La prima pagina del Times dedicata alla nascita del Royal Baby.
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La seconda versione mobile de Il Secolo XIX
Il Secolo XIX ci riprova.
Dopo un primo, disastroso, approccio nella realizzazione di una versione mobile il secondo tentativo è quello giusto. Accessibile, usabile e quanto più vicino alla qualità e alla perfezione che ci si possa attendere dal principale quotidiano ligure.
Il tablet quotidiano
Nel 1994 c'era chi profetizzava un'editoria e un giornalismo crossmediale capace di adattarsi a nuove e futuribili tecnologie per restare al passo coi tempi. Come i tablet.
La direttrice di Le Monde
Internazionale racconta la nuova direttrice del principale quotidiano francese, Natalie Nougayrède.
La nuova direttrice di Le Monde non aveva mai avuto un ruolo direttivo nel giornale. "Se io, da semplice giornalista, oso tentare questa avventura, è per dare un messaggio forte, per dimostrare che ciò che è inaspettato è possibile".
Chiude la rassegna stampa di Camera e Senato
Su pressione degli editori le rassegne stampa di Camera e Senato chiuderanno al pubblico entro fine anno.
Gli editori temono che la libera diffusione in rete degli articoli possa danneggiare le vendite dei quotidiani in edicola.
Ovviamente il trend non si invertirà, mentre gli italiani avranno perso un servizio che garantiva un'apprezzata risorsa informativa plurale.
I problemi con la versione mobile del Secolo XIX
La nuova versione mobile del principale quotidiano ligure presenta qualche criticità di troppo.
Da oggi accedendo al Secolo XIX da un iPhone si viene automaticamente reindirizzati alla nuova versione mobile e qui iniziano i problemi.
Chi ha progettato il tutto ha deliberatamente evitato il responsive webdesign per preferirgli una versione dedicata. Il risultato configura una serie di errori imbarazzanti per il principale giornale ligure: ricerche non funzionanti, l'archivio andato perduto, l'impossibilità di leggere e lasciare commenti, una navigazione non coerente tra le pagine del sito, i link provenienti da terze parti (come i tweet dello stesso Secolo XIX) non dinamicamente reindirizzati ai corrispettivi URL della versione mobile e quindi non funzionanti.
Si salva solo la grafica. Piacevole.
Ora però rimetteteci le mani.
The Daily chiuderà
The Daily, l'avventura nel settore dell'editoria digitale di Rupert Murdoch, chiuderà il 15 dicembre.
Il motivo non è la rivoluzione mancata dei tablet come suggerisce il Corriere, anzi tutti i dati dicono l'opposto, ma piuttosto i contenuti e la loro qualità. Una realtà che vale per i bit, come per l'inchiostro.
Il nuovo brand di USA Today
Il secondo quotidiano più venduto in America re-immagina brand e grafica. Splendido lavoro.
I debiti di The Daily
L'avventura di The Daily, il quotidiano pensato per iPad di Rupert Murdoch, sembra essere un buco nell'acqua.
I debiti crescono di 30 milioni di dollari l'anno e ora circolano voci di una sua prossima chiusura.
Pensare prima al formato e solo dopo ai contenuti di qualità sembra non essere stata una scelta vincente.