Lo scandalo FIFA spiegato per punti
Nel giorno delle dimissioni del presidente Blatter, Vox analizza punto per punto lo scandalo corruzione che ha travolto la FIFA.
Nel giorno delle dimissioni del presidente Blatter, Vox analizza punto per punto lo scandalo corruzione che ha travolto la FIFA.
Il calcio è più importante dell'insoddisfazione delle persone.
Joseph Blatter, splendido gaffeur e presidente della FIFA, ha liquidato così le proteste che in tutto il Brasile hanno portato in strada centinaia di migliaia di persone contro le spese giudicate eccessive per l'organizzazione della Coppa del Mondo 2014.
La FIFA, massimo organo del calcio mondiale da 107 anni, sarà nuovamente guidata da Sepp Blatter.
Il suo quarto mandato è ormai certo dopo che l'unico rivale Mohamed Bin Hammam, presidente della AFC e originario del Qatar, è stato sommerso dallo scandalo corruzione sulla decisione di assegnare l'organizzazione della Coppa del Mondo proprio allo stato del Golfo Persico nel 2022, oggi sospeso assieme al vice presidente della FIFA Jack Warner invischiato nel voto di scambio sui mondiali del 2018 tra Inghilterra e Russia.
Chi si aspettava un vento di cambiamento resterà probabilmente deluso, ma questo non significa per forza che la FIFA e il gioco del calcio resteranno uguali a se stessi per altri quattro anni.
Le riforme appaiono, oggi come non mai, indispensabili e urgenti. Irrinunciabili anche a dispetto delle idee di un conservatore estremo come Blatter.
Barzellette a Zurigo per la scelta delle sedi dei mondiali di calcio.
La mafia organizzerà i mondiali del 2018, mentre nel 2022 sarà la volta della prima edizione giocata con l'aria condizionata in mezzo al deserto.
Ancora una volta Blatter si dimostra un ottimo stand up comedian.
L'arbitro ticinese Massimo Busacca, giudicato alla vigilia del mondiale il miglior fischietto presente sul mercato, lascerà il Sud Africa.
Alla base di tutto, secondo l'emittente svizzera RSI, le feroci critiche dall'allenatore della formazione di casa, il brasiliano Pereira, contro la sacrosanta decisione di Busacca di espellere il portiere Khune e concedere il rigore a favore dell'Uruguay, che stava già conducendo per due zero.
Nel primo campionato del mondo che ha visto uscire al primo turno la squadra ospitante, un contentino politico ai padroni di casa da parte della FIFA e di Blatter.