Cosa guardare a Cannes 2017
12 pellicole e una produzione Netflix da guardare con attenzione alla 70ª edizione del Festival di Cannes secondo Vulture.
12 pellicole e una produzione Netflix da guardare con attenzione alla 70ª edizione del Festival di Cannes secondo Vulture.
Il poster della 68esima edizione del Festival di Cannes dedicato alla musa Ingrid Bergman nel 100esimo anniversario della sua nascita.
Un turista slovacco a Cannes è stato derubato da un gabbiano.
Il furtivo pennuto è riuscito a raccogliere la videocamera portandola in volo fino alla rocca sotto la torre Castre. In quei pochi secondi la videocamera ha ripreso queste straordinarie immagini.
Il liveblogging del Guardian e i desiderata per la giornata conclusiva del Festival di Cannes.
Palma d'Oro: The Tree of Life.
Gran Premio della Giuria: Le Havre.
Premio della Giuria: The Artist.
Miglior regista: Nicolas Winding Refn, Drive.
Miglior sceneggiatura: Footnote.
Miglior attore: Jean Dujardin, The Artist.
Miglior attrice: Kirsten Dunst, Melancholia.
[20:16] Previsioni in massima parte azzeccate.
Palma d'Oro: The Tree of Life.
Gran Premio della Giuria: Le Gamin aux Velo, Once Upon a Time in Anatolia. Ad ex aequo.
Premio della Giuria: Polisse.
Miglior regista: Nicolas Winding Refn, Drive.
Miglior sceneggiatura: Joseph Cedar per Footnote.
Miglior attore: Jean Dujardin, The Artist.
Miglior attrice: Kirsten Dust, Melancholia.
Dieci giorni di cinema e glamour a Cannes.
La mini guida di Le Monde alle pellicole in concorso al 64esimo Festival del cinema di Cannes.
Il desiderata per la Palma d'Oro di quest'anno è Route Irish di Ken Loach, tra l'altro entrato all'ultimo minuto come diciannovesimo film in concorso.
Sulla via tracciata dagli Oscar lo sfondo della guerra al terrorismo, con i dubbi e le paure che solleva, dovrebbe portare bene anche al regista inglese.
Arrivare a Cannes a metà Maggio è come entrare in un parco dei divertimenti.
La tranquilla cittadina della Côte d'Azure muta, si trasfroma in una ville lumière internazionale e multiculturale.
Il normale turismo estivo lascia il posto a frenesia e flash.
Per capire il circo della pellicola basta sedersi in un bistro e mettersi ad osservare questa strana umanità che non vede l'ora di mettersi in mostra.
E' un grande gioco delle parti.
Molto lontano da quell'idea di "castità" tanto cara a von Trier.
Una fiumana che non smette mai di fare la spola tra il Carlton e il Palazzo dei Congressi, concedendosi giusto il tempo per una passerella sulla Croisette.
Vanità e glamour. E nonostante (a parole) si pianga la crisi, la sobrietà in questa piccola parte di mondo è ridotta all'osso.
Ci i sono i controlli, l'accredito stampa e gli occhialini 3D, che fanno tanto vintage e ti lasciano strane sensazioni alla bocca dello stomaco.
Musica, caos, celebrità, proiezioni e cartelloni si alternano senza discontinuità.
I primi giorni sono travolgenti. C'è giusto il tempo per imbucarsi nel primo party improvvisato, sulla spiaggia.
Poi scopri che dietro questa facciata c'è un'altra Cannes. La vera Cannes. Placida, provenzale, mediterranea. Calda.
E la scopri dall'alto del Suquet, al chiaro di luna. In una sera che non vuole concludersi mai.