tizianocavigliablog

I post con tag "Trenitalia" archivio

I treni ai tempi dell'amore

Res publica   30.12.09  

Un disabile, una repressa, un'assistenza inesistente e un vagone di ignavi.

Caro direttore, è domenica 27 dicembre. Eurostar Bari-Roma. Intorno a me famiglie soddisfatte e stanche dopo i festeggiamenti natalizi, studenti di ritorno alle proprie università, lavoratori un po' tristi di dover abbandonare le proprie città per riprendere il lavoro al nord. Insieme a loro un ragazzo senza braccia.

Attenzione no pietà e compassione verso il disabile. Non ne ha bisogno.
Qui si parla di diritti negati a un cittadino e di becera maleducazione del nessuno in divisa.

[18:05] Le scuse di Trenitalia.

LEGGI ALTRO...

In un paese normale

Res publica   22.12.09  

Portatevi qualche maglione pesante, qualche panino in più e qualche bottiglia d'acqua. Perché può capitare che a causa del maltempo vada via la linea elettrica e che non ci sia il riscaldamento nelle carrozze

In un paese normale per una dichiarazione del genere ti taglierebbero le palle e ti farebbero spalare neve pre il resto dei tuoi giorni.
In un paese normale si proverebbe vergogna solo nel mettere in fila quelle parole.

In un paese che non è il mio tutto questo è la norma e lo si dice rimanendo seri.
Il vostro paese mi fa pena.

Mi segnala Giovanni che in un paese civile, quale è il Giappone, gli amministratori delegati in questi casi indicono una conferenza stampa.
Si inchinano.
Chiedono scusa.
Dunque presentano le loro dimissioni.
Infine si inchinano di nuovo.
Case naturali o meno. E per ritardi inferiori a dieci minuti.

LEGGI ALTRO...

Forse domani correrò dietro il suo treno

Wow   03.07.07  

Ve la ricordate "Amore bello" di Baglioni?
Avete mai inseguito un treno per amore?
Si da il caso che Trenitalia in questo ci dia una mano. Diciamo che è possibile lasciarla sul binario di partenza ed aspettarla con un mazzo di rose su quello d'arrivo. 150 km più in là.

Mettiamo una Domenica sera.
E come tutte le domeniche lei ritorna a Milano.
Mettiamo che l'hai accompagnata a Genova Piazza Principe con la macchina e che durante il tragitto da casa sua abbiate litigato. Sì, sempre per i soliti stupidi motivi. Di quelle cose che iniziano quasi per scherzo e che prima di quanto ti immagini si tramutano in lacrime e sguardi persi fuori dal finestrino.
Di quei "ci sentiamo", senza voltarsi. Prima di salire sul "Fausto Coppi".
Succede allora che mentre torni verso la Riviera, con quel misto di rancore e orgoglio ferito, ti accorgi che in fondo sei tu ad aver sbagliato. Sei tu ad essere sbagliato.
E ti dici che di far pace un'altra volta al telefono non è il caso.

E allora ti ritrovi a non mettere la freccia all'imbocco del ponte Morandi, ma prosegui sulla A7.

L'importante è concentrarsi sulla strada, per superare un treno che fa solo due fermate. Tortona e Pavia.
C'è traffico Domenica sera sulla A7. Non è un problema. Sarà peggio una volta giunti a Milano.
Sui Giovi l'InterCity è una lumaca a vapore. Conti di recuperare anche durante le due soste in stazione. Si sa che neanche in ingresso a Centrale è un fulmine.

La strada aiuta a schiarirti le idee. Non pensi ad altro e ti tremano le mani. Passi decine di macchine, ognuna con la sua storia ed il suo viaggio.
Arrivi a Binasco, poi superi la rotonda di Via Spezia. Guardi l'ora. L'InterCity è sempre in ritardo. Deve esserlo.
Guidi tra pazzi e semafori. C'è il ghisa e c'è il ciclista. C'è il suv, di quelli che occupano due corsie finché non gli suoni e lo sorpassi a destra.
Passi Porta Romana e Porta Venezia. Sei già in Corso Buenos Aires; è il delirio. L'IC deve aver già superato Rogoredo da parecchi minuti.
Vedi il Pirellone, non c'è un parcheggio a pagarlo. Una via laterale, tutti in doppia fila, la lasci lì e incominci a correre. E' tardi.

Vedi un cingalese e metti mano al portafoglio. Le prendi tutte le rose. Non stai a badare al prezzo e gli metti in mano i soldi. Probabilmente molti di più di quanto ti avesse chiesto. Ma che importa.
Attraversi la piazza sempre correndo. Entri in Centrale e cerchi disperatamente un tabellone. Senza fermarti mai.
Il treno è già lì. Le persone assiepano il marciapiedie e vengono verso di te.

Ad un tratto la vedi. Si sta aggiustando una ciocca di capelli prima di raccogliere la valigia.
Poi alza gli occhi e si accorge che sei lì a pochi metri da lei. Restate così per un attimo. La folla che ti passa accanto, il rumore, un lungo respiro.
Lei si passa una mano sugli occhi, fa cadere la valigia e ti corre incontro.

E te la ritrovi tra le braccia a sussurrarle "ti amo".
Com'è banale adesso.

Crosspost su GBC, BlogFriends, PiùBlog, Le parole del cuore

LEGGI ALTRO...

Signori si cambia

Wow   03.12.04  

Stazione di Genova Piazza Principe.

"Si avvisa la gentile clientela che il treno delle 12:58 arrivera' e partira' dal binario 13 anziche' dal secondo binario sotterraneo."

Uff, almeno questa volta l'hanno detto con 5 minuti di anticipo.

Gran parte della "gentile clientela" non ha tuttavia avuto la mia stessa reazione positiva. ;-)

LEGGI ALTRO...