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I post con tag "Liguria" archivio

Misteri e Racconti della Liguria: il palazzo dello scheletro e il ciabattino (-24)

Wow   01.12.24  

C'era una volta Genova un palazzo, appartenuto a un marchese, che si diceva fosse maledetto.
Negli anni alcuni coraggiosi avevano sfidato la superstizione, provando a entrarvi, ma nessuno di loro aveva mai superato la prima notte.
Il proprietario del palazzo cercava inutilmente di disfarsene, ma per quanto abbassasse il prezzo la superstizione sembrava prevalere sull'affare.

Un giorno passeggiando per la strada vide un ciabattino che cantava allegramente mentre ribatteva una suola. Alla domanda del marchese il ciabattino rispose che era la miseria a farlo cantare. Aveva tanti figli da sfamare e cantare gli faceva dimenticare per un momento le sue tribolazioni.
Il marchese rifletté su queste parole, poi gli venne un'idea. Promise di regalare il palazzo al ciabattino se quest'ultimo fosse riuscito a passarvi una notte. Lo mise anche in guardia del letale destino che aveva colpito tutti i suoi precedenti inquilini.
Il ciabattino accettò prontamente. Fece una provvista di pane, vino e minestra, e per scacciare la paura varcò la soglia del palazzo spettrale cantando a squarciagola.
Esplorando l'edifico trovò un grande salone con un enorme camino e lì si accampò.

Sul tavolo di quella sala posò i suoi miseri viveri e si mise a mangiare e bere. Arrivata la mezzanotte del camino cominciò uscire un gran rumore di catene misto a rantoli e singhiozzi. Infine una voce cavernosa urlò: - Tiro? -
Il ciabattino terrorizzato si strinse alla sedia e rispose con voce tremolante: - Tira se vuoi. -
Dal camino venne lanciato il braccio di uno scheletro. Il ciabattino era atterrito, ma cercò di farsi forza ed esclamò: - Niente male! - Dopo aver preso un lungo sorso dalla bottiglia si mise a cantare per scacciare la paura. Il baccano dal camino riprese con maggiore forze e ancora una volta si udì quella sinistra voce: - Tiro? -
- Tira, tira! - Rispose il ciabattino; ed ecco arrivare un gamba scheletrica. E così via. Un'altro braccio, il torso, una gamba e infine il rotolare di un teschio.

Il ciabattino ora bianco come un lenzuolo pensò che se non si fosse ubriacato quanto prima avrebbe perso il senno. Finì il vino, ma non risucì più a cantare mentre quelle ossa iniziavano a danzare innanzi a lui fino a ricomporre uno scheletro completo.
Quando lo scheletro fu ricomposto indicò il lume che il ciabattino aveva posato sul tavolo e fece segno di incamminarsi verso la porta. - No! -, esclamò il ciabattino. - Vai avanti tu. -
Così lo scheletro lo condusse passando da una camera all'altra attraverso quasi tutto il palazzo finché non arrivarono in una stanzetta con una porta chiusa. - Apri quella porta! -, intimò lo scheletro, ma il ciabattino ribatté: - No, aprila tu. -
Il morto allora diede un gran colpo alla porta e la fece crollare a terra; dietro c'era una scala. - Passa tu per primo -, fece lo scheletro.
- No, passa tu! - E lo scheletro davanti. Alla fine della scala c'era un altra porta e la scena si ripeté. Si trovarono infine in un sottoscala dove per terra c'era un lastrone di pietra. - Solleva quel lastrone -, disse lo scheletro, ma il ciabattino per la paura di cadere un trabocchetto gli rispose: - No, tiralo su tu. -
Allora il morto sollevò il lastrone sotto il quale comparvero un numero incredibile di pentole ricolme di monete d'oro; a questo punto sicuro dell'attrazione che l'oro avrebbe esercitato sul ciabattino lo scheletro disse: - Prendi queste pentole e portale fuori. -
- Prendile tu. - Rispose l'altro che aveva paura che il morto lo colpisse mentre lui si abbassa. Ancora una volta lo scheletro ubbidì e preso le pentole d'oro le tiro fuori.

Una volta completato il lavoro si rivolse al ciabattino: - Ringrazia la tua ostinazione perché se solo una volta tu mi avessi obbedito ora saresti stato perso per sempre. Invece così facendo mi hai liberato dalla maledizione che da tanti anni mi teneva legato a questo palazzo, visto che tutti quelli che sono venuti prima di te sono sempre stati vinti dalla paura. Adesso tutto questo oro è tuo, insieme al palazzo. Addio e ricordati di pregare per la mia anima. -
Il campanile annunciava l'Angelus quando lo scheletro scomparve per sempre.

Misteri e Racconti della Liguria.

Calendario dell'Avvento 2024.
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Aspettando il Calendario ligure dell'Avvento 2024

Wow   30.11.24  

In attesa di scoprire giorno per giorno il tradizionale Calendario ligure dell'Avvento, giunto alla 20ª edizione e che quest'anno avrà per tema i Misteri e Racconti della Liguria, ecco la lista dei calendari degli anni passati.
Buone Feste!

