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Il subconscio di Magritte

Wow   12.10.23  

Rene Magritte negò che la sua traumatica infanzia fosse in qualche modo collegata alla sua arte, ma in questo episodio Great Art Explained esamina la possibilità che il suo passato lo abbia influenzato più di quanto riuscisse ad ammettere.

Nel dipinto Gli amanti, Magritte attinge dal cliché cinematografico e interrompe il nostro piacere voyeuristico coprendo i volti con un panno. Un momento di connessione diventa uno di isolamento, di frustrazione sessuale. Un momento intimo diventa qualcosa di oscuro e inquietante, senza sforzo. Qualcosa di nascosto e anonimo.
Magritte, noto per il suo stile surreale e provocatorio, spesso giocava con gli oggetti e le immagini per sconvolgere le aspettative dello spettatore.
La scelta di coprire i volti dei protagonisti con un panno crea un'atmosfera di mistero e ambiguità.

La teoria che il passato traumatico di Magritte abbia influenzato la sua arte è plausibile. Nato nel 1898, ha vissuto un'infanzia segnata da eventi tragici, come la morte prematura di sua madre. Queste esperienze difficili potrebbero aver avuto un impatto profondo sulla sua psicologia e sulla sua visione del mondo.
È possibile che il suo subconscio abbia trovato una via di fuga nell'arte, permettendogli di esprimere le sue emozioni e le sue inquietudini attraverso immagini criptiche e suggestive.

La copertura dei volti potrebbe essere interpretata come un modo per nascondere o proteggere l'identità dei personaggi, riflettendo forse una tendenza di Magritte a nascondere i suoi sentimenti più profondi. Il panno diventa una barriera tra gli amanti e lo spettatore, creando una sensazione di distanza e separazione. Questa separazione potrebbe essere vista come una manifestazione della solitudine e dell'isolamento che Magritte potrebbe aver sperimentato nella sua vita personale.
Nonostante le interpretazioni possibili, è importante ricordare che l'arte è spesso soggettiva e aperta a molteplici significati. Magritte stesso ha affermato che le sue opere erano intenzionalmente enigmatiche, lasciando lo spettatore libero di interpretarle a suo piacimento. Pertanto, anche se possiamo speculare sul legame tra il passato di Magritte e il suo lavoro, è impossibile avere certezze assolute.

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Mappe fantastiche e la creazione di mondi immaginari

Wow   01.10.23  

Questo essay di Worlds Unreal esplora gli interrogativi riguardanti la creazione dello spazio, la soggettività delle mappe e il ruolo che esse hanno nei media moderni e nella costruzione di mondi fantastici.

Le mappe sono strumenti potenti che ci permettono di visualizzare e comprendere meglio il mondo che ci circonda.
Tuttavia, non sono solo strumenti oggettivi per rappresentare la realtà, ma possono anche riflettere le concezioni politiche e geografiche dei loro creatori. Questo è particolarmente evidente nelle mappe dei luoghi immaginari, che sono create per opere di finzione come libri, film o videogiochi.

Quando esploriamo una mappa di un luogo inventato, ci imbattiamo in un'interessante combinazione di politica e geografia.
La politica si manifesta nella scelta di quali luoghi includere nella mappa e come rappresentarli. Ad esempio, una mappa di un regno immaginario potrebbe mostrare una chiara gerarchia di potere, con la capitale al centro e le regioni periferiche disposte attorno ad essa. Questa rappresentazione riflette una visione politica centralizzata e gerarchica.
La geografia, d'altra parte, è influenzata dalle decisioni dei creatori sulla posizione e le caratteristiche dei luoghi immaginari. La forma del territorio, la presenza di montagne, fiumi o deserti, tutto questo contribuisce a creare un senso di ambiente e luogo.
Le mappe dei luoghi fantastici possono anche riflettere le idee geografiche del loro tempo. Ad esempio, una mappa di un mondo fantasy potrebbe mostrare un'isola fluttuante o un continente sconosciuto, riflettendo la curiosità e l'immaginazione geografica dell'epoca in cui è stata creata.
Tuttavia, è importante ricordare che le mappe dei luoghi immaginari sono intrinsecamente soggettive. Ogni autore o creatore ha la propria visione di come dovrebbe apparire il mondo che ha immaginato. Pertanto, le mappe di questi luoghi spesso differiscono tra loro. Queste differenze possono riflettere non solo le visioni individuali, ma anche le influenze culturali e storiche dell'autore.

