IdV sempre più isolati. Ultimi difensori di un fortino che non esite più e forse non è mai esistito.
L'Italia si ritrova a undici mesi dalle elezioni politiche nel vuoto pneumatico venutosi a creare a destra dopo la caduta di Berlusconi e con un patrimonio di voti in libertà che nei prossimi mesi andrà ricollocandosi in nuovi soggetti politici.
Nella polverizzazione della Lega in un nord disilluso.
Durante un cambiamento epocale paragonabile solo a quello avvenuto tra il 1992 e il 1993.
Con un decisivo dato di astensione e indignazione diffusa che ha favorito l'emergere del Movimento 5 Stelle.
In questo scenario il centro sinistra italiano - e il Partito Democratico come fulcro di questa alleanza, in particolare - resta incapace di interpretare le istanze del suo bacino elettorale. Naviga a vista, diviso e impreparato nell'esprimere un rinnovamento di sostanza che sappia legarsi a una tradizione di competenze, esperienze e valori.
Non stupisce quindi che a molti l'esultanza nervosa che oggi ha fatto gridare alla vittoria sul dato numerico emerso dai ballottaggi, appaia come una scadente pantomima della gioiosa macchina da guerra di occhettiana memoria.
Il crollo dell'IdV alle amministrative a vantaggio del Movimento 5 Stelle raccontato sulla Stampa.
I dati elaborati dall'Istituo Cattaneo sono impietosi: nonostante il grande successo di Leoluca Orlando a Palermo, sono 55 mila i voti in meno da Nord a Sud del Paese, una perdita del 58% a livello nazionale. E, soprattutto, questo calo ha un nome e un cognome: Beppe Grillo.
La sinistra attende la caduta del berlusconismo dal '94 e dopo 17 anni è ancora totalmente impreparata ad affrontare i frantumi che ne seguiranno.
Non mi candido, l'ho detto in lingua aramaica, ma anche in lingua fenicia, scelga lei quale preferisce tra i due alfabeti più antichi del mondo.
Leoluca Orlando sulle elezioni comunali a Palermo. 12 marzo.
Mi candido a sindaco di Palermo.
Leoluca Orlando oggi, candidato per l'IdV in barba al risultato uscito dalle primarie.
Credo che se Pd e Pdl appoggeranno l'esecutico tecnico, dopo uno-due mesi si accorgeranno che non possono stare insieme. Due maschi in una camera da letto non fanno figli... E allora noi rilanceremo l'esigenza di due coalizioni che si contrappongono e rimetteremo in campo il patto di Vasto.
L'omofoba e miope dichiarazione di un Di Pietro, sempre più smaccatamente uomo di destra travestito alla bisogna da salvatore di una sinistra conservatrice, mi porta a due conclusioni.
La prima di natura squisitamente personale. Non voterò né domani né in futuro una coalizione che al suo interno comprenda una formazione politica che si ispiri a Di Pietro come leader.
La seconda prettamente politica. La decisione dell'IdV di tirarsi fuori, assieme alla Lega e agli elementi più impresentabili del PdL, da un probabile governo tecnico a guida Mario Monti non può che essere un'ottima notizia per il futuro premier, per il nostro paese e per l'Europa.
Parlare del dopo Berlusconi è ormai diventato un esercizio di retorica e tuttavia presto o tardi il problema (l'occasione?) andrà affrontato.
Ve la metto giù brutale.
Un governo composto da tecnici senza vincoli di rielezione sarebbe capace di portare avanti quelle riforme impopolari necessarie all'Italia argomentate nella lettera di commisariamento che la BCE ha inviato all'esecutivo - che nessun governo politico di qualunque schieramento - e no, neanche uno guidato da Renzi - in questa fase sarebbe capace di imporre al proprio elettorato e attuare.
Per questo motivo non ne vedremo traccia.
Cristiano Di Pietro, figlio del più noto Antonio, è stato candidato dall'IdV alle prossime regionali di ottobre in Molise, in una lista dai candidati deboli per favorire la sua elezione.
La famiglia prima di tutto.
Anche nell'IdV, patria e approdo di tutti i puri di questo paese.