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I post con tag "Il Giornale" archivio

La nostalgia della sobrietà ingessata del pentapartito

Res publica   18.12.09  

Un flacone di Valium con un biglietto di auguri,

Egregio Direttore, per festività 'serene' senza ossessioni e allucinazioni.

E' il regalo che il presidente della Camera Gianfranco Fini ha inviato ieri al direttore del Giornale Vittorio Feltri.
La risposta non si è fatta attendere,

ho una raccomandazione per il Presidente della Camera: ci vada piano con il lambrusco, il rosso fa bene ma non bisogna esagerare. E lui ultimamente ha fatto parecchio uso di 'rosso', e non gli ha fatto bene...

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Si è inceppata la ventola

Res publica   05.12.09  

Da quelle carte, Dino Boffo non risulta implicato in vicende omosessuali, tantomeno si parla di omosessuale attenzionato.
Questa è la verità. Oggi Boffo sarebbe ancora al vertice di Avvenire. Inoltre Boffo ha saputo aspettare, nonostante tutto quello che è stato detto e scritto, tenendo un atteggiamento sobrio e dignitoso

Feltri. Quello pagato per spalare fango le ventilatore.

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Un lento, l'ultimo oramai

Multimedia   21.08.09  

Si litigava sulla grazia a Sofri - qui, su questo Giornale - e volarono accuse al limite dell'insulto, roba pesante, un corsivo contro l'altro, mica finzione. Avevo cominciato io e il direttore Maurizio Belpietro ricambiò dandomi in sostanza dell'ignorante; io per contro accusai Mario Giordano, un giovane inviato, di puerilità e semplicismo. Il caso fece un chiasso trascurabile ma sentito, e i lettori comunque mi scotennarono; ricordo che un solo collega, Giampiero Mughini, da vero fuoriclasse, mi diede la sua solidarietà. Quel Mario Giordano, tempo dopo, me lo ritrovai come avversario in una partita di calcio: galoppavo sulla destra e mi fece un fallo da espulsione (a vita) che mi fece rotolare a terra per quattro volte; mi rialzai digrignando i denti e lui mi disse pure: «Non è fallo». Ne seguì una di quelle scene penose dove un esagitato (io) viene trattenuto a stento dai compagni mentre menziona uno a uno i santi del calendario. Quando poi quel Giordano divenne direttore del Giornale, tutti a dirmi: tu hai chiuso. Invece questa rubrica, che da anni scorrazzava impunita in questa prima pagina, non solo fu mantenuta, ma divenne ancora più libera, persino troppo, un caso praticamente unico nel panorama nazionale. E siccome si vive una volta sola, io, che a dire «grazie» mi viene un'emiparesi facciale, oggi gli dico: grazie. Non me ne hai mai censurata una e non mi censurerai neanche questa, l'ultima.

Via Filippo Facci.

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Il logo con la zeppa

Res publica   13.06.09  
Il nuovo logo di promozione del brand Italia

Il logo di Magic Italy depurato dell'animazione e italianizzato.

Vogliamo parlare della "L" a cui è stata messa la zeppa alzando il tratto orizzontale per non farlo sparire sotto il nastro tricolore?
O vogliamo segnalare che i colori del suddetto nastrino sono invertiti?

A titolo di cronaca i 43 milioni, di cui si parla nell'articolo del Giornale, svaniti nel tentativo di creare Italia.it furono stanziati da Lucio Stanca (ex Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie del Governo Berlusconi) e non da Rutelli.

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