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La posizione di 5.000 esopianeti nel cielo della Terra

Geek   27.03.22  

Sino a pochi decenni fa non avevamo un riscontro oggettivo dell'esistenza di pianeti al di fuori dei confini del sistema Solare. Oggi ne conosciamo migliaia.
Il 21 marzo, la NASA ha confermato il 5.000° esopianeta. Per celebrare questo traguardo ha creato una mappa a 360° che mostra la sequenza temporale di ogni esopianeta scoperto.

Ogni esopianeta rilevato viene mostrato, nella riproduzione del cielo visibile dalla Terra, da un cerchio il cui raggio indica la dimensione relativa dell'orbita del pianeta e il cui colore mostra quale metodo di rilevamento è stato utilizzato per scoprirlo.
Anche la musica ha una funzione specifica. L'altezza della nota indica il periodo orbitale relativo del pianeta. I pianeti che impiegano più tempo per orbitare attorno alle loro stelle vengono associati a note gravi, mentre le note acute riguardano i pianeti che orbitano più rapidamente.

Una curiosità. Il cluster blu che appare tra il 2013 e il 2014 rappresenta i dati raccolti dal telescopio spaziale Kepler. Quei dati hanno già confermato l'esistenza di 1.284 esopianeti e suggeriscono la presenza di altre migliaia.

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Controllare i propri sogni

Geek   24.03.22  

Il sogno lucido è la capacità di controllare consapevolmente i sogni all'interno di un sogno, offrendo l'opportunità di modellare l'ambiente onirico secondo la propria volontà. Il fenomeno del sogno cosciente coinvolge il sognatore alla fine del sonno REM.
Nell'antichità il sogno lucido era principalmente una pratica utilizzata in ambito esoterico, diventando in tempi più recenti oggetto di studi scientifici con tanto di guide passo passo per apprenderne le tecniche e provare a sviluppare i propri sogni coscienti.

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Il più antico trattato di pace conosciuto

Geek   21.03.22  
Tavolette del Trattato di Kadesh
Tavolette del Trattato di Kadesh

Sulle pareti del tempio di Karnak vicino a Luxor, in Egitto, e nel tempio del faraone Ramesse II a Tebe, ci sono incisioni che descrivono una grande battaglia contro il "Gran re di Khatti" e un trattato di pace stipulato con questo popolo. I geroglifici, conosciuti fin dall'antichità, furono tradotti per la prima volta da Jean-François Champollion all'inizio del XIX secolo, suscitando un rinnovato interesse nell'Antico Egitto in Occidente.
Nel 1858 gli archeologi scoprirono che il termine "Khatti" si riferiva agli Ittiti, antico popolo anatolico stanziato nella parte centrale dell'Asia Minore.
Nel 1906 l'archeologo Hugo Winckler, durante gli scavi tra le rovine fortificate di Bo?azkale in Turchia, scoprì i resti della capitale ittita, Hattusa. Tra le rovine del palazzo più grande furono ritrovate 10.000 tavolette di argilla scritte in cuneiforme che documentano molte delle attività diplomatiche degli Ittiti, tra cui anche le tavolette su cui era inciso un trattato il cui testo corrispondeva a quelli trovati sulle pareti dei templi egizi. Il più antico trattato di pace conosciuto, il Trattato di Kadesh, era tornato alla luce.

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Il microscopio open source di IBM da costruire coi mattoncini LEGO

Geek   15.03.22  

Yuksel Temiz ha costruito un microscopio perfettamente funzionante per aiutarlo nel suo lavoro al laboratorio di microfluidica dell'IBM Research di Zurigo utilizzando i mattoncini Lego, un computer Raspberry Pi, un microcontrollore Arduino, lenti focali e alcuni componenti stampati in 3D. Il tutto per un valore di circa 270€.
Questo video contiene le istruzioni dettagliate per permettere a chiunque di costruirlo in casa.

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Camminare come un diplodocus

Geek   11.03.22  

Un nuovo metodo di analisi delle impronte dei dinosauri ha cambiato il punto di vista degli archeologi su come camminavano i sauropodi.
In origine si ipotizzava che questi dinosauri dal lungo collo, come i brachiosauri, i diplodochi, gli apatosaurus, i brontosauri e i dreadnoughtus, camminassero come elefanti, in realtà i nuovi studi mostrano un'andatura più simile a quella degli ippopotami.

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La storia degli obiettivi Fujinon

Geek   07.03.22  

La qualità degli obiettivi XF per le fotocamere della Serie X di Fujifilm, che quest'anno festeggia il decimo anniversario, è indiscutibile, ma l'origine di questo successo ha una lunga tradizione.
Fujifilm ha realizzato un documentario in sette parti sullo sviluppo creativo e tecnologico degli obiettivi Fujinon, attraverso sei decadi di storia, a partire dal 1938 con l'inizio della produzione di ottiche, obiettivi e fotocamere sino alla metà degli anni '90.

