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La fotografia secondo Annie Leibovitz

Wow   20.12.17  

Da oltre 40 anni Anna-Lou "Annie" Leibovitz è tra i ritrattisti più affermati, celebrati e copiati al mondo.
Il suo caratteristico stile, nato tra il 1970 e il 1983 durante gli anni della sua collaborazione con la rivista Rolling Stone, prevede una sinergia tra fotografo e modello volto a creare un rapporto più intimo che si riflette poi nella spontaneità dell'immagine scattata.

Ora per la prima volta Leibovitz condividerà online su Masterclass la sua esperienza, insegnando il processo creativo, la tecnica e la capacità di sviluppare una narrazione coerente e significativa.

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La natura in Liguria: Giardino botanico di Pratorondanino (-5)

Wow   20.12.17  

Il Giardino botanico montano di Pratorondanino è un'area protetta provinciale situata nel comune di Campo Ligure, in Provincia di Genova.

Situato a circa 750 m s.l.m. e ideato nel 1979 dal G.L.A.O. (Gruppo Ligure Amatori Orchidee), dal 1983 ha allargato il suo campo a numerose altre specie botaniche principalmente della flora alpina, appenninica e montana in generale.

Il Giardino botanico è aperto da aprile a settembre; i periodi durante i quali le piante fioriscono maggiormente sono tra maggio e giugno.

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La natura in Liguria: Aree Wilderness del Monte Camulera (-6)

Wow   19.12.17  

Le Aree Wilderness del Monte Camulera (Bric Zionia, L'Urséra, Brizzuléra, Rio Pregalante) occupano una superficie complessiva di 128,1 ettari, nel Comune di Murialdo.

Le Aree interessano una serie di rilievi boschivi selvaggi e disabitati (faggete e castagneti) lungo le Alpi Marittime.

Designate con Deliberazioni del Consiglio Comunale n. 6 dell'11 gennaio 1993 e n. 21 del 24 ottobre 2002 e con atto privato tra i proprietari e l'Associazione Italiana per la Wilderness, le Aree Wilderness attorno al Monte Camulera hanno avuto origine da una prima Area designata dal Comune di Murialdo su proposta dell'Associazione Italiana per la Wilderness, dopo che questa vi aveva constatato la presenza di luoghi aventi le caratteristiche necessarie per un loro riconoscimento quali "Wilderness" e quindi meritevoli di una salvaguardia secondo questo spirito conservazionistico, severo per quanto riguarda la tutela del territorio ma rispettoso del diritto tradizionale e consuetudinario di prelievo delle risorse naturali rinnovabili da parte della collettività locale.

Nello stesso complesso del Monte Camulera l'AIW ha inoltre designato due Zone di Tutela Ambientale private estese complessivamente 1 ettaro, mentre una terza Zona, di 18,6 ettari, è stata delimitata dal Corpo Forestale dello Stato per la tutela dell'habitat del Picchio nero.

La bellezza ed il pregio dell'area Wilderness del Monte Camulera consistono soprattutto nelle caratteristiche selvagge della sua foresta e nell'isolamento dei luoghi rispetto ai più vicini presidi della civiltà umana. Per tale ragione l'area Wilderness è povera di sentieri e di strade.

Le Aree sono poste nella regione di incontro tra la vegetazione alpina e quella appenninica, con interessanti elementi di entrambe, tra i quali l'endemico Zafferano ligure, le rare Senape montana, specie di ambiente alpino ed appenninico, ed il Caprifoglio nero, specie alpina di quote superiori. Degna di interesse è inoltre la Camomilla montana, tipica degli Appennini, ma anche il Semprevivo ragnateloso, il Rapònzolo montano, il Giglio Rosso ligure, e la localizzata Bocca di leone selvatica. Importanti sono alcuni popolamenti isolati di Erica da scope, specie tipica di ambienti mediterranei. I boschi sono molto fitti, composti prevalentemente da castagni e faggi, ma con grande presenza di pino silvestre, betulla, ontani, carpino nero, carpino bianco, rovere ed molte altre specie. Frequenti sono i ruscelli e le sorgenti.

