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I post con tag "Bersani" archivio

Bersani datti una mossa

Res publica   08.02.13  

Che sia vera o fantasticata, la rimonta di Berlusconi e Grillo si basa sullo sfaldamento di un Bersani che ha spento la sua narrazione per un'Italia più giusta.
Il Partito Democratico - Vendola non è pervenuto - naviga a vista portando avanti una campagna elettorale in sordina che ha sperperato il patrimonio di credibilità delle primarie in appena un mese e che ora si avvita nella rincorsa di Monti, ricevendone mediatici schiaffoni, veti e sberleffi.

Gli elettori di centrosinistra meritano di più.

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Avevamo una banca

Res publica   24.01.13  

L'analisi di Menichini su Europa riguardo al caos derivati collegato al Monte dei Paschi di Siena, con le conseguenti di dimissioni di Mussari (ex presidente MPS) dalla presidenza dell'ABI, e i rapporti della banca con il Partito Democratico.

L'attacco ai democratici è invece un attacco a una storia che li precede. Quando Bersani replica alle accuse dice una cosa vera: «Il Pd fa il Pd, la banca fa la banca». Vera adesso e vera almeno da quando, negli ultimi anni, s'è capito che perfino a Siena occorreva chiudere la lunga epoca dell'intreccio fra amministrazione, sindacati, politica e finanza. Si tratta però di un’inversione di rotta (e, dunque, di una "verità") relativamente recente, a fronte di una storia di collateralismo esplicito (che non impediva a Mps di essere anche l'istituto preferito della famiglia Berlusconi e di Mediaset, per dire).
Ecco perché c'è una tradizione (morta) che rischia di afferrare una innovazione troppo recente, e non sempre limpidamente perseguita dai gruppi dirigenti locali. Per Bersani è una prova in più. Imprevista, forse la più insidiosa.

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L'inno per la campagna di Bersani 2013

Res publica   16.01.13  

Nel tempo che verrà. Nel buoio che cadrà. Nel freddo che sarà.

Il Partito Democratico ha scelto Inno, dal nuovo album di Gianna Nannini.
Era difficile immaginare una canzone con un testo più nostalgico, su una base così lenta e interpretata da una cantante che ormai il viale del tramonto lo ha arredato, come inno per una campagna elettorale giocata tutta sui temi del rinnovamento.

Una scelta comunicativa perdente proprio nel momento in cui gli avversari guadagnano terreno.
Ormai non facciamo più nemmeno tenerezza.

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