La storia di FUJINON episodio 2 – 1951: la produzione delle lenti per il grande formato;
La storia di FUJINON episodio 3 – 1956: FUJIC, il primo computer realizzato per la progettazione di ottiche;
La storia di FUJINON episodio 4 – 1972: EBC ovvero "Electron Beam Coating";
La storia di FUJINON episodio 5 – 1970: Fujifilm presenta Fujica ST701, la prima fotocamera SLR;
La storia di FUJINON episodio 6 – 1986: La Fuji GX680, la fotocamera professionale per il medio formato;
La storia di FUJINON episodio 7 – 1994: Le 10 lenti della serie CM Fujinon.

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La capacità del cervello di leggere

Geek   04.03.22  

I dottori Joe Hanson ed Erica Brozovosky riflettono su come il cervello umano si sia evoluto per permetterci di comprendere ciò che lo circonda e come sia stato in grado di adattarsi alla parola scritta.
La nostra mente è infatti capace di tradurre nuove informazioni in una forma riconoscibile. Ecco perché le illusioni ottiche funzionano così bene.
Durante la lettura, il nostro cervello identifica forme familiari nelle lettere. Inoltre la lettura è collegata a piccoli movimenti oculari, noti come saccadi, mentre l'occhio si muove il cervello aggiunge retrospettivamente tutte le informazioni mancanti ed è così che diveniamo capaci di comprendere la lettura.

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Alla ricerca di esopianeti

Geek   22.02.22  

[...] nel 1995, gli astronomi hanno scoperto 51 Pegasi b, un pianeta in orbita attorno a una stella simile al Sole nella costellazione di Pegaso. Molti scienziati all'inizio erano scettici; questo pianeta era davvero troppo strano per crederci. Sebbene avesse all'incirca le dimensioni di Giove, era più vicino alla sua stella di quanto lo sia Mercurio al nostro Sole. E ancor più sorprendentemente completa la sua orbita in soli 4 giorni.

Oggi gli astronomi hanno confermato l'esistenza di migliaia di esopianeti sparsi nella nostra galassia e molti altri stanno per essere confermati da nuove rilevazioni.

Vox ci spiega il processo usato per scoprire pianeti al di fuori del nostro sistema solare attraverso telescopi spaziali e terrestri.

Gli astronomi hanno iniziato a monitorare piccoli cambiamenti nelle stelle che potrebbero suggerire la presenza di uno o più pianeti. I primi sforzi si sono concentrati sulla ricerca di un'oscillazione. L'attrazione della gravità di un pianeta fa sì che una stella ruoti attorno al loro centro di gravità reciproco e dal nostro punto di vista la stella sembra oscillare avanti e indietro. Nel 1995, un team di ricercatori raccolse i dati di una tale oscillazione nella luminosità di una stella nana gialla nella costellazione del Pegaso. Avevano trovato 51-Pegasi b: il primo esopianeta scoperto attorno a una stella simile al Sole.

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La più antica mappa del cielo conosciuta

Geek   22.02.22  
Disco di Nebra
Disco di Nebra

Oggetto di culto e proto osservatorio astronomico risalente all'età del bronzo tra il 1700 a.C. e il 2100 a.C., il Disco di Nebra continua a suscitare interesse e curiosità.
Rinvenuto nel 1999 da alcuni tombaroli sul monte Mittelberg, vicino alla città di Nebra, in Germania, il disco mostra una rappresentazione della volta celeste, la più antica ritrovata.
Nei suoi 2 kg e 32 centimetri di diametro presenta una luna piena, le Pleiadi, una luna crescente, la barca solare, due archi che rappresentano aurora e tramonto e altre decorazioni.

Le interpretazioni di questo oggetto non sono univoche; il disco infatti potrebbe fungere sia da calendario per l'anno solare, dato che una volta posizionato sul Mittelberg si allinea perfettamente ai solstizi, alle fasi lunari e all'immaginario percorso notturno del Sole, tutte utili informazioni per stabilire i periodi più adatti ai lavori agricoli, sia a un manufatto intrinsecamente religioso che rappresenta un pantheon di simboli dal profondo valore spirituale.

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La carta archeologica dell'Antica Roma

Geek   17.02.22  
La mappa archeologica dell'Antica Roma
La mappa archeologica dell'Antica Roma

Rodolfo Lanciani, professore di topografia e segretario della Commissione Archeologica, è stato un pioniere nello studio sistematico e moderno della città di Roma.
La carta archeologica dell'Antica Roma, Forma Urbis Romae, rappresenta la pianta di ogni elemento architettonico della città antica, dai grandi monumenti pubblici ai piccoli negozi, stanze e persino scale. Il documento originale è alto quasi quanto un edificio a due piani e una parte della collezione è stata digitalizzata e resa disponibile al pubblico a partire dal 2017.

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