2023
Vini liguri

2022
Una parola in ligure al giorno

2021
Proverbi liguri

2020
Leggende e Miti della Liguria

2019
Un proverbio ligure al giorno sino a Natale

2018
Cinque proverbi liguri al giorno

2017
La natura in Liguria

2016
I dolci della Liguria

2015
Castelli e fortezze della Liguria

2014
Liguria dallo spazio

2013
La Liguria su Street View

2012
Misteri e leggende della Liguria

2011
Liguria street view

2010
Liguria per immagini

2009
Paesaggi di Liguria

2008
Scorci liguri

2007
Prodotti tipici liguri

2006
Ricette liguri

2005
Proverbi liguri

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Vini liguri: Calendario dell'Avvento 2023

Wow   25.12.23  

Vini liguri: Vermentino (-1)

Wow   24.12.23  

Il Vermentino è uno dei vitigni più famosi e apprezzati della regione, noto per la sua freschezza e aromaticità.
Il Vermentino si distingue per il suo colore giallo paglierino brillante e la sua limpidezza. Al naso offre un bouquet aromatico complesso e fruttato, con note di agrumi, pesca, mela verde e fiori bianchi. In bocca è un vino secco, fresco e vivace, con una piacevole acidità e una struttura equilibrata.
Ciò che rende il Vermentino unico è il suo carattere marino. Le vigne si trovano vicino al mare, e questa vicinanza si riflette nel vino, donandogli una leggera nota salmastra e una piacevole mineralità. Queste caratteristiche lo rendono un compagno ideale per piatti a base di pesce, frutti di mare e crostacei.

Il Vermentino è un vino molto versatile e può essere abbinato anche a piatti a base di carne bianca, formaggi freschi e insalate. È apprezzato per la sua freschezza e la sua capacità di esprimere il terroir della regione ligure.

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Vini liguri: Colline di Levanto (-2)

Wow   23.12.23  

Colline di Levanto è una DOC che comprende vini bianchi e rossi, prodotti nel territorio della provincia della Spezia.
I bianchi sono stati prodotti originariamente con vitigni autoctoni Bosco e Albarola, ma col tempo si è unito anche il Vermentino.
I vini rossi vengono prodotti con vitigni Sangiovese per almeno il 40% e Ciliegiolo per almeno il 20%. A integrazione si possono utilizzare anche altri vitigni a bacca nera dal 20% al 40%.

Ciò che rende le Colline di Levanto uniche è il loro terroir caratterizzato da un clima mediterraneo temperato e dalla vicinanza al mare. Questi fattori contribuiscono a conferire al vino una piacevole freschezza e una nota di salinità, che lo rendono particolarmente adatto ad accompagnare piatti a base di pesce, come i frutti di mare e il pesce alla griglia, nonché a piatti a base di carne bianca, formaggi freschi e salumi. È un vino ideale da gustare giovane, per apprezzarne al meglio la freschezza e l'espressione del territorio.

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Vini liguri: Rossese di Albenga (-3)

Wow   22.12.23  

Il Rossese di Albenga è originario dell'albenganese. Questo vino si presenta con un colore rosso rubino brillante. Al naso offre un bouquet aromatico intenso e complesso, con note di frutti di bosco, ciliegie, fragole e un sottile sentore di spezie. In bocca è un vino di corpo medio, equilibrato e vibrante, con una piacevole acidità e tannini delicati.

Il Rossese di Albenga è un vino versatile che si abbina bene a diversi piatti della cucina ligure.
È particolarmente adatto ad accompagnare piatti a base di pesce, come il pesce alla ligure o le acciughe marinate, ma si sposa anche bene con formaggi freschi, salumi e piatti a base di carne bianca.

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Vini liguri: Cinque Terre Sciacchetrà (-4)

Wow   21.12.23  

Lo Sciacchetrà è un vino passito e pregiato prodotto sui terrazzamenti delle Cinque Terre, la splendida zona costiera della Riviera ligure di Levante caratterizzata da ripide colline a picco sul mare.
Il Cinque Terre Sciacchetrà viene ottenuto da uve di diverse varietà autoctone, tra cui Bosco, il Vermentino e l'Albarola, che vengono raccolte in modo selettivo e attentamente appassite sui graticci per un periodo di tempo prolungato. Questo processo di appassimento consente alle uve di concentrare i loro zuccheri naturali e di sviluppare una complessità aromatica unica.
Il risultato è un vino dal colore dorato intenso, con riflessi ambrati, che si distingue per la sua dolcezza equilibrata da una piacevole freschezza e vivacità. Al naso, lo Sciacchetrà offre un bouquet aromatico intenso e avvolgente, con note di frutta candita, miele, agrumi e fiori secchi. In bocca, è morbido e vellutato, con una straordinaria complessità di sapori che spaziano dalla frutta matura alle note di frutta secca e spezie dolci.

