Cronache dalla giornata elettorale
Brutta cosa l'andropausa.
Il governatore Formigoni aveva tutto il diritto di ricandidarsi nonostante il terzo mandato.
Fatica sprecata.
Le stizzite proteste che paventano Grandi Fratelli di Orwelliana memoria, contro l'uso di AdWords da parte di Formigoni - nella sola Lombardia - per promuovere il proprio sito, lasciano il tempo che trovano.
Il servizio di Google serve proprio a quello, farsi pubblicità attraverso inserzioni mirate. Pagando.
Se proprio non riuscite a sopportarle potete sempre cliccarci sopra. Formigoni pagherà Google per ogni singolo click.
Lo consiglia anche Civati.
Dice Bersani,
Formigoni se voleva, poteva togliere un po' di burocrazia per la presentazione delle liste. Non lo ha fatto per non recepire la legge dello Stato che impedisce il terzo mandato.
Dimenticandosi che il Partito Democratico ha il medesimo problema in Emilia-Romagna con Errani.
E' il caso che Bersani alzi, come sa fare, il tono del confronto politico senza ridurre tutto a dietrologie e banalizzazioni. Forse al segretario del Pd, troppo impegnato nello sforzo titanico di tenere i rapporti a livello nazionale con alleati scomodi e riottosi ai tentativi di metterli in riga, è sfuggito che a Bologna la Giunta del Presidente Errani, che è al terzo mandato come me, si è ben guardata dall'approvare la nuova legge elettorale, prevista dallo Statuto entrato in vigore addirittura nella legislatura precedente.
Il caos delle liste e la sua disastrosa gestione viste da oltreoceano.
These events confirm that Burlusconi's party, the People of Liberty is on a downward slope, reaching new levels of incompetence. The party founded and built around the idea of "doing", of acting efficiently rather than just talking politics, seems to have lost its capacity to function, to perform even the most basic tasks such as registering candidates. The ruling that some have called ad paninum -- for the sandwich -- is an analogy with the many laws ad personam -- for his own person -- Berlusconi's government passed in the past few years. At the same time, the involvement of President Napolitano indicates that on his way down Mr. Berlusconi will be ready to drag with him even Italy's most fundamental institutions.
March 5th, the day the decree was signed, was also the 100th anniversary of the birth of one of Italy's wittiest writers and journalists, Ennio Flaiano. In 1956 Flaiano wrote that "The political situation in Italy is bleak, but it is not serious". His words could have not been truer today.
Come nelle peggiori previsioni il decretino salva liste sta creando più problemi di quanti ne intendeva risolvere.
Ricordiamo che Formigoni è ineleggibile, la legge vieta il terzo mandato consecutivo a suffragio diretto.
Savino Pezzotta.
Il Tar ha semplicemente accolto la richiesta di sospensiva, non ha dato ragione a Formigoni. Il caso è aperto e potrebbe chiudersi all’indomani delle elezioni, producendo come effetto il ritorno al voto. I pasticci di Formigoni e del Pdl potrebbero gettarci in un caos istituzionale ma per noi e, crediamo, tutti i cittadini che rispettano le regole la questione più importante è che le regole valgano per tutti, o prima o dopo. Chiediamo che il Pd promuova il ricorso al Consiglio di Stato e che la manifestazione nazionale del 13 marzo sia convocata a Milano oltre che a Roma. Questo è anche quanto ci ha chiesto la totalità delle persone che ieri sono scese in piazza per protestare.
Via Civati.
Ecco varato un decretino interpretativo per non smentire il vecchio adagio del facciamo sempre quel cazzo ci pare, in barba alle regole e alla legge.
La bozza di testo è ancora oggetto di contatti informali con il Colle per cercare di smussare a priori eventuali punti che potrebbero portare ad un veto da parte di Napolitano. Il testo del quale sono stati informati i ministri in vista del consiglio, prevede come primo punto che i termini di presentazione delle liste si basino anche sul fatto che con qualsiasi mezzo si dimostri la circostanza che si era presenti nel luogo di consegna nei termini stabiliti dalla legge. Il secondo punto prevede che la documentazione possa essere verificata anche in un secondo momento, per la parte che attiene ai timbri e alle vidimazioni. Il terzo prevede che al Tar possano ricorrere le liste non ammesse, mentre per le liste ammesse sulle quali è stato fatto ricorso ci si può rivolgere al tribunale amministrativo solo dopo il voto. Uno dei timori del Pdl era infatti che il Tar del Lazio facesse riferimento ad una pronuncia del Consiglio di Stato che prevede che non si possano esaminare ricorsi in materia elettorale nel mese che precede il voto. Infine, il decreto si applica già alle prossime Regionali.