Particolarmente scenografica è la grande cresta di rupi emergenti nel Bric Zionia (1000 m). Nell'area sono compresi i resti di una vecchia miniera di grafite, con numerosi cunicoli di escavazione del materiale e ruderi di strutture pertinenti alla lavorazione.

Per quanto riguarda la fauna vi vivono il cinghiale, il capriolo, il tasso, vari mustelidi e roditori, nonché rare presenze di rapaci diurni di foresta (astore e biancone), e molte altre specie di uccelli.

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La natura in Liguria: Parco naturale regionale di Portofino (-7)

Wow   18.12.17  

Il Parco naturale regionale di Portofino si trova in Liguria e precisamente nell'area geografica del Tigullio. Si trova a quasi 30 chilometri da Genova ed è costituito principalmente dai comuni di: Camogli, Portofino e Santa Margherita Ligure.

La vegetazione è tipicamente mediterranea composta da boschi di castagno, nocciolo, carpinero nero, pino, leccio, corbezzolo e alberi di ulivo.

L'avifauna è particolarmente ricca . Tra gli uccelli più comuni e facilmente osservabili vi sono pettirosso, capinera, fringuello, occhiocotto, cinciallegra, merlo, ghiandaia, la tortora dal collare orientale e il colombaccio. Rapaci: il gheppio, la poiana, il falco pellegrino nidificante sulle scogliere più aspre. Uccelli marini: gabbiano comune, gabbiano reale mediterraneo, beccapesci, berta e sula.

Tra gli anfibi è presente la salamandrina dagli occhiali, la salamandra pezzata comuni lungo i piccoli rii, il geotritone diffuso nelle grotte e nelle zone fresche e molto umide, la raganella mediterranea frequente attorno alla frazione di Nozarego e sopra Cala dell'Oro, il rospo comune abbondantissimo ovunque, la rana dalmatina, la rana appenninica mentre per i rettili sono presenti il geco verrucoso , il geco comune entrambi comuni sugli edifici, l'abbondantissima lucertola muraiola, il ramarro occidentale, l'orbettino, lo schivo colubro di Riccioli, il saettone comune e il biacco. Vicino ai torrenti e alle zone umide è possibile incontrare la biscia dal collare e la natrice viperina. il Esiste un esemplare di lucertola ocellata raccolto nel XIX secolo "tra Nozarego e Portofino" nelle collezioni del Museo di storia naturale Giacomo Doria potrebbe essere un errore di cartellinatura del reperto oppure è anche possibile che la specie si sia estinta in quest'area.

Il cinghiale, malgrado sia sottoposto a controllo numerico, raggiunge densità elevate tanto da provocare spesso le proteste degli abitanti del promontorio. Non mancano osservazioni di volpi, tassi, ricci e faine. Interessante è la presenza dello scoiattolo rosso che si osserva spesso specialmente presso il faro della Punta di Portofino. A partire dalla fine degli anno ottanta sono state liberate nel parco numerose capre domestiche che si sono riprodotte in modo incontrollato danneggiando la macchia mediterranea, alla fine degli anni novanta la popolazione di capre del parco superava i 70 individui.

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La natura in Liguria: Oasi faunistica di Rocchetta Cairo (-8)

Wow   17.12.17  

La Riserva è localizzata nel comune di Cairo Montenotte all'interno di una vasta proprietà della Ferrania spa (ex 3M Italia). Raggiungibile sia da Ferrania che da Montenotte Superiore, la Riserva prende il nome della Rocca dell'Adelasia, uno dei numerosi ammassi ofiolitici che affiorano tra i rigoglioso boschi. Molto complesso appare il substrato geologico che determina situazioni geomorfologiche varie.

L'area è ricoperta dai boschi misti e splendide faggete che presentano imponenti alberi monumentali. Questo territorio è frequentato da numerosi animali ed è sempre più facile incontrare esemplari di capriolo.

