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I post con tag "Blogger" archivio

Rettifica quel post

Res publica   16.06.10  

Ogni anno capita di parlare di bavagli e pericoli legati al futuro dei blog.
Da destra e sinistra spesso si cerca di regolamentare ciò che avviene su internet e quasi sempre lo si fa in modo disastroso.
Una tradizione di cui si farebbe a meno.

A questo giro tocca a Paolo Gentiloni, Matteo Orfini e Giuseppe Civati cercare di porre rimedio, con l'iniziativa "Nessuno tocchi i blog", al ddl intercettazioni che prevede la pubblicazione di rettifiche sui blog entro 48 o il rischio di sanzioni fino a 12.500 euro.

Da pochi giorni in Senato la maggioranza con la trentesima fiducia ha approvato il ddl intercettazioni: un testo che tutela meglio i criminali dei cittadini e uccide il diritto ad essere informati. Tra i commi del testo ci sono attacchi e censure anche alla Rete. Una pagina davvero brutta per la democrazia italiana, il ddl intercettazioni dopo 2 anni di gestazione si dimostra un grande esproprio della democrazia e dell'informazione, dove le notizie cattive si sommano, e ora toccano anche il controllo e la censura della Rete. Come hanno indicato i senatori del Pd Vincenzo Vita e Felice Casson tra i tanti passaggi liberticidi e censori del maxiemendamento sulle intercettazioni ce n’è anche uno devastante per la rete. Infatti, per ciò che attiene alla 'rettifica', si equiparano i siti informatici ai giornali, dando ai blogger l'obbligo di rettifica in 48 ore.
Il comma 29 dell’art. 1 prevede che la disciplina in materia di obbligo di rettifica prevista nella vecchia legge sulla stampa del 1948 si applichi anche ai "i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica"! I blogger all'entrata in vigore della nuova legge anti-intercettazioni, dovranno provvedere a dar corso ad ogni richiesta di rettifica ricevuta, entro 48 ore, a pena, in caso contrario, di vedersi irrogare una sanzione fino a 12.500 euro.

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La battaglia sulle intercettazioni

Res publica   24.05.10  

Si accendono gli animi attorno al tema delle intercettazioni e la blogosfera fa la sua parte. 
Inizia Gilioli con un accusatorio post contro il blog Left Wing e D'Alema.

Il sito ultrà dalemiano ci dice anche che l'opinione pubblica italiana non aveva il diritto di conoscere la telefonata in cui due imprenditori ridevano per il terremoto perché «non sono ancora ancora previsti nel nostro codice i reati di cattiveria, cinismo e avidità».

Ai dalemiani l'idea che conoscere quella telefonata abbia aperto squarci di verità impressionante su un rapporto malato tra politica e business proprio non interessa: per loro era prioritaria – rispetto al nostro diritto di essere informati su quel che accadeva dietro le quinte degli appalti – la privacy dei due imprenditori mascalzoni.

Ecco, a volte c'è una sinistra che è come la peggiore delle destre.

E in verità questo grumo di pornopoliticismo esasperato, a chiamarlo sinistra, beh, ci vuole un bel coraggio.

Cundari risponde a stretto giro.

3. Se ragionassi come fai tu, dovrei fare un post con una tua foto vicino a Carlo De Benedetti e sostenere che questa è la tua reazione alle critiche che mi sono permesso di fare al tuo editore in quello stesso sito, e via discettando di quel "grumo" del giornalismo di sinistra, che pure "a chiamarlo sinistra ci vuole un bel coraggio", eccetera. Ma io non ragiono come te, per fortuna, e non ho nessuna difficoltà a riconoscerti la piena titolarità delle fregnacce che scrivi, senza bisogno di dipingerci attorno chissà quali oscure manovre.

Resta il discusso provvedimento fortemente voluto dal Governo, scritto male e interpretato peggio.
Trasformato in bandiera da brandire per entrambi gli schieramenti, è diventato un puro terreno di scontro frontale e per questo impossibile da commentare razionalmente senza scatenare conseguenti polemiche.

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La responsabilità su internet

Geek   24.04.10  

Il ruolo di blogger non va equiparato a quello di direttore di giornale.
Con questa motivazione la corte di appello di Torino ribalta una sentenza che aveva condannato un blogger valdostano per il reato di omesso controllo.

La questione verteva su chi è responsabile di ciò che viene scritto nei commenti di un blog.
La legislazione italiana è ancora carente in materia di internet e responsabilità, questo ha portato a due sentenze opposte nel giro di poche settimane. Vi ricordate del caso Google?

Ora l'appello di Torino ha stabilito che tutti i commenti non riconducibili all'autore del blog sono da considerarsi anonimi, in quanto impossibile verificare con certezza l'identità del commentatore.
E' un passo avanti importante verso la normalizzazione e l'accettazione di internet come un luogo non dissimile dalla realtà quotidiana.

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Il giro del mondo in blog

Geek   14.02.10  

Il giro del mondo di Lorenzo Cairoli.

Da maggio a giugno 2010 il blog emigra prima in Colombia (1 mese, 1 mese e mezzo, base Cartagena) poi in Giamaica (1 mese, base Kingston) con brevi incursioni ad Haiti, Cuba, Messico, Panama, Repubblica Dominicana, Costarica. Ad agosto, Perù, Ecuador, Bolivia, Brasile, Argentina, Cile, Patagonia. Ottobre e novembre appendo il cappello in Cina e Indonesia con incursioni in Cambogia, Thailandia e Vietnam. Dicembre: Iran, Israele, Libano. Gennaio: Nuova Guinea, base a Port Moresby e Australia. Febbraio fino a fine aprile Africa: Ghana, Senegal, Camerun, Benin, Ruanda, Kenya, Etiopia, Eritrea. Quindi, ritorno a casa. L'India magari sostituirà la Cina. Forse al posto del Benin ci sarà il Burkina Faso. Magari uno tsunami mi obbligherà a cambiare percorso, o la repentina follia di un satrapo dell'Africa più disperata o un'epatite.

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