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I post con tag "Religione" archivio

La Regola monastica che ha plasmato il mondo moderno

Res publica   06.06.24  

San Benedetto da Norcia è stato un monaco e fondatore dell'ordine monastico benedettino nel VI secolo. La sua opera più famosa è la Regola che porta il suo nome, che è stata un punto di svolta nella storia del monachesimo occidentale.
La Regola benedettina forniva un modello pratico per la vita monastica, con un'enfasi sull'equilibrio tra preghiera, lavoro e studio. Questa visione bilanciata ha permesso ai monaci di dedicarsi sia alla vita contemplativa che a quella attiva, creando così comunità che contribuivano in modo significativo alla società.

Thinking West racconta come una delle conseguenze più importanti delle regole di San Benedetto è stata l'istituzionalizzazione dello studio scientifico e dell'istruzione formale. I monasteri benedettini divennero centri di apprendimento, dove gli insegnamenti religiosi si univano a una solida istruzione in materie come la medicina, la scienza e l'agricoltura. I monaci benedettini divennero custodi del sapere e contribuirono alla conservazione e alla diffusione di importanti testi filosofici e scientifici dell'antichità.
La Regola dell'Ordine di San Benedetto non è stata solo fonte di ispirazione per molti altri ordini monastici sia maschili sia femminili, ma ha avuto un impatto duraturo anche sulla società laica, ponendosi come modello a cui ispirarsi per redigere costituzioni basate sui principi dello stato di diritto. Principi che hanno contribuito allo sviluppo delle istituzioni che sono diventate fondamentali per la società moderna.

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Come vengono prodotte le ostie usate nel sacramento cristiano dell'Eucaristia

Res publica   14.05.24  

Le ostie eucaristiche sono un simbolo fondamentale nella tradizione liturgica cristiana.
Durante la celebrazione della Santa Messa, vengono consacrate seguendo il sacramento istituito da Gesù durante l'Ultima Cena, alla vigilia della Passione pasquale, e offerte ai fedeli, come il corpo di Cristo è offerto in sacrificio per la redenzione dell'umanità.

Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: - Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me. -
Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: - Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi. -

Luca 22:19-20

La natura fisica e metafisica della sostanza e della specie dell'ostia, nell'atto della consacrazione, sono soggette ad alcune differenti interpretazioni teologiche. Nella Chiesa cattolica, ad esempio, si parla di transustanziazione, ovvero la conversione della sostanza del pane nella sostanza del corpo di Cristo e della sostanza del vino nella sostanza del sangue di Cristo, pur rimanendo invariate le specie, cioè l'aspetto esteriore del pane e del vino
In alcune chiese della tradizione ortodossa ci si riferisce invece alla trasmutazione, mentre in ambito luterano si compirà la consustanziazione.

Ma come avviene la produzione di ostie?
Meggin Leigh, di DW Food, ha visitato un panificio di ostie per la Comunione nel sud della Germania per assistere all'intero processo di lavorazione: dall'ingrediente principale, la farina di frumento di alta qualità e priva di additivi, alla cottura e al confezionamento delle ostie pronte per essere spedite nelle parrocchie di tutta Europa.

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La Basilica della Trasfigurazione sul monte Tabor

Wow   21.04.24  

Nell'Antico Testamento (Giosuè 19,22), il monte Tabor era considerato sacro dalle tribù israelitiche del Nord, Zabulon, Neftali e Issacar. Era un'immagine potente ed eloquente negli scritti dei profeti ed era famoso per la vittoria ottenuta da Barak sull'esercito di Sisara, grazie al consiglio della profetessa Debora.
San Cirillo di Gerusalemme, nelle sue Catechesi del 347 d.C., è il primo a identificare questa altura come il luogo della Trasfigurazione, scrivendo:

Portiamo due testimoni che stettero davanti a Dio nel Sinai: Mosè... ed Elia... Essi furono presenti con colui che fu trasfigurato sul Monte Tabor e parlarono ai suoi discepoli della dipartita che egli stava per compiere a Gerusalemme.

La progettazione della moderna Basilica della Trasfigurazione sul monte Tabor iniziò nel 1911 grazie all'opera di Giulio Barluzzi e fu poi continuata nel 1919 dal fratello Antonio, al quale fu affidata la realizzazione dell'opera che durò dal 1921 al 1924. La basilica attuale segue le tracce delle costruzioni precedenti, i cui resti possono ancora essere osservati nella cripta e nei sotterranei.
Nel centesimo anniversario della sua edificazione, Christian Media Center racconta la genesi di questa basilica che rappresenta un importante luogo di pellegrinaggio per i cristiani che desiderano rivivere spiritualmente l'evento della Trasfigurazione di Gesù.
Attraverso la sua trasfigurazione sul monte Tabor, Cristo si rivela nella sua gloria divina ai suoi discepoli, preparandoli per gli eventi futuri che avrebbero portato alla sua morte e risurrezione a Gerusalemme. Questo evento rappresenta un momento di rivelazione e di conferma della missione di Gesù come Figlio di Dio e la presenza di Mosè ed Elia, due figure centrali dell'Antico Testamento, testimonia la continuità tra la legge e i profeti e la venuta di Cristo come compimento delle Sacre Scritture.