La Riserva, che presenta inoltre motivi di interesse storico per i combattimenti napoleonici del 1796, è attraversata da quattro sentieri segnati di grande valore naturalistico e ambientale.

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La natura in Liguria: Parco nazionale delle Cinque Terre (-9)

Wow   16.12.17  

Il Parco nazionale delle Cinque Terre si trova in provincia della Spezia e comprende, oltre al territorio dei tre comuni delle Cinque Terre (Riomaggiore, Vernazza, Corniglia, Manarola e Monterosso al Mare), una porzione dei comuni di Levanto (Punta Mesco) e della Spezia (Campiglia Tramonti).

Il Parco si può suddividere in due parti: la zona costiera, il vero e proprio Parco Nazionale, e la zona marina l'Area Marina Naturale Protetta, compresa tra Punta Mesco a ovest e Punta di Montenero a est.

Il Parco, oltre alle meravigli naturali, è l'unico in Italia finalizzato alla tutela dei terrazzamenti e dei muri a secco che li sorreggono.

L'ambiente costiero è tipicamente mediterraneo dove i monti dell'Appennino Ligure arrivano a picco al mare creando un ambiente unico. Il clima è mediterraneo con estati secche e inverni miti.
Sono presenti numerosi microclimi spesso diversi tra loro che hanno creato un'enorme varietà paesaggistica, tra cui pini marittimi, pini di Aleppo, sugheri e castagni.
Negli ambienti rupestri e litoranei sono presenti numerosissime specie mediterranee come il finocchio di mare e la cineraria marina. Sono ben visibili ovunque anche arbusteti come rosmarino, timo, elicriso e lavandula. Presenti anche numerose specie arboree e piante grasse ben visibili da molti sentieri costieri.

L'ambiente, favorevole allo sviluppo della vita e habitat di svariate specie animali che trovano in queste località ambienti favorevoli. Sono presenti tra gli uccelli il gabbiano reale, il falco pellegrino e il corvo imperiale. Tra i mammiferi: ghiro, donnola, talpa, tasso, faina, volpe e cinghiale (la cui presenza è molto risentita per i danni alle colture). Tra i rettili che nell'ambiente roccioso prosperano si possono trovare la lucertola muraiola, il ramarro e vari serpenti come il biacco, il colubro di esculapio e la vipera; attorno ai ruscelli vivono anfibi come rane e salamandre.

Nel 1997 le Cinque Terre, insieme a Porto Venere ed alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono state inserite tra i Patrimoni dell'umanità dall'UNESCO.

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La natura in Liguria: Parco naturale regionale di Bric Tana (-10)

Wow   15.12.17  

Il Parco naturale regionale di Bric Tana, situato nel territorio del comune di Millesimo, si caratterizza per i numerosi fenomeni carsici con doline e grotte dovute alla presenza di calcare di scogliera entro un complesso aranaceo-marnoso di età oligocenica. Indagini e scavi condotti in quest'aria dalla Sovrintendenza archeologica della Liguria hanno consentito la scoperta dei resti di un importante insediamento abitativo risalente all'età del Bronzo.

Nelle vicinanze del Parco, presso il Santuario della Madonna del Deserto, si trova la Valle dei Tre Re, zona carsica atipica di notevole interesse per la presenza, in un'arenaria calcarea, di una grotta con idrografia sotterranea attiva che ha dato un origine ad una cosiddetta "valle chiusa".

Rigogliosi boschi misti castagneti costituiscono la vegetazione tipica di questa area protetta in cui vivono numerosi mammiferi e diverse specie di uccelli.

