La Federal Communications Commission ha approvato le regole sulla neutralità della rete.
Il Sole 24 Ore spiega cosa cambia per gli utenti e i provider e in che modo,
Principio della trasparenza. Tutti gli operatori banda larga (fissi e mobili) dovranno dire agli utenti e agli innovatori (cioè aziende di servizi web) come gestiscono il traffico, le caratteristiche prestazionali del servizio e i termini commerciali dell'offerta. Al momento, gli operatori (americani ed europei) lasciano oscuri alcuni di questi aspetti.
Niente blocchi. Gli operatori banda larga fissi non potranno bloccare applicazioni, servizi, terminali non dannosi alla rete e contenuti legali. Fcc vuole così evitare due situazioni: che gli operatori impediscano agli utenti di accedere a certi contenuti; oppure che chiedano ai fornitori un pedaggio per traghettare i loro dati fino agli utenti.
Per gli operatori mobili il divieto di blocco è più leggero. Riguarda solo siti legali e applicazioni che vanno in concorrenza con i loro servizi voce e video. Tra l'altro, quindi, non possono bloccare la telefonia via internet, cosa però che ora fanno molti operatori negli Usa e in Europa.
Gli operatori fissi non potranno fare "discriminazioni irragionevoli" sul traffico legale degli utenti. Per gestione "ragionevole" della rete, Fcc intende quella "appropriata o calibrata per ottenere uno scopo legittimo di gestione del network, in base alla particolare architettura della rete e alla tecnologia banda larga". Sembra un po' tautologico, ma Fcc fa qualche esempio: è legittimo la gestione del traffico (accelerazioni, rallentamenti di pacchetti, prioritizzazioni) per tutelare la sicurezza e l'integrità del network; per evitare la congestione della rete; per consentire agli utenti di filtrare certe applicazioni o contenuti (a scopo di parental control o sicurezza). Non è legittimo, per i fissi, invece chiedere un dazio al fornitore del servizio in cambio di priorità sulla rete.
Gli operatori mobili possono fare invece discriminazioni di qualsiasi tipo, accelerando e rallentando (ma non bloccando) qualsiasi servizio, in base alla sua tipologia o a quanto pagato dall'utente o dal fornitore.
Fcc dichiara che "per ora" lascerà "fare al mercato" e non vieterà i "servizi specializzati". Cioè la possibilità, per i fornitori di servizi futuri (distinti da quelli della normale internet), di pagare gli operatori per farli andare più veloci, con qualità garantita. Fcc cita ad esempio sistemi di sicurezza domestica, smart grid ma anche future forme di intrattenimento e comunicazione. E' il punto più oscuro, che potrebbe inaugurare una internet a due velocità. Fcc promette però che vigilerà su questi servizi specializzati, per assicurarsi che non minino l'innovazione e l'internet aperta. Non deve accadere insomma- scrive Fcc- che soppiantino la normale internet e creino condotte anti competitive.
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