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I post con tag "Futuro E Liberta" archivio

Pesca miracolosa

Res publica   07.09.11  

Fini pescatore di frodo

Fini sorpreso ancora una volta a pescare in acque protette. Questa volta si tratta di un mollusco bivalve della lunghezza di 30-40 centimetri e una stella marina al largo dell'isola di Giannutri.
La pesca miracolosa del presidente della Camera, che ora rischia sanzioni amministrative e penali, sarebbe poi stata ributtata in mare.

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Cinque buone notizie del dopo elezioni

Res publica   17.05.11  

Il Partito Democratico è vivo, respira ed è più vigile delle attese.
La Lega oggi fa molta meno paura.
Il Terzo Polo è un'invenzione semantica.
Il bacino elettorale del Movimento 5 Stelle è quello dell'IdV, che è quello di SeL, che è lo stesso dei rifondaroli e alternativi vari.
La forza dirompente del marchio Berlusconi si infrange contro il suo stesso marketing.

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Fini perde i pezzi

Res publica   17.02.11  

Il senatore Pontone lascia Futuro e Libertà, Saia e Baldassarri ci stano pensando.
E' il drammatico epilogo del congresso fondativo iniziato con l'abbandono di Menardi e la votazione in ordine sparso alla fiducia sul decreto Milleproroghe.

Una campagna acquisti che rafforza la maggioranza Cavaliere. Una maggioranza pronta a salvare il vecchio sultano e le sue perversioni pur di restare ancorata al potere.

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Tutte le novità del Milleproroghe

Res publica   16.02.11  

Il Senato ha approvato la fiducia sul maxiemendamento al decreto Milleproroghe in una drammatica seduta che ha visto evaporare il neonato gruppo di Futuro e Libertà.
Viespoli, Baldassarri, Saia e Valditara votano contro la fiducia, il senatore Pontone si è astenuto, mentre non hanno partecipato al voto Menardi, Germontani, Digilio, De Angelis e Contini. E proprio Menardi ha annunciato di voler lasciare il gruppo parlamentare di Fini che ora rischia di dover confluire nel gruppo misto non avendo i numeri necessari per rimanere autonomo.

In dettaglio su La Repubblica tutte le novità del Milleproroghe in attesa del passaggio alla Camera.

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Il ritorno di Fini

Res publica   13.02.11  

Non è attendendo l'esito dei processi che si supera Berlusconi o lo si archivia, ma agendo nella società italiana.

Si conclude con scintille il congresso fondativo di Futuro e Libertà.

La formazione di Fini è viva, in apparenza, dopo le sistematiche batoste politiche degli ultimi mesi non era così scontato, ma rischia nuova abbandoni.

Arriva l'affondo su Berlusconi. Dimissioni per entrambi, federalismo, legge elettorale ed elezioni anticipate nel 2012.
Si riafferma lo spirito futurista e la volontà di essere il motore di una destra nuova e liberale. Arriva infine la chiusura alla grande alleanza trasversale in chiave anti-Cavaliere.

Fini chiude il nodo presidenza autosospendosi dalla guida del partito per dedicarsi al suo incarico istituzionale, ma è proprio sulle nomine della segreteria che si consuma l'ennesima spaccatura del neonato partito.
Urso e Viespoli si dicono sconcertati per l'organigramma stravolto e deciso dall'alto, minacciando la fuoriuscita.
Domani nel pomeriggio l'attesa conferenza stampa.

L'intermezzo con contestatore ballerino placato sul palco non distende gli animi.

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Quelli dell'opposizione seria e responsabile

Res publica   16.12.10  

Il terzo polo si candida ad essere l'ago della bilancia. Battitori liberi permettendo.

Ci confronteremo con il governo per tutte le iniziative da assumere e per contrastare quelle che con condividiamo. E' un'iniziativa che è nella direzione della chiarezza, del coraggio e dell'unità: che più di 100 parlamentari aderiscano a questo coordinamento è un elemento molto positivo. Per gli italiani che possono fare le vacanze di Natale questo sarà un elemento di serenità, perchè c'è bisogno di abbassare il tasso di litigiosità, di pacificare l'Italia e riunificare il Paese.

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Un giorno di respiro per un Berlusconi impiccato

Res publica   14.12.10  

Silvio Berlusconi si salva per una manciata di voti. Si salva per ventiquattro ore, da domani ricomincerà la giostra della crisi politica di un Governo in crisi d'ossigeno.
I problemi sono ancora tutti sul tavolo.
Abbiamo solo perso altro tempo. Tempo che non avevamo e non abbiamo.

Moralmente è una sconfitta disastrosa per le opposizioni che da sei mesi si erano incatenate mani e piedi al suicidio politico di Fini, senza ragionare su alternative autonome e programmatiche. Ora è tutto un po' più difficile; anche in vista di possibili elezioni anticipate.
Un sonoro e paterno calcione del Cavaliere, l'ennesimo, a chi nella sinistra ha pensato che fosse più facile far fare ad altri il lavoro sporco, mentre al contempo andava in scena l'irresponsabile sport del farsi le scarpe a vicenda. Dalle primarie alla leadership.

Per chi era certo che il voto di oggi sarebbe bastato non solo a fare cadere Berlusconi, ma a spazzare via il berlusconismo. Beh. Non avete capito un cazzo.
Ed è un leitmotiv che va avanti da 16 anni.

Auguri. All'Italia.

P.S.: e per la cronaca i radicali hanno votato la sfiducia. Compatti. Al contrario dell'IdV di Di Pietro, i cui due transfughi hanno fornito i voti necessari alla tenuta dell'esecutivo.

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