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La natura in Liguria: Oasi del Merula (-11)

Wow   14.12.17  

L'Oasi del Merula, localizzata nella zona della foce del medesimo torrente, rappresenta malgrado le sue limitate dimensioni, una delle ultime possibilità di salvaguardia di una zona umida di importanza regionale. Nella foce del Merula da alcuni anni è stata favorita la crescita del canneto palustre, che non crea problemi per le possibili inondazioni (la canna si piega al deflusso dell'acqua), permettendo altresì la vita a numerose specie nidificanti e migratorie che annualmente sostano in questa area naturale situata proprio in mezzo al nucleo cittadino di Andora. Uno degli aspetti più interessanti si è rilevato il numero di avvistamenti di uccelli migratori e stanziali, ben 48 specie.

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La natura in Liguria: Riserva naturale Agoraie di sopra e Moggetto (-12)

Wow   13.12.17  

La Riserva naturale Agoraie di sopra e Moggetto è una area naturale protetta situata alle pendici del Monte Aiona, in Liguria e all'interno del Parco naturale regionale dell'Aveto, istituita nel 1971.

La riserva si suddivide in due aree: le Agoraie che occupano la maggior parte del territorio (15,50 ha) e il Moggetto (1,50 ha).
Le Agoraie sono un gruppo di laghetti di origine glaciale tra i quali 4 perenni e 2 stagionali.
I quattro laghi perenni sono il Lago degli Abeti, il Lago Riondo, le Agoraie di Mezzo e le Agoraie di Fondo o Stagno grande; mentre i due laghi stagionali si chiamano Pozza degli Abeti e Stagno Piccolo. Il lago più peculiare è il Lago degli Abeti che deve il suo nome per la presenza sui suoi fondali di numerosi tronchi fossili di abeti.
L'origine dei laghi va attribuita all'ultima era glaciale avvenuta nel Quaternario.

Il Moggetto, chiamato anche Stagno Lastro è un lago, anch'esso stagionale, nel quale trova spazio una notevole ittiofauna.

La flora della riserva naturale, che circonda fitta i laghi, è molto varia. La flora arborea è dominata dal Faggio e, in minor quantità, da varie conifere. Sono presenti numerosi relitti glaciali tra i quali Lycopodiella inundata, Tricophorum caespitosum, Sphagnum fuscum, Sphagnum rubellum, Drosera rotundifolia, Menyanthes trifoliata, Carex fusca, Eriophorum angustifolium, Eriophorum latifolium, Rorippa islandica ed Eleocharis palustris.

Nel corso degli anni, data la grande quantità d'acqua presente, si sono sviluppate moltissime specie di anfibi e rettili. Da segnalare sono tre specie di tritoni che rappresentano in tutto e per tutto i rettili: il tritone alpestre (Triturus alpestris apuanus), il tritone crestato (Triturus carnifex) e il tritone comune (Triturus vulgaris). Tra gli anfibi è da segnalare la presenza della rana alpina (Rana temporaria). Tra i mammiferi si trovano la talpa cieca (Talpa caeca), l'arvicola rossastra (Clethrionomys glareolus), il topo selvatico (Apodemus sylvaticus), il topo selvatico collo giallo (Apodemus flavicollis) e il topo ragno d'acqua (Neomys fodiens). Infine tra gli uccelli nidificanti vanno segnalati il germano reale (Anas platyrhynchos) e la cincia dal ciuffo (Parus cristatus).

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La natura in Liguria: Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara (-13)

Wow   12.12.17  

Il Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara comprende il promontorio del Caprione, il basso corso del fiume Magra e il basso e medio corso del fiume Vara, suo principale affluente. Un'area interamente compresa nella provincia della Spezia.

Il territorio del Parco si suddivide tra le zone umide della Val di Magra, ricche di biodiversità, il promontorio del Caprione naturale meta escursionistica e l'entroterra delle verdi colline della Val di Vara.

