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I post con tag "Iran" archivio

Il verde Islam

Res publica   14.01.10  

Le proteste di Teheran e la nuova teologia in Iran nell'analisi politica di Abbas Milani.

The Green Movement is a revolt against theocracy. Most of its adherents are young Iranians with little or no religious motivation. Yet, an iconic figure of the revolt was the nation's highest-ranking cleric, Grand Ayatollah Hussein Ali Montazeri; and, last month, Ashura, a holy day celebrating martyrdom, occasioned some of the movement's most massive protests.

Perhaps the fact that the movement has acquired a Shia veneer shouldn't be terribly surprising. During the past century, no social movement in Iran has succeeded without draping itself in religion or without a strong Shia contingent in its leadership.

But to limit the discussion of the Green Movement's religiosity to rhetoric and political maneuverings is to diminish the significance of the happening. The Green Movement (and the Ayatollah Khamenei’s clumsy response to it) has exacerbated a split with Shiism. It has accelerated the development of profound and potentially far-reaching doctrinal innovations. The course of the coming months will determine the extent to which these innovations will transform Shiism and Iran.

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Iran in rivolta

Res publica   27.12.09  

Non si placano gli scontri a Teheran.

Government forces also attacked cars whose drivers had honked in support of the protesters, and smashed their windows. Many vehicles’ license plates were taken away.
"They beat up people relentlessly although many were in mourning groups for Imam Hussein," said a witness, who spoke via Skype on the condition of anonymity. "I saw many people with bloody noses or limping away. It was clear that they particularly targeted women and savagely beat them."

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Rumors iraniani

Res publica   15.10.09  

Alcuni rumors sull'ayatollah Khamenei lo indicherebbero come in coma o forse già morto. Da prendere con le pinze.

Aggiornamento: se la Guida Suprema viene data per morta.

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Giocare alle spie

Geek   16.06.09  

1. Non rendere pubblico il tuo indirizzo ip su Twitter, soprattutto non mentre usi l'hashtag #iranelection. Le forze di sicurezza stanno monitorando gli account che usano quell'hashtag e una volta individuato l'ip corrispondente, lo bloccano in Iran.

2. Gli unici hashtag da usare sono #iranelection e #gr88: gli altri finirebbero per diluire il flusso dei messaggi.

3. Occhi aperti! Le forze di sicurezza stanno usando degli account di Twitter per diffondere notizie false. Non far circolare informazioni senza prima averle verificate con fonti affidabili. Non è complicato trovare delle fonti affidabili.

4. Aiuta i blogger iraniani a nascondersi tra gli altri: cambia le tue impostazioni e il tuo fuso orario come se scrivessi da Teheran. Le forze di sicurezza danno la caccia agli utenti cercandoli secondo la loro posizione. Se tutti diventiamo "iraniani", trovare i veri iraniani sarà molto più complicato.

5. Non far saltare la loro copertura! Se trovi una fonte affidabile e sicura, non pubblicizzare il suo nome o il posto da cui scrive. Queste persone sono in grave pericolo. Diffondi le informazioni con discrezione, ma non far sì che possano essere rintracciati dalle forze di sicurezza.

Sono le cinque regole di Cory Doctorow, e tradotte da Internazionale, per aiutare gli iraniani che utilizzano Twitter a tenersi informati sugli sviluppi delle manifestazioni pro Moussavi.

Come se bastasse così poco per aggirare i filtri della sicurezza iraniana. Ad esempio, la modifica del fuso orario è un'azione completamente irrilevante.
Ciò che invece può davvero fare la differenza e aiutare concretamente i manifestanti è continuare a parlare di Iran. Fare pressioni sui media e sulla nostra classe politica perché non si spengano i riflettori sulla protesta.
Gli "aiuti" stranieri in questo momento possono essere solo controproducenti.

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Intimidire l'elettorato

Res publica   16.06.09  

Interessante analisi del voto iraniano.

If these Iranians were too intimidated to reveal their preferences to a pollster, they may also have been too intimidated to vote as they really pleased on Friday.

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