Un altro aspetto interessante è il ruolo delle mappe nei media moderni e nella costruzione di mondi fantastici. Le mappe possono essere strumenti utilizzati per coinvolgere i lettori o gli spettatori, fornendo loro un punto di riferimento visivo e un senso di immersione.
Possono anche svolgere un ruolo nella narrazione stessa, guidando i personaggi attraverso luoghi sconosciuti o rivelando segreti nascosti.
Non delle semplici rappresentazioni grafiche, ma vere e proprie guide per una maggiore comprensione dell'immaginario dei loro autori.

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Il geniale design dell'Apple Park

Wow   23.09.23  

Il quartier generale di Apple a Cupertino, noto come Apple Park o Spaceship Campus, è un capolavoro architettonico che riflette la visione di Steve Jobs per l'azienda. Esaminando da vicino la storia e il design di questo edificio, possiamo apprezzare l'immensa influenza che Jobs, insieme all'architetto Norman Foster e al designer Jony Ive, ha avuto su ogni aspetto del progetto.

L'idea di un nuovo campus per Apple ha preso forma nella mente di Steve Jobs nel 2004. Da tempo desiderava creare uno spazio in cui la creatività potesse prosperare, un luogo che ispirasse innovazione e collaborazione tra i dipendenti. Nel 2011, Jobs ha presentato il progetto al Consiglio comunale di Cupertino, sottolineando l'importanza di un design senza compromessi e di un impatto ambientale ridotto.

Come racconta Neo, per realizzare questa visione Jobs si è rivolto a Norman Foster, uno dei più rinomati architetti al mondo. Foster ha abbracciato l'idea di Jobs di creare un edificio circolare, che ricordasse una navicella spaziale. Questa forma distintiva ha ispirato il suo soprannome e rappresenta l'idea di unione e connessione tra i dipendenti di Apple. Ogni dettaglio è stato accuratamente considerato, dal vetro curvo delle finestre alla disposizione delle stanze, al fine di promuovere l'interazione tra le persone e creare un ambiente di lavoro stimolante.
Ma il design non si limita solo alla struttura fisica. Jony Ive, il leggendario designer di Apple, ha giocato un ruolo fondamentale nell'aspetto interno del campus. Ha lavorato a stretto contatto con Foster per garantire che l'interior design rispecchiasse l'estetica minimalista e pulita che caratterizza i prodotti Apple. Gli spazi interni sono stati progettati con materiali di alta qualità e attenzione ai dettagli, creando un ambiente armonioso in cui la tecnologia si fonde con l'eleganza.

Apple Park non è solo un edificio, ma un intero complesso immerso in un'area verde di oltre 70 ettari, progettato con un'attenzione particolare all'ecosostenibilità, con l'uso di energie rinnovabili e un sistema di riciclo dell'acqua. È un esempio di come l'architettura e la natura possono coesistere in armonia.

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Tutto quello che voletate sapere sui vagoni ferroviari, ma non avete mai osato chiedere

Wow   23.09.23  

In questo video di 15 minuti, l'ingegnere Grady Hillhouse di Practical Engineering ci mostra le differenze tra ogni tipo di vagone ferroviario in servizio e il rispettivo design e funzioni. Per veri appassionati, ma non solo.

A prima vista, un treno è una cosa semplice: una locomotiva (o più) trascina una fila di vagoni lungo una ferrovia. Ma non tutti questi vagoni ferroviari sono uguali, e ci sono alcuni dettagli affascinanti se ti prendi un minuto per notare le loro differenze.

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L'autostrada degli iceberg

Wow   06.09.23  

Sebbene la Iceberg Alley ha acquisito notorietà dopo che il Titanic è affondato nelle sue acque nel 1912 dando il via a una delle più importanti collaborazioni internazionali di sicurezza in mare, oggi questo tratto di costa canadese è una tra le mete turistiche migliori quando si tratta di vedere degli iceberg.