La geologia del bacino del fiume Magra, ampio circa 1964 Kmq, è molto complessa. Per comprendere la varietà di rocce attraversate dai corsi del Vara e della Magra possiamo osservare il diverso aspetto dei ciottoli trasportati dalla corrente del fiume e depositati sulle sponde fluviali. Scopriamo così le arenarie, composte da piccoli granuli sabbia cementati assieme e che costituiscono gli alti rilievi del Monte Gottero e del Monte Civolaro, le serpentine, rocce vulcaniche di colore verde scuro, molto diffuse nella Val di Vara ed inoltre i rossi diaspri, i calcari e le marne.
Particolarmente interessante è la serie geologica di Punta Bianca, l'estremità meridionale del promontorio del Caprione. Il nome deriva dalla presenza di uno spesso strato di calcare bianco, utilizzato per la sua bellezza già in epoca romana. Nei pressi di Punta Bianca affiorano le rocce più antiche della provincia della Spezia, risalenti a unepoca compresa fra i 450 e i 350 milioni di anni fa, formate da antiche argille che hanno subito, nel tempo, un processo metamorfico.

La flora del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara

L'area fluviale è caratterizzata da una ricca vegetazione ripariale a salici che svolge una importante opera stabilizzatrice del substrato alluvionale. I più diffusi sono il salice bianco, il salice rosso e il salice ripaiolo, meno comuni il salice da ceste e l'endemico salice dell'Appennino.
Nella fascia più arretrata e lontana dalla corrente principale, su depositi limoso-sabbiosi, si sviluppano formazioni boschive più evolute caratterizzate da ontano nero, pioppo nero, pioppo bianco e salici arborei. Tra le specie sommerse di acque stagnanti troviamo il sempre più raro millefoglio d'acqua comune, il ceratofillo comune e varie specie di brasca, sulle sponde lungo le rive dei corsi d'acqua e dei canali troviamo canneti a cannuccia di palude e formazioni di lisca maggiore o lisca a foglie strette mentre sui greti fluviali piante erbacee come l'inula viscosa.
Si possono poi ammirare diversi altri ambienti: dalle pinete di pini marittimi con eriche, ai cui margini crescono il ginepro coccolone e il terebinto, ai boschetti di leccio. Non mancano prati, ginestre e grandi cespugli di ampelodesma che crescono in mezzo a formazioni rocciose calcaree.
Il promontrorio del Caprione presenta sui due versanti delle colline una differenza nella copertura vegetale dovuta all'esposizione, ai venti e all'influenza del mare o del fiume. Il versante sul fiume Magra è caratterizzato da pinete di pino marittimo, nelle colline di Bocca di Magra e dal bosco misto di caducifoglie come il cerro, la roverella e il carpino nero. Sul versante a mare, troviamo estese pinete di pino d'Aleppo e altre tipiche formazioni mediterranee: il bosco di leccio, di cui rimangono solo piccoli lembi, la macchia, formata da un insieme intricato di arbusti e liane sempreverdi e la gariga, composta da bassi arbusti ed erbe e ricca di specie aromatiche.
Il paesaggio vegetale è infine caratterizzato da vaste aree occupate dagli antichi oliveti terrazzati che ricoprono vaste aree del Caprione, soprattutto lungo il versante a mare ma anche nelle colline intorno ad Ameglia. La produzione di olio è stata una delle principali fonti di guadagno per la popolazione locale fino agli anni 50 ma in seguito molte colture di questo tipo sono state abbandonate a cominciare dagli oliveti più impervi, provocando un progressivo deperimento delle piante e un deterioramento dei muretti a secco. In primavera negli oliveti fioriscono anemoni, orchidee e in estate papaveri e gladioli oltre a numerose erbe.
La flora di pregio del parco fluviale è costituita soprattutto da piante acquatiche e palustri, sempre più rare a livello nazionale a causa delle opere di bonifica. Tra le piante di maggiore interesse citiamo, per esempio, il Millefoglio d'acqua, il Coltellaccio, la Lisca maggiore e la Lisca a foglie strette.
Il promontorio del Caprione, per le differenti condizioni climatiche cui è soggetto, è caratterizzato dalla presenza di una ricca flora mediterranea. Numerose sono le sclerofille sempreverdi, piante dalle foglie spesse e coriacee, come per esempio leccio, corbezzolo, alaterno, lentisco e mirto.
Vi sono poi specie protette in Liguria tra cui l'iris nano, il narciso tazetta e numerose orchidee selvatiche.
Particolarmente importante è la presenza del cisto bianco, arbusto dalle vistose fioriture, che sul Caprione si trova al limite orientale della sua area di distribuzione ed è uno dei simboli del parco.