Il sito offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nella storia biblica e di contemplare la bellezza della natura circostante che oggi è preservata nella riserva naturale del monte Tabor.

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I tefillin gli oggetti sacri da preghiera della tradizione ebraica

Res publica   21.04.24  

I tefillin, conosciuti anche con il termine greco filatteri, sono oggetti di grande importanza nella tradizione ebraica. Questi piccoli contenitori di cuoio sono indossati durante la preghiera quotidiana e contengono testi sacri scritti su pergamena. Questi testi includono estratti della Torah, come il shemà Israel e altri passaggi specifici prescritti dalla tradizione.
Scrivere i rotoli dei tefillin a mano è un processo lungo e meticoloso, eseguito da scribi esperti seguendo rigorose tradizioni religiose.

Esistono due tefillin: il primo chiamato shel yad viene legato all'avambraccio all'altezza del cuore e poi stretto lungo tutto il braccio sino alle dita della mano sinistra, mentre l'altro chiamato shel rosh viene indossato sulla fronte tra gli occhi. L'atto di indossare i tefillin è un atto di devozione e di connessione con Dio. Le parole scritte all'interno dei tefillin rappresentano i precetti religiosi e le promesse dell'alleanza tra Dio e il suo popolo.

Business Insider esplora i processi artiginali per realizzare i tefillin.
Il pogrom del 7 ottobre 2023 e l'instabilità nella regione che ne è seguita ha portato a un aumento della richiesta di tefillin. Questo aumento è stato osservato soprattutto tra gli ebrei meno religiosi, inclusi i soldati israeliani che si preparavano al combattimento. In tempi di conflitto e incertezza, molte persone cercano una connessione spirituale e una maggiore protezione divina. Indossare i tefillin diventa quindi un modo per cercare conforto, speranza e forza durante momenti difficili. Inoltre, l'acquisto dei tefillin può essere visto come un atto di solidarietà e identificazione con la causa ebraica in Israele. È un modo per esprimere il sostegno al popolo ebraico durante periodi di tensione e conflitto.
Tuttavia, è importante sottolineare che i tefillin non sono solo oggetti di moda o dei portafortuna. Sono oggetti sacri che richiedono un'adeguata preparazione e una scrupolosa comprensione del loro significato spirituale.

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Le chiese foresta dell'Etiopia

Wow   08.12.23  

Nella vasta distesa dell'Etiopia, dove la deforestazione ha progressivamente raso al suolo le antiche foreste, si ergono come isole di verde le chiese foresta, testimoni di una tradizione millenaria e custodi di un'incredibile biodiversità.
Queste oasi vegetali, sparse lungo le pendici delle montagne, circondano centinaia di chiese cristiano ortodosse etiopi.

Le chiese foresta rappresentano un esempio di armoniosa convivenza tra spiritualità e ambiente. Secondo la tradizione etiope, la presenza di foreste intorno alle chiese è un segno divino, una protezione spirituale per i luoghi sacri. Questo legame profondo tra religione e natura ha contribuito a preservare le chiese foresta, nonostante le pressioni antropiche e le esigenze agricole.

Questi scrigni di biodiversità ospitano un'incredibile varietà di flora e fauna, tra cui specie endemiche e minacciate. Gli alberi secolari, con i loro tronchi nodosi e le chiome lussureggianti, forniscono riparo e cibo a una moltitudine di animali, dai piccoli uccelli ai grandi mammiferi. Le chiese foresta forniscono un'importante fonte di sostentamento per le comunità locali, che utilizzano il legname per la costruzione, le foglie per il foraggio e i frutti per la sussistenza.
Tuttavia, la sopravvivenza dei questi ecosistemi unici è minacciata da diverse sfide. Dal disboscamento per far spazio alle comunità agricole al cambiamento climatico, che con le sue piogge intense e la siccità prolungata mette a dura prova la fragile vegetazione.

Come spiega Emergence Magazine, in risposta a queste minacce, sono state intraprese diverse iniziative per proteggere le chiese foresta. Organizzazioni non governative e associazioni locali lavorano in collaborazione con le comunità autoctone per promuovere la conservazione, sensibilizzare le popolazioni e favorire pratiche sostenibili. Il governo etiope ha inoltre introdotto leggi e programmi per tutelare questi tesori storici e naturali.
La loro protezione rappresenta un investimento per il futuro, una dichiarazione di rispetto verso l'ambiente e un impegno per la conservazione della biodiversità.

