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I post con tag "Napolitano" archivio

La giuria di qualità

Res publica   30.03.13  

Europa ha preparato una video introduzione per i componenti della commissione per le riforme istituzionali (Valerio Onida, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante) e per i saggi per l'economia (Enrico Giovannini, presidente dell'Istat; Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Authority della concorrenza; Salvatore Rossi, membro del Direttorio di Bankitalia; Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali di Camera e Senato, e Enzo Moavero Milanesi) incaricati oggi dal Quirinale di formulare precise proposte programmatiche oggetto di condivisione su temi di carattere economico e istituzionale.
Nel frattempo il governo Monti continuerà a operare.

In un colpo solo il migliore spot elettorale che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano potesse regalare all'immobilismo anti casta di Grillo e alla rinascita della fenice Berlusconi.
Ennesimo chiodo sulla cassa del Partito Democratico.

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La moral suasion del presidente Napolitano

Res publica   23.03.12  

L'iniziativa del Colle a sostegno della più larga intesa possibile sul cuore della missione anticrisi del governo Monti, la riforma del mercato del lavoro.

In materia di mercato del lavoro, l'Europa si aspetta dall'Italia, e la Banca Centrale ce lo ha esplicitamente chiesto, un adeguamento alla legislazione dell'UE. Poiché questo dobbiamo fare, cerchiamo di farlo al meglio, cioè con il consenso più largo.

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Lacrime di presidente

Res publica   11.05.11  

Mario Calabresi sulle critiche piovute dai giornali vicini al premier alla commozione del presidente Napolitano durante la giornata della memoria per le vittime del terrorismo e delle stragi.

Il Presidente ha una colpa che spiega il trattamento a cui è stato sottoposto ieri: aver ricordato e dedicato la giornata di questo 9 maggio ai dieci magistrati uccisi dal terrorismo e aver fatto parlare anche il figlio di uno di loro. Nella campagna elettorale a cui stiamo assistendo i magistrati sembrano diventati il male assoluto e ricordarne il coraggio e il prezzo di sangue pagato sembra non essere più consentito.

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Cicca cicca banana

Res publica   04.02.11  

Il presidente Napolitano respinge il decreto sul federalismo fiscale approvato in fretta e furia ieri sera dal Consiglio dei ministri dopo la bocciatura in commissione bicamerale.

Il capo dello Stato ha comunicato al presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal governo. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall'art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari.

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Attacco allo Stato

Res publica   07.02.09  

Eluana non c'entra. Questo pregio almeno ha avuto la terribile giornata di ieri. Sgombrare il campo da un residuo per quanto improbabile dubbio: che fosse un'umana convinzione o una fede a guidare l'azione del presidente del Consiglio. Non è così. È convenienza. È una spaventosa battaglia di potere che viene giocata sulla carne di una donna in coma. Eluana è un pretesto. È doloroso, quasi impossibile dirlo. Eppure è così. Eluana non c'entra.
Silvio Berlusconi ha sferrato ieri un definitivo assalto al Quirinale, ha aggredito la più alta delle istituzioni repubblicane, ha minacciato di cambiare la Costituzione se essa sarà di ostacolo alla sua volontà, ne ha additato il custode, Giorgio Napolitano, come si fa col responsabile di un delitto. E ha commesso la più ignobile delle mistificazioni: usare la sofferenza di una persona e di una famiglia come leva emotiva e demagogica per attaccare la più alta carica del Paese e scardinare le regole di uno Stato di diritto: ignorarle, irriderle. Ha trattato come strumenti del suo potere il Vaticano, il governo, il Parlamento. Ha cacciato via con un colpo di mano mesi e mesi di calvario trascorsi da una famiglia tra appelli e ricorsi ad aspettare la decisione definitiva della giustizia. La giustizia ha parlato, ma più forte parla lui. E se qualcuno si oppone, via con un gesto del braccio anche costui, chiunque egli sia.

Via l'Unità.

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