La fauna del Parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara

La valle del fiume Magra rappresenta un'importante via migratoria per l'avifauna legata agli ambienti acquatici. Avvicinandoci al fiume è possibile distinguere il caratteristico canto dell'usignolo di fiume, tipico abitante dei canneti. Sul greto fluviale non è difficile osservare la garzetta e l'airone cenerino, mentre le acque tranquille dei laghetti perifluviali ospitano numerose anatre migratrici. Dove le acque dei fiumi Vara e Magra scorrono più lente, si può osservare il martin pescatore appoggiato sui rami più bassi dei salici vicini all'acqua, pronto a tuffarsi per catturare piccoli pesci o insetti. La foce del fiume Magra nei pressi di Fiumaretta e Bocca di Magra è invece un'area di particolare interesse per osservare gabbiani reali e comuni, marangoni dal ciuffo e sterne beccapesci, mentre il tratto di mare antistante la foce è meta di tuffetti, smerghi, svassi, orchi e orchetti marini oltre che cormorani ed edredoni.
Anche gli ambienti artificiali, come i frantoi di inerti presenti lungo il corso del fiume, ospitano specie importanti quali il gruccione e il topino. Nella piana di Marinella è presente anche l'Airone guardabuoi.
L'avifauna del promontorio del Caprione comprende le specie che vivono nella zona costiera come il corvo imperiale e il gheppio e gli abitanti della macchia come l'occhiocotto, la capinera e il cardellino. Importante è la presenza di numerosi rapaci notturni come l'allocco, la civetta, l'assiolo e il barbagianni. Tra i rapaci diurni troviamo la poiana e lo sparviere.
Nel Parco, la fauna minore come anfibi, rettili, invertebrati d'acqua dolce gioca un importante ruolo per la conservazione della biodiversità e per il mantenimento degli equilibri biologici dell'ambiente naturale, come per esempio corsi d'acqua, aree umide e grotte carsiche. Nel complesso la fauna ittica del bacino Magra-Vara è molto varia e sono state censite 39 specie. Di queste, 15 vivono nelle acque del fiume Vara, 13 autoctone, come la trota fario e due immesse per scopi alieutici.
Di recente è stata individuata la Lampreda di mare, quasi estinta nelle acque interne. Il comprensorio Magra-Vara risulta l’unico sito certo in Italia per la riproduzione di questo pesce.
Tra i crostacei da segnalare la presenza del granchio d'acqua dolce. Tra gli anfibi le specie più minacciate a livello regionale sono il raro ululone appenninico dal ventre giallo, il rospo smeraldino, il tritone crestato e la raganella comune, oltre alla rana temporaria, rara in provincia di La Spezia, alla salamandrina dagli occhiali, alla rana appenninica e alla salamandra pezzata, la cui presenza è da considerare di particolare pregio. Presente anche il tritone alpestre. Negli ambienti carsici e nelle grotte di Pignone e Riccò del Golfo troviamo il geotritone.
Tra i rettili invece ci sono il geco comune, la lucertola, l'orbettino e il biacco. Sul promontorio del Caprione sono presenti anche il ramarro e la natrice dal collare.
Sul Caprione i mammiferi sono rappresentati da carnivori quali la volpe, la faina, la donnola, il tasso, da insettivori quali il riccio e la talpa e da roditori come lo scoiattolo, il topo quercino, il ghiro e il moscardino.
Negli ultimi anni ha avuto grande diffusione anche il cinghiale.
Tra i chirotteri si trovano il Rinolofo minore, e l'euriale, alcuni vespertilionidi tra cui il maggiore, il Pipistrello nano, il Serotino e la Nottola.

Calendario dell'Avvento 2017.
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