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La tradizione secolare della Processione del Venerdì Santo di Savona

Wow   07.04.23  

La Processione del Venerdì Santo di Savona è considerata uno dei momenti più importanti e sentiti della Settimana Santa nella città ligure. Questo evento biennale di devozione religiosa e manifestazione culturale si tiene tradizionalmente negli anni pari e viene talvolta annullato in caso di pioggia per preservare lo stato di conservazione delle preziose casse lignee. In via del tutto eccezionale quest'anno la processione si svolgerà ugualmente per recuperare un'attesa che durava da sette anni, prolungata non solo dal maltempo, ma anche dalla pandemia di COVID-19.

La storia della processione risale al Medioevo, infatti già a partire dal XV secolo le cronache riportano come le confraternite celebrassero ognuna una propria processione pasquale per le vie cittadine. Le prime casse lignee portate a spalla iniziano a comparire nel XVII secolo e continueranno ad aumentare sino al XX secolo.
Oggi queste opere d'arte, alcune delle quali raggiungono i 18 quintali, sono 15 e vengono custodite e preservate gelosamente dalle confraternite savonesi.
Le ultime aggiunte risalgono al 1926: L'Annunciazione opera del Maragliano nel patrimonio della confraternita del Cristo Risorto e il Bacio di Giuda, commissionata a Giuseppe Runggaldier nel patrimonio della confraternita dei Santi Agostino e Monica.
Nel 1978 venne ricreata da Renata Cuneo la cassa Ecce homo, per sostituire la più antica opera settecentesca del Torre perduta durante un bombardamento nella seconda guerra mondiale.

La Processione del Venerdì Santo di Savona si compone di 700 portatori e 56 comandanti per le 15 casse lignee, 30 cristanti per la Croce di Passione che apre la processione circondata da lampioni e torcioni, centinaia tra musicisti e coristi e viene chiusa dalla settecentesca Arca della Reliquia della Santa Croce, portata come la Croce di Passione dalla Confraternita cui spetta a turno l'onore di Priore Generale.
Le casse, il cui percorso viene scandito da rintocchi di martelletto che segnalano le tappe ai confratelli portatori, seguono quest'ordine: la Promessa del Redentore, L'Annunciazione, L'orazione nell'orto, Il bacio di Giuda, Gesù legato alla colonna, La Flagellazione, L'incoronazione di spine, l'Ecce Homo, Cristo cade sotto la croce, Cristo spirante, Cristo morto in croce, La deposizione dalla croce, La pietà, la Deposizione nel sepolcro, L'Addolorata.
Una curiosità. Nel 1830, in seguito all'invasione napoleonica, fu proibito l'uso del cappuccio sul capo. Da allora, e ancora oggi, i confratelli continuano a indossarlo piegato e appoggiato sulle spalle in segno degli originari significati di anonimato e umiltà.

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Il legame tra montagne e mitologia

Res publica   25.09.22  

In quasi tutte le culture del mondo le montagne hanno sempre destato un senso di maestosità e mistero. Irraggiungibili dimore di possenti divinità, terreni sacri e fenomeni soprannaturali, le montagne con la loro imperscrutabilità hanno catturato l'immaginazione collettiva dei nostri avi.
PBS Storied racconta il legame che intercorre tra montagne e mitologia.

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Le monache del kung fu

Res publica   12.08.19  

La scuola Drukpa, che in lingua tibetana è traducibile come la scuola del drago del tuono, è una delle sette maggiori all'interno del lignaggio Kagyu del buddismo tibetano.
Quest'ordine, la cui severa vita monastica è scandita da preghiere e intensi allenamenti, è l'unico in Nepal in cui le monache praticano arti marziali.

In seguito al catastrofico terremoto del 2015, le monache di Kathmandu si sono impegnate in prima persona per portare soccorsi e rifornimenti ai villaggi isolati.
Oggi insegnano l'autodifesa contro la piaga delle violenze di genere e si battono per aiutare e sostenere le donne e le ragazze vittime della tratta di esseri umani.

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La cattedrale di pane

Wow   13.05.19  

A San Biagio Platani, in provincia di Agrigento, ogni anno si rinnova la suggestiva tradizione settecentesca di edificare gli Archi di Pasqua.
Questa cattedrale temporanea composta di cupole e campanili, archi e rappresentazioni artistiche viene realizzata e decorata in un'appassionante competizione dalle confraternite locali, Madunnara e Signurara, con canne, fiori, mandorle, ramoscelli d'ulivo e di salice, grano, legumi, alloro, arance, datteri e naturalmente il pane che con il suo significato altamente simbolico celebra la rinascita e la vittoria della vita sulla morte.

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Il rettore di Notre-Dame

Res publica   16.04.19  

Un tour di Notre-Dame con un cicerone d'eccezione, il rettore arciprete della cattedrale Patrick Chauvet.
Un accesso esclusivo e mozzafiato, che ci viene regalato da Euronews, tra gli scenari della chiesa più iconica di Parigi per scoprire la storia dell'uomo e del prete su cui ricade il compito di guidare attraverso la modernità del XXI secolo un'istituzione religiosa e culturale patrimonio dell'umanità.

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