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I post con tag "Democratic Party" archivio

La freccia di Hillary Clinton

Res publica   11.06.15  

Il logo della campagna presidenziale di Hillary Clinton

L'uso intelligente e la versatilità del logo della campagna presidenziale di Hillary Clinton sta conquistando anche i più scettici.

It is through all these iterations that Clinton's logo fully displays its iconic value: It is highly recognizable despite the changes, and the much-criticized right-facing red arrow is now appears as it was likely meant to: pointing the way forward. The different backgrounds aren't just an innovative graphic solution-they are the visual embodiment of the values Clinton is building her campaign around. It vehicles a leadership based on collectivity and inclusiveness rather than the elitist individualism Clinton is often accused of.

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Il logo di Hillary Clinton

Res publica   15.04.15  

Perché il logo della campagna presidenziale di Hillary Clinton funziona ed è perfetto per la comunicazione online.

The logo itself is bold and contemporary, and pretty enough that it won't annoy us when we've been looking at it for 18 months straight. It's lacking all traces of flag-like elements, which is great, and it’s also flat, which is nice. It's not Obama "O" good (actually, I always found Obama’s logo packing a little too much heartland/waves-of-grain for my taste), but an H is awkward letter--it isn't nearly as iconic or cool. It needed something else.

[...] The arrow is kind of a win-win, graphically. In the 2D design world where logos are merely slapped on posters and t-shirts, the arrow still symbolizes progress, pointing towards the future. But it's the arrow as an interaction design element which offers the most value--and this is the one that the vast majority of Hillary supporters are most likely to engage with during the campaign.

Now, instead of just forward movement, the logo infers clickability. "YES." Which I'd argue is something that you definitely want for a political candidate.

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La corsa alle presidenziali 2012

Res publica   09.09.11  

La mappa con la previsione dei grandi elettori per il 2012

In una mappa la previsione dei grandi elettori.

So Republicans are a lock or lead in 24 states for 206 electoral votes, and Democrats have or lead in 19 states for 247 electoral votes. Seven super-swing states with 85 electors will determine which party gets to the 270 Electoral College majority: Colorado (9), Florida (29), Iowa (6), Nevada (6), New Hampshire (4), Ohio (18) and Virginia (13). Prior to Obama’s 2008 victories in each state, several of these toss-ups had generally or firmly leaned Republican for most elections since 1980.

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Il nuovo corso dell'amministrazione Obama

Res publica   03.11.10  

I democratici subiscono la più pesante sconfitta elettorale fal dopoguerra. Se la Camera è irrimediabilmente persa al Senato resiste una risicatissima maggioranza.
Il Tea Party non è una moda e ora anche lo zoccolo duro del partito repubblicani dovrà fare i conti con loro. Volti nuovi e giovani si stagliano all'orizzonte. Il neo eletto senatore della Florida Marco Rubio, figlio di emigranti cubani, ne è l'esempio.

L'amministrazione Clinton dopo la sconfitta del '94 si spostò al centro e riconquistò una base in grado di permettergli un'agevole rielezione due anni dopo. Difficilmente Obama seguirà la stessa strada.
Ora ogni minimo dettaglio andrà contrattato con i repubblicani. Scordate i l'interventismo del governo federale in economia e riforme come quella sull'immigrazione o quella energetica sui cambiamenti climatici.
Le riforme già attuate sono tecnicamente al sicuro, penso a quella sanitaria, grazie al veto presidenziale. Va però tenuto in conto il peso politico e il riflesso elettorale di eventuali simili scelte.

Esce di scena la speaker della Camera Nancy Pelosi, probabilmente sostituita dal repubblicano John Boehner.

Sarah Palin piace alla base, ma i suoi candidati vengono bocciati.

Il sogno di Obama andrà ridimensionato. L'errore più grande sarebbe comunque quello di chiudersi in difesa.

Se queste elezioni di mid-term erano un referendum sull'ammistrazione Obama il risultato appare evidente. Il presidente perde tra le minoranze, la classe media, i bianchi e le donne.
L'America ha espresso il suo giudizio, meno ideologia e più pragmatismo.

Non è la fine del mondo. Non sarà una passeggiata.

A proposito di referendum, nessuna liberalizzazione della marijuana in California.

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