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I post con tag "Event Horizon Telescope" archivio

Il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea

Geek   12.05.22  

Il team di ricerca dell'Event Horizon Telescope, dopo averci mostrato l'orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio M87 nella galassia Virgo A, ha concentrato gli sforzi sula nostra galassia per svelare la prima immagine del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, Sagittario A*, come raccontato da New Scientist.
L'INAF spiega come questo risultato fornisca la prima prova visiva diretta che l'oggetto sia davvero un buco nero e permetta di ampliare la nostra conoscenza su questi fenomeni celesti che risiedono al centro della maggior parte delle galassie.

Ottenere il nuovo risultato è stato molto più difficile rispetto al precedente, anche se Sgr A* è molto più vicino a noi. Il team ha dovuto sviluppare nuovi sofisticati strumenti di analisi dati per tener conto del moto del gas intorno a Sgr A*, che impiega pochi minuti a completare un'orbita attorno a questo buco nero. Il buco nero al centro della galassia M87 è molto più grande e il gas, che si muove alla stessa velocità (prossima a quella della luce) attorno a entrambi i buchi neri, impiega giorni o addirittura settimane per orbitare intorno ad esso: era dunque un target più stabile e quasi tutte le immagini avevano lo stesso aspetto. Non è accaduto lo stesso per Sgr A*. L'immagine del buco nero al centro della nostra galassia è una media delle diverse immagini estratte dal team, svelando finalmente questo oggetto per la prima volta.

Sagittarius A* si trova a oltre 26.600 anni luce dalla Terra e ha una massa stimata in circa 4,1 milioni di masse solari. Questa regione del Centro Galattico è popolata dall'omonimo un ammasso stellare che comprende decine di stelle conosciute.

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I campi magnetici dell'orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio M87

Geek   24.03.21  
L'orizzonte degli eventi del buco nero M87
L'orizzonte degli eventi del buco nero M87

A due anni di distanza dalla prima immagine di un buco nero, catturata grazie ai dati raccolti dall'Event Horizon Telescope (EHT), gli scienziati sono riusciti ad approfondire l'analisi dei dati sino a rilasciare questa nuova immagine del buco nero supermassiccio posto al centro della galassia M87.

La nuova immagine mostra il buco nero in luce polarizzata, ciò ha permesso agli astronomi una visione più nitida dell'oggetto e la capacità di mappare le linee di orientazione del campo magnetico sull'orizzonte degli eventi.
I campi magnetici sono un elemento chiave per comprendere i processi gassosi, i getti di plasma e l'accrescimento del buco nero.

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Ottenere un'immagine nitida di un buco nero

Geek   24.03.20  

Dopo aver fotografato per la prima volta l'orizzonte degli eventi di un buco nero, il supermassiccio M87 grazie all'Event Horizon Telescope (EHT), gli astronomi si sono interrogati su come poter migliorare la nitidezza delle immagine ottenute. Una soluzione potrebbe essere quella di concentrarsi sull'anello fotonico del un buco nero.

Michael Johnson del Center for Astrophysics Harvard and Smithsonian spiega questa teoria su Science Advances.

L'immagine di un buco nero in realtà contiene una serie nidificata di anelli, ogni nuovo anello ha circa lo stesso diametro del precedente ma diventa sempre più nitido perché la sua luce orbita attorno al buco nero più volte prima di raggiungere l'osservatore. L'attuale immagine catturata da EHT è solo un frammento della complessità di ciò che rappresenta un buco nero.

Tuttavia per ottenere questo tipo di immagini l'EHT, che è formato da numerosi telescopi sparsi su tutto il pianeta trasformando la Terra stessa in un immenso telescopio, non è sufficiente. Anche in questo caso però la soluzione è tecnicamente alla portata. Per costruire un radiointerferometro ancora più grande basterebbe infatti aggiungere un telescopio spaziale all'EHT.

Studiare gli anelli fotonici non solo migliorerebbe le foto ottenute, ma permetterebbe agli astronomi di utilizzare i dati raccolti per scoprire la massa, le dimensioni e la rotazione dei buchi neri.

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L'orizzonte degli eventi del buco nero supermassiccio M87

Geek   10.04.19  
L'orizzonte degli eventi del buco nero M87
L'orizzonte degli eventi del buco nero M87

Il progetto Event Horizon Telescope ha puntato otto radiotelescopi verso la galassia Virgo A, distante all'incirca 55 milioni di anni luce, per catturare l'immagine dell'ombra che il buco nero supermassiccio M87 proietta sulla materia attratta al suo interno la quale, riscaldandosi, emette luce osservabile.

Il buco nero in questione ha una dimensione di 6,6 miliardi di masse solari, circa 1.600 volte più grande del buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia.
Gli astronomi hanno calcolato che l'orizzonte degli eventi si trova a oltre 20 miliardi di chilometri da esso, paragonato al nostro sistema stellare rappresenta una distanza tripla rispetto all'orbita di Plutone.
Il buco nero M87 ha la particolarità di non trovarsi al centro della galassia Virgo A, questo potrebbe essere dovuto a serie di fusioni di buchi neri più vecchi che ne ha lentamente spostato la posizione.

Le osservazioni dell'Event Horizon Telescope sono state rese possibili grazie alla tecnica nota come Very-Long-Baseline Interferometry (VLBI), un metodo capace di sincronizzare le strutture dei radiotelescopi in tutto il mondo e sfruttare la rotazione del nostro pianeta per creare un telescopio di dimensioni pari a quelle della Terra in grado di osservare ad una lunghezza d'onda di 1,3 mm. Questa tecnica ha permesso all'EHT di raggiungere una risoluzione angolare di 20 micro secondi d'arco.
I radiotelescopi che hanno contribuito a questo risultato sono stati ALMA, APEX, il telescopio IRAM da 30 metri, il telescopio James Clerk Maxwell, il telescopio Alfonso Serrano, il Submillimeter Array, il Submillimeter Telescope e il South Pole Telescope. I petabyte di dati ottenuti sono stati poi analizzati da supercomputer ospitati dal Max Planck Institute for Radio Astronomy e dal MIT Haystack Observatory.

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Un telescopio planetario per osservare il buco nero al centro della galassia

Geek   10.10.18  

Realizzare un telescopio virtuale grande quanto la Terra per fotografare il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea.
È il progetto Event Horizon Telescope. L'idea è sfruttare le capacità di un supercomputer per analizzare i dati rilevati da osservatori sparsi sulla superficie terrestre e tutti indirizzati verso il centro galattico.

Avery Broderick, un astrofisico teorico che lavora con l'Event Horizon Telescope, ha affermato nel 2014 che la prima immagine di un buco nero potrebbe essere altrettanto importante di "Pale Blue Dot", la foto della Terra del 1990 che la sonda spaziale Voyager scattò dagli anelli di Saturno, in cui il nostro pianeta è un puntino insignificante in un vasto vuoto. Avery sostiene che la nuova immagine di una delle più pure incarnazioni della natura del caos e del disagio esistenziale avrebbe un messaggio diverso: direbbe, ci sono mostri là fuori.

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