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I post con tag "Rim" archivio

La caduta di BlackBerry

Multimedia   05.06.15  

La storia di come BlackBerry, all'epoca RIM, è stata spazzata via dall'avvento di iPhone.

The next day Mr. Lazaridis grabbed his co-CEO Jim Balsillie at the office and pulled him in front of a computer.

"Jim, I want you to watch this," he said, pointing to a webcast of the iPhone unveiling. "They put a full Web browser on that thing. The carriers aren't letting us put a full browser on our products."

Mr. Balsillie's first thought was RIM was losing AT&T as a customer. "Apple's got a better deal," Mr. Balsillie said. "We were never allowed that. The U.S. market is going to be tougher."

"These guys are really, really good," Mr. Lazaridis replied. "This is different."

"It's OK -- we'll be fine," Mr. Balsillie responded.

RIM's chiefs didn't give much additional thought to Apple's iPhone for months. "It wasn't a threat to RIM's core business," says Mr. Lazaridis's top lieutenant, Larry Conlee. "It wasn't secure. It had rapid battery drain and a lousy [digital] keyboard."

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Il noioso futuro immaginato da RIM

Geek   02.11.11  

Mentre RIM - la società canadese produttrice dei BlackBerry - immagina un futuro già visto, dal design imbarazzante e dall'usabilità discutibile, io il futuro me lo porto in tasca tutti i giorni e ha una mela morsicata sul dorso.

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BlackPad

Geek   22.09.10  

Il BlackPad di RIM

La risposta di RIM all'iPad avrà uno schermo da 7 pollici, potrebbe montare un paio di videocamere e sarà equipaggiato con una versione mobile del sistema operativo sviluppato da QNX.
Non mancherà il fondamentale mercato di applicazioni dedicate.

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Abbiamo salvato i BlackBerry

Geek   07.08.10  

L'Arabia Saudita e il produttore canadese RIM hanno raggiunto un accordo per permettere di non interrompere il servizio dei popolari BlackBerry.

Il regno wahabita aveva infatti sospeso venerdì la connettività dei device per quattro ore, impedendo l'accesso a email e internet. Il pretesto si basava su problemi di sicurezza.

Ora RIM acconsentirà di installare un server sul suolo saudita, per permettere alle autorità del paese di monitorare, in caso di necessità, la posta e i messaggi scambiati.

Tale soluzione potrebbe essere presto esportata anche in altri quattro paesi. Emirati Arabi Uniti, India, Indonesia e Libano hanno già avanzato richieste simili.

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