Ogni primavera questa corrente trascina infatti centinaia di iceberg lungo la costa orientale del Canada, dal Circolo Polare Artico lungo il Labrador e Terranova.
Il più grande iceberg mai registrato misurava 168 chilometri di lunghezza e 25 chilometri di larghezza. Gli iceberg più piccoli possono essere solo di poche decine di metri di lunghezza.
Questi blocchi di ghiaccio sono un'importante fonte di cibo per la fauna marina. I pesci, le foche e le balene si nutrono di alghe e plancton che si accumulano sulle superfici sommerse. Gli iceberg forniscono anche un habitat per le colonie di uccelli marini.

PBS Terra ha esplorato questi luoghi per raccontare come i locali vivono l'esperienza di trovarsi a contatto con montagne di ghiaccio galleggianti e come ciò abbia influito sull'economia e sui costumi di queste terre.

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Il gargoyle con le sembianze dello xenomorfo di Alien

Wow   27.08.23  

L'abbazia di Paisley fu eretta nel XII secolo. Il sito medievale è intriso di storia: si dice persino che sir William Wallace sia stato educato qui.
Tuttavia è un dettaglio architettonico più recente ad attirare turisti, curiosi e fan di fantascienza in questo luogo.

Nel 1991, l'abbazia subì alcuni lavori di restauro. Dodici dei suoi tredici gargoyle erano così rovinati da dover essere rimossi. Il lavoro fu eseguito da un'azienda di scalpellini di Edimburgo, che sostituì le sculture con modelli più nuovi.
La tradizione medievale sostiene che nessun gargoyle sia uguale a un altro e una di queste nuove gargolle è decisamente unica.
La creatura assomiglia terribilmente allo xenomorfo del film Alien.

A differenza della creatura immaginata da H.R. Giger, in questi anni, a quanto risulta, il gargoyle non ha terrorizzato i locali, ma ha continuato a operare come doccione per la grondaia sul lato sud-ovest dell'abbazia e talvolta a svolgere il suo onorevole compito di allontanare le forze del male.

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I ponti di New York

Wow   19.08.23  

Michael Wyetzner di Architectural Digest parla dei cinque ponti che hanno contribuito a plasmare il futuro della città di New York.
Un tempo, infatti, i traghetti erano l'unico modo per viaggiare tra i cinque quartieri di New York, ma grazie alla costruzione di questi ponti la città ha assunto la conformazione urbanistica e sociale che ancora oggi conosciamo.

Il ponte di Brooklyn, un'icona riconosciuta a livello mondiale, è stato completato nel 1883 ed è stato il primo ponte sospeso in acciaio del mondo. Ha fornito un collegamento vitale tra Manhattan e Brooklyn, aprendo nuove possibilità di sviluppo e creando un simbolo di unità per la città.
Il ponte Hell Gate, situato nel quartiere di Queens, ha una struttura imponente e offre una vista spettacolare sul fiume East River. Costruito nel 1917, ha contribuito a facilitare il trasporto tra Manhattan e Queens, migliorando notevolmente la connettività tra le due aree.
Il ponte High Bridge, situato nel Bronx, risale al 1848. Inizialmente progettato come acquedotto, è diventato anche un passaggio pedonale e ciclabile, offrendo una vista panoramica sul fiume Harlem.
Il ponte di Macombs Dam, anch'esso nel Bronx, è uno dei ponti più antichi di New York. Costruito nel 1895, ha fornito un importante collegamento tra il Bronx e Manhattan, agevolando il flusso di persone e merci tra le due zone.
Infine, il ponte George Washington collega New York al New Jersey ed è uno dei ponti più trafficati del mondo. Completato nel 1931, è una maestosa struttura che rappresenta un importante collegamento tra le due sponde del fiume Hudson.

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Il David di Michelangelo analizzato e spiegato

Wow   10.08.23  

Michelangelo è stato il primo artista superstar. Scultore, pittore, architetto, poeta e ingegnere. Un outsider toccato dal genio. La sua statua del David, la più famosa al mondo, personifica l'estetica dell'arte del Rinascimento, la politica della Firenze del XVI secolo e la virtuosità tecnica della scultura greca.

