Angela Merkel e il look della continuità
Stesso taglio di capelli e abito total black per tutti e tre i giuramenti da cancelliere (nel 2005, 2009 e 2013) di Angela Merkel. L'austerità, la continuità e la stabilità sono marchi di fabbrica.
Stesso taglio di capelli e abito total black per tutti e tre i giuramenti da cancelliere (nel 2005, 2009 e 2013) di Angela Merkel. L'austerità, la continuità e la stabilità sono marchi di fabbrica.
La Germania ha scelto la stabilità, la responsabilità e l'Europa premiando per la terza volta Angela Merkel (la seconda donna nella UE dopo Margaret Thatcher a ottenere un mandato di dodici anni) e i partiti maggiori.
La CDU, vicinissima alla maggioranza assoluta dei seggi al Bundestag, ottiene il miglior risultato dalla Riunificazione con oltre 9 punti percentuali in più rispetto alle elezioni 2009 e sopra il 40% come non capitava da 20 anni.
La SPD di Peer Steinbrueck cresce di un 3% rispetto alle scorse elezioni, ma si ferma a poco più di un quarto dell'elettorato.
I liberali del FDP, guidati dal ministro degli esteri Guido Westerwelle e dal vicecancelliere Philipp Roesler, per la prima volta dalla metà degli anni '40 restano fuori dalla camera bassa perdendo quasi il 10% dei consensi. È l'unica nota stonata della giornata per la cancelliere Merkel probabilmente costretta a formare un governo di larghe intese.
Pessimo risultato di Verdi e Linke. Puntare sulla crisi dell'euro e dell'Unione non ha retto di fronte all'esperienza quotidiana dell'elettore medio e ha spaventato quella parte della base meno nostalgica. I Pirati evaporano dal panorama politico tedesco e il partito anti integrazione europea AFD, da molti indicato come il termometro del sentimento europeista in Germania, non riesce a entrare in parlamento.
L'euroscetticismo nella dinamica Germania non paga. Archiviate le elezioni possiamo tornare a concentrarci sul rilancio dell'Europa, dell'euro e dell'unione bancaria.
Il Merkel-pensiero sull'Europa di domani. Un'accelerazione a lungo attesa dai possibili contraccolpi previsti.
Noi diciamo che abbiamo bisogno di più Europa, che non abbiamo solo bisogno di un'unione monetaria, ma che serve anche una cosiddetta unione fiscale, cioè più coordinamento per le politiche di bilancio.
Abbiamo bisogno di un'unione politica, il che significa che dobbiamo dare, passo dopo passo, più competenze all'Europa, accordando all'Europa anche più poteri di controllo.
Le gaffe del presidente francese durante il picchetto d'onore a Berlino hanno costretto Angela Merkel a indirizzare vigorosamente e più volte il collega alquanto impacciato.
La mia visione è l'Unione politica, l'Europa deve infatti percorrere la sua strada. Passo dopo passo, dobbiamo avvicinarci in ogni settore politico. Ci accorgiamo infatti sempre più che ogni tema affrontato ai nostri confini interessa anche noi e viceversa. L'Europa è politica interna. Come si deve rispecchiare questo sul piano istituzionale e strutturale? Nel corso di un lungo processo, trasferiremo sempre più competenze alla Commissione, che poi, per le competenze europee funzionerà, come un governo europeo. In questo quadro rientra un Parlamento forte. La seconda camera è costituita praticamente dal Consiglio con i Capi di Governo. Ed infine abbiamo la Corte di Giustizia europea quale corte suprema. Questo potrebbe essere l’assetto futuro dell’Unione dell’Europa, in un prossimo futuro, come ho già detto, e dopo molti passi intermedi.
La lunga intervista alla cancelliera Merkel sul futuro dell'Europa.
La lettera di Merkel e Sarkozy al presidente Van Rompuy sul piano franco-tedesco per una governance economica e fiscale europea.
A 48 ore dal giorno del giudizio il piano di rigore e riforme, proposto da Merkel e Sarkozy per dotare l'Unione di una politica fiscale e una governance per quanto possibile comune che scongiuri la mancanza di fiducia che grava sull'area euro, viene affiancato dalla proposta dei presidenti Van Rompuy e Barroso che punta sulla modifica del fondo di salvataggio EFSF tale da permettere la ricapitalizzazione diretta delle banche e l'emissione nel breve termine di titolo di debito del tutto paragonabili agli eurobond.
L'Europa sta affrontando la sua più grande sfida. L'euro ha dimostrato il suo valore. E' stabile.
Ma è molto più di una valuta. Rappresenta la volontà dell'Europa di unirsi per affrontare le sfide globali.
[...] Chiunque, pochi mesi fa, avesse detto che alla fine di quest'anno avremmo preso provvedimenti seri e concreti verso un'unione fiscale europea sarebbe stato preso per pazzo.
Oggi tutto questo è all'ordine del giorno. Ci siamo quasi. Naturalmente ci sono difficoltà da superare, ma la necessità di una tale azione è ampiamente riconosciuta.
[...] Non stiamo solo pensando a un'unione fiscale, stiamo iniziando a crearla.L'eurocrisi affrontata con la fermezza tedesca del cancelliere Merkel, nel suo discorso al Bundestag.
Storia per immagini di una relazione tra un presidente e una cancelliere che hanno tenuto insieme l'Europa.
Momenti di ilarità, in sala stampa a Bruxelles, dopo la domanda rivolta alla cancelliera Merkel e al presidente Sarkozy se il premier italiano avvesse rassicurato l'eurogruppo sui provvedimenti che il suo governo dovrà prendere in materia di riduzione del debito.