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I post con tag "Lgbt" archivio

Nessuno si aspetta l'inquisizione spagnola

Res publica   04.02.16  

Non esistendo alcun valido appiglio morale, legale o scientifico per negare diritti civili alle famiglie omosessuali, la discussione si sposta sul piano del sessismo, scadendo nella minacciosa invocazione di punizioni divine. È il caso del direttore di Radio Maria don Livio Fanzaga.

Questa qui, Monica Cirinnà, mi sembra un po' la donna del capitolo diciassettesimo dell'Apocalisse, la Babilonia, che adesso brinda prosecco alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello.

A riportare il confronto sul terreno della civiltà ci pensa la stessa senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà, citando Troisi e relegando al regno del ridicolo posizioni irrazionali e ultraconservatrici.

Mo' me lo segno.

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È tempo di far avanzare i diritti civili

Res publica   21.01.16  

La campagna SvegliatItalia per la legge sulle unioni civili

È l'ora di essere civili. La campagna #svegliatitalia per l'approvazione della legge sulle unioni civili in discussione in Parlamento.

È ora che Dominic e Caterina possano svegliarsi in un paese più giusto. È ora che l’amore dei loro amici omosessuali sia tutelato. È ora che lo Stato la smetta di imprimere una distanza imperdonabile tra loro e i loro colleghi gay o le vicine di casa lesbiche. Perché se un diritto non è di tutti si chiama privilegio, e loro non vogliono essere dei privilegiati. Su questo non hanno dubbi, ed è ora che non ce li abbia più nessuno. Perché non è il momento, se mai lo è stato, di essere più o meno d’accordo, contro o a favore, convinti o indecisi su come qualcun altro dovrebbe vivere la propria vita. In Italia è ora di essere prima di tutto qualcos’altro, davvero e fino in fondo. È ora di essere civili.

E se sei una persona con la mente aperta, anche per te è ora di svegliarti. Perché sognare un paese più giusto non basta. Il 23 gennaio, scendi in piazza per fare insieme il primo passo verso l'uguaglianza.

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Un cortometraggio in Polari

Multimedia   21.08.15  

Putting on the dish è il corto diretto da Brian Fairbairn e Karl Eccleston recitato interamente in Polari, lo slang segreto usato da membri della comunità gay britannica sino agli anni '60 in modo da poter parlare insieme in pubblico senza timore di essere riconosciuti come omosessuali e arrestati.
Dopo la depenalizzazione del reato di omosessualità nel Regno Unito, nel 1967, il Polari è gradualmente caduto in disuso durante i successivi anni '70.

Il termine Polari è una storpiatura che deriva dall'italiano "parlare".

Of all the cultural forms that gay men have created and elaborated since coalescing into a social group around the late 19th century, Polari, a full-fledged gay English dialect with roots among circus folk, sailors, and prostitutes, has to be one of the most fascinating--not least since it has faded along with the need for discretion and secrecy. While some words remain in common use--zhush or zhoosh (to adjust or embellish something to make it more pleasing) and trade (highly masculine or straight-acting sex partners) come to mind—the richness that we know once defined Polari is difficult to capture in 2015.

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La vita oltre i sessi

Res publica   10.08.15  

La transizione di Tyler Ford.
Nata ragazza per poi diventare ragazzo fino alla scelta di superare il binarismo di genere uomo/donna identificandosi in qualcosa di altro. Un terzo genere che può combinare o meno gli altri due. In una parola, genderqueer.

I have been out as an agender, or genderless, person for about a year now. To me, this simply means having the freedom to exist as a person without being confined by the limits of the western gender binary. I wear what I want to wear, and do what I want to do, because it is absurd to limit myself to certain activities, behaviours or expressions based on gender. People don't know what to make of me when they see me, because they feel my features contradict one another. They see no room for the curve of my hips to coexist with my facial hair; they desperately want me to be someone they can easily categorise. My existence causes people to question everything they have been taught about gender, which in turn inspires them to question what they know about themselves, and that scares them. Strangers are often desperate to figure out what genitalia I have, in the hope that my body holds the key to some great secret and unavoidable truth about myself and my gender. It doesn't. My words hold my truth. My body is simply the vehicle that gives me the opportunity to express myself.

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L'uomo che ha disegnato la bandiera arcobaleno

Wow   03.07.15  

Gilbert Baker è diventato un'icona dei diritti gay dopo aver realizzato nel 1978 la bandiera arcobaleno, diventata da subito simbolo dei movimenti LGBT in tutto il mondo.

Baker says the rainbow was an obvious choice for him. "Until we had a flag, the symbol for our movement was the pink triangle, which was put on us by Hitler and the Nazis," Baker says. "The triangle came from a very negative, terrible place. We needed something that expressed our beauty, our soul, our love -- that came from us and wasn't put on us."

"He came up with the idea of flag," says Cleve Jones, a longtime gay rights activist and Baker's roommate at the time. Jones remembers it as a very DIY affair. "There was a gay community center at 330 Grove Street, now long gone. We did it all by hand with big garbage barrels of dye to color the fabric and then we dragged it out onto the roof to dry."

They made two flags that day -- the rainbow flag and an American flag with rainbow stripes instead of red, white and blue -- and hung them in San Francisco's U.N. Plaza for a pride parade on June 25, 1978.

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