James Payne, di Great Art Explained analizza l'opera più famosa di Michelangelo e scopre che va oltre la semplice rappresentazione di una storia biblica.
La statua di David, alta oltre cinque metri, raffigura il leggendario eroe biblico nel momento in cui si prepara a combattere contro Golia, il gigante filisteo. Questa scultura tuttavia cattura l'essenza stessa della perfezione umana, esprimendo la bellezza ideale e l'armonia del corpo umano.
La figura di David è rappresentata nella sua nudità, con una postura elegante e un'espressione concentrata. Michelangelo ha dato vita a una figura dinamica, che sembra pronta a muoversi da un momento all'altro. L'attenzione ai dettagli anatomici è sorprendente, con muscoli, vene e ossa resi in maniera realistica. Questa meticolosità tecnica e il senso del movimento danno alla statua un realismo straordinario.
Oltre alla sua maestria artistica, Michelangelo era anche un acuto osservatore politico. La statua di David è stata commissionata dal governo della Repubblica di Firenze come simbolo di libertà e indipendenza. David, il giovane pastore che sconfisse il tiranno Golia, rappresentava l'ideale del cittadino fiorentino che poteva lottare contro l'oppressione e difendere i propri diritti. La statua era la rappresentazione plastica della grandezza e la gloria di Firenze come potenza politica ed economica.

La creazione del David di Michelangelo fu un'impresa titanica. La scultura venne realizzata a partire da un enorme blocco di marmo di Carrara, che era stato trascurato per molti anni. Michelangelo impiegò tre anni per completare l'opera, lavorando con una determinazione incrollabile. La sua abilità di scultore gli permise di liberare la figura dalla pietra, dando vita a un capolavoro senza precedenti.

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Quando la rappresentazione della realtà quotidiana divenne arte

Wow   27.07.23  

Prima del XVI secolo l'arte raffigurava quasi esclusivamente immagini religiose, figure mitologiche e ritratti di persone ricche che potevano permettersi un dipinto. Dopotutto, erano proprio queste ultime a pagare per l'arte.
Nel 1500 tuttavia qualcosa cambiò e lo fece anche l'arte. Le scuole filosofiche si ampliarono, interessandosi alle masse non educate, e il processo di stampa rese l'arte più accessibile alle persone comuni.
Gli stessi artisti scoprirono di poter plasmare il pensiero pubblico mostrando come vivevano le persone comuni. Questo fu reso popolare dall'artista olandese Pieter Bruegel il Vecchio, che realizzò stampe di scene quotidiane che attiravano un pubblico più vasto. I suoi quadri successivi erano frutto della sua visione del mondo e spesso avevano un tono satirico. Da quel momento, divenne consueto per gli artisti raffigurare il mondo così com'era, anziché limitarsi a ciò che veniva loro commissionato di dipingere, come racconta Nerdwriter.

Questo cambiamento nella rappresentazione artistica segnò una svolta significativa nella storia dell'arte. Gli artisti iniziarono a esplorare la vita quotidiana, i paesaggi naturali e le scene di mercato, portando avanti una nuova concezione dell'arte come mezzo per descrivere la realtà sociale e culturale.
Con il passare del tempo, questa tendenza si diffuse in tutto il continente europeo, influenzando numerosi artisti e movimenti artistici. La pittura rinascimentale, ad esempio, abbracciò la rappresentazione della vita quotidiana e l'umanizzazione dei soggetti. Artisti del calibro di Vermeer, Rembrandt e Caravaggio dipinsero scene di vita realistica, catturando l'essenza delle persone e dei luoghi con una maestria senza precedenti.
L'arte divenne uno strumento di comunicazione che rifletteva la diversità e la complessità del mondo reale.

L'impatto di questo cambiamento artistico va oltre il mondo dell'arte. La rappresentazione della realtà quotidiana nelle opere d'arte ha contribuito a modellare la percezione della società stessa. Ha sollevato questioni sociali, politiche e culturali, fornendo un riflesso critico della condizione umana. Gli artisti non erano più semplici esecutori di commissioni, ma divennero osservatori attenti e commentatori della vita intorno a loro.
Oggi, l'eredità di questa rivoluzione si riflette ancora nella nostra comprensione dell'arte e nella sua funzione nella società. Continuiamo tutt'oggi a cercare opere che ci diano uno sguardo autentico sulla vita, che ci stimolino a riflettere sulle nostre esperienze e che ci connettano con il mondo che ci circonda.

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