Lo Sciacchetrà è un vino che richiede un'attenta lavorazione e una grande attenzione durante la vinificazione. Le condizioni climatiche particolarmente favorevoli delle Cinque Terre, con l'influenza del mare e delle montagne circostanti, contribuiscono a conferire al vino un carattere unico e un terroir distintivo.
Questo vino ligure è spesso considerato un vino da meditazione, ideale da gustare da solo o in abbinamento a dolci raffinati, come i biscotti secchi, i pasticcini o i formaggi erborinati. La sua dolcezza e la sua complessità ne fanno anche un'ottima scelta per accompagnare il foie gras o i piatti a base di formaggi stagionati.

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Vini liguri: Pigato (-5)

Wow   20.12.23  

Il Pigato è un vino bianco caratteristico della Riviera ligure di Ponente, prodotto su terreni collinari molto soleggiati con un'altitudine di almeno 300 metri.
La caratteristica distintiva del Pigato è la sua freschezza e vivacità, con una piacevole acidità equilibrata da una leggera morbidezza.
Al naso, il Pigato offre un bouquet aromatico complesso e profumato. Si possono percepire note di agrumi, come limone e pompelmo, accompagnate da sentori floreali e di erbe aromatiche mediterranee, come la salvia e il timo. In bocca, il vino si presenta fresco e fruttato, con una piacevole mineralità che richiama la vicinanza del mare.

Il Pigato è un vino molto versatile, che si presta bene ad accompagnare diversi piatti della cucina ligure. Si abbina perfettamente con antipasti, quali acciughe e insalate di mare, primi piatti tipici come le trofie o le trenette al pesto e i pansoti al sugo di noci, e i secondi piatti quali il cappon magro e la cima alla genovese.
È anche ottimo da gustare con i formaggi freschi e i piatti a base di verdure, come le focaccine e i tortini di verdure.
Con il suo carattere fresco, aromatico e minerale, è una scelta eccellente per coloro che desiderano esplorare i vini bianchi liguri e immergersi nelle sfumature del suo paesaggio mediterraneo.

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I segreti della preparazione della focaccia genovese

Wow   19.12.23  

La focaccia calda, con la sua crosta dorata e croccante, la mollica soffice, il suo sapore sapido e ricco di olio d'oliva è uno dei prodotti culinari più iconici di Genova. In Liguria la focaccia viene consumata praticamente a qualsiasi ora del giorno: a colazione, come antipasto, piatto principale, spuntino e persino come dessert.
Nonostante sia un cibo veloce da mangiare, preparare la focaccia è tutt'altro che un processo rapido. Richiede diverse fasi e tempi di lievitazione lunghi che possono arrivare anche a durare molte ore.

Insider Food ci porta in uno dei panifici più antichi di Genova, l'Antico Forno della Casana nel cuore del centro storico più esteso d'Europa, dove l'esperto panettiere Ivan Sacchi ha condiviso i suoi consigli per preparare la perfetta focaccia genovese.

Uno dei segreti per ottenere una focaccia perfetta è la pazienza. Ivan Sacchi sottolinea l'importanza di lasciare lievitare l'impasto a lungo, consentendo ai lieviti di fare il loro lavoro e sviluppare i sapori distintivi della focaccia genovese. Questo processo di lievitazione lenta conferisce alla focaccia una consistenza leggera e alveolata, che si scioglie in bocca.
Un altro elemento fondamentale nella preparazione della focaccia è la distribuzione uniforme dell'olio d'oliva sulla superficie. Sacchi consiglia di versare l'olio sull'impasto durante la fase di stesura, facendo attenzione a coprire tutti gli angoli. Questo passaggio contribuisce a creare quella caratteristica crosta dorata e croccante che rende la focaccia irresistibile.
La focaccia genovese può essere arricchita con vari ingredienti, come olive, cipolle, rosmarino o sale grosso. Tuttavia Sacchi sottolinea l'importanza di non esagerare con gli ingredienti aggiunti, in modo da non coprire il sapore delicato dell'impasto. La semplicità è la chiave per apprezzare appieno la bontà della focaccia genovese.

E no, non si può chiamare pizza bianca.

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Vini liguri: Cuvée Lunae (-6)

Wow   19.12.23  

Lo spumante metodo classico brut Cuvée Lunae viene prodotto nella Riviera ligure di Levante, al confine con la Toscana, nel territorio del comune di Luni.
Il Cuvée Lunae presenta un colore paglierino, con riflessi dorati e un perlage fine e persistente. Al naso è piacevolmente ampio, spiccano i sentori di frutta matura, richiami alla pasticceria e note floreali. Al palato è sapido e avvolgente, di buona persistenza.

Il Cuvée Lunae è spesso apprezzato come accompagnamento per aperitivi, ma si sposa bene anche con gli antipasti di pesce, con le fritture, con uova e torte salate.